E Se...Crowley Fosse Andato Al Concerto Dei Queen?

La giornata alle SPA per l'angelo è stata rigenerante e mi sono sentito felice quando ho visto il suo sorriso sulle sue labbra.

Il regalo del demone è stato meraviglioso e lui ha speso bene quella giornata.

Ma ora vorrei tornare indietro al secolo scorso quando Crowley e Aziraphale non si potevano ancora far vedere insieme per via delle loro fazioni: Paradiso e Inferno. Gli arcangeli sono dei tipi da non sottovalutare e sono abbastanza cattivi rispetto ai demoni. A quel tempo tra di loro vigeva un odio assoluto. Questo era intollerabile per i nostri due ineffabili, in particolare per il demone che, dopo la Caduta, aveva compreso di essersi perdutamente innamorato dell' angelo.

Dopo che era stato rifiutato da Aziraphale negli anni '60, conseguentemente al salvataggio dei suoi libri da delle guardie naziste nel 1944, e in cambio l'angelo gli aveva dato l'acqua santa da lui richiesta tempo addietro nel caso in cui la loro relazione fosse stata scoperta dai suoi superiori, lui nel 1971 aveva scoperto una delle rock band che sarebbero diventate il suo secondo amore dopo l'angelo.

CROWLEY'S POV

Mi trovo in un bar per bere quando noto quattro ragazzi molto belli ma mi colpisce quello al centro: ha lunghi capelli neri, una strana ma meravigliosa dentatura e lo smalto nero alla mano destra. Il suo abbigliamento è da tipico ragazzo omosessuale. Gli altri sono molto belli a loro modo: il chitarrista imbraccia una chitarra rossa, ha una matassa di capelli riccioluti e due occhi verdi, il batterista ha lunghi capelli biondi e due occhi marroni, infine il batterista ha i capelli color caffè.

Il frontman si presenta come Freddie Mercury e gli altri membri come Brian May, Roger Taylor e John Deacon. Iniziano a cantare qualche canzone e mi sento stregato. Ammaliato tanto che mi unisco a tutti i presenti per cantare davanti al palco.

Comprendo che il cantante avrebbe fatto molta strada.

Alla fine del concerto decido di andare sul retro per parlare con la band.

«Ragazzi, siete stati fantastici! Non ho mai ascoltato una band che mi abbia colpito come la vostra. Farete davvero molta strada, soprattutto tu, Freddie. Comunque mi chiamo Crowley»

I ragazzi mi ringraziano per il complimento e Freddie mi sorride.

Da quel momento io e Freddie ci vediamo quotidianamente nei pub a bere e nello studio di registrazione quando deve registrare dei brani. Naturalmente Aziraphale mi sta sempre alla larga a causa dei suoi superiori e anche per la decisione di mettere fine alla nostra amicizia, o quel che è. Non si fa sentire mai e io ho il modo di approfondire il legame che sta nascendo con il cantante. Come ho modo di scoprire anche lui sta fuggendo da qualcosa. Ciò lo scopro un giorno quando propongo alla band, durante una seduta di registrazione dell'album " A Night At the Opera", una canzone da dedicare all'angelo.

Entro nello studio e porgo alla band un foglietto con scritte delle parole che rispecchiano il mio amore verso di lui.

«Ragazzi, ho scritto questa canzone che rispecchia Aziraphale, un mio caro amico. Potete dirmi cosa ne pensate?» chiedo emozionato e con dei piccoli brividi che mi fanno tremare le mani.

I can dim the lights and sing you songs full of sad things
We can do the tango just for two
I can serenade and gently play on your heart strings
Be your Valentino just for you

Ooh, love, ooh, loverboy
What're you doin' tonight, hey, boy?
Set my alarm, turn on my charm
That's because I'm a good old-fashioned loverboy

Ooh, let me feel your heartbeat (Grow faster, faster)
Ooh, ooh, can you feel my love heat?
Come on and sit on my hot-seat of love
And tell me how do you feel right after all

I'd like for you and I to go romancing
Say the word, your wish is my command

Ooh, love, ooh, loverboy
What're you doin' tonight, hey, boy?
Write my letter
Feel much better
And use my fancy patter on the telephone

When I'm not with you
Think of you always
(I miss those long hot summer nights) I miss you
When I'm not with you
Think of me always
Love you, love you

Hey, boy, where do you get it from?
Hey, boy, where did you go?
I learned my passion
In the good old-fashioned
School of loverboys

Dining at the Ritz we'll meet at nine precisely (One, two, three, four, five, six, seven, eight, nine o'clock)
I will pay the bill, you taste the wine
Driving back in style in my saloon will do quite nicely
Just take me back to yours that will be fine (Come on and get it)

Ooh, love (There he goes again)
(He's my good old fashioned loverboy) Ooh, loverboy
What're you doin' tonight, hey, boy?
Everything's all right
Just hold on tight
That's because I'm a good old-fashioned (fashioned) loverboy

Freddie si illumina dalla gioia e si mette immediatamente davanti al suo pianoforte mentre gli altri prendono i loro strumenti. Quando sento il cantante pronunciare le parole che ho scritto mi sento in nuovamente in Paradiso. Lui è qualcosa di bellissimo con le sue mani leggiadre che muove con maestria lungo i tasti neri e bianchi del pianoforte. Sento una vampata di calore prendere possesso del mio corpo. Cosa mi sta succedendo? Perché mi sento così strano? Perché il mio cuore batte veloce quando lo sento cantare? Perché vorrei baciare quelle bellissime labbra?

Ho tutte queste domande confuse nella mia mente e non so trovare una risposta. Decido quindi di uscire all'aperto per prendere un po' d'aria fresca di montagna e schiarirmi le idee. Freddie che non ha compreso il motivo del mio comportamento mi raggiunge poco dopo.

«Ehi, Crowley tesoro, cosa ti succede? Va tutto bene? Sei strano lo sai?» i nostri occhi si incrociano e io vorrei solo scomparire dalla faccia della Terra. Non posso essermi innamorato di lui! Ha una fidanzata e si amano intensamente. Poi io ho Aziraphale. Certo, non mi rivolge la parola da un po' ma forse con questa canzone che gli ho dedicato riuscirà ad aprire gli occhi. Perché ho visto come mi ha guardato quando gli ho salvato i libri in quella chiesa.

Freddie pare comprendere quello che mi passa per il cervello e, inaspettatamente, mi bacia. È un bacio colmo d'amore che mi provoca delle scosse elettriche lungo tutto il corpo. Le nostre lingue si intrecciano in una bellissima danza fino a quando, senza fiato, ci stacchiamo.

«Perché l'hai fatto? Tu sei fidanzato con Mary Austin. Tu la ami.» sono confuso. Non può essere caduto nella mia trappola. Lui non può diventare un demone. Lui deve diventare un angelo. Il più bello di tutto il Paradiso.

«Tesoro, io amo Mary ma non siamo più fidanzati. Mi sono accorto che tu mi piaci. Mi piacciono i tuoi capelli rossi fuoco, il tuo fisico magro e slanciato e vorrei tanto vedere i tuoi occhi...chissà come saranno belli.»

Dopo la sua dichiarazione mi sento stordito e sorpreso. Non riesco ad emettere fiato né nessuna frase di senso compiuto. Io amo Aziraphale non Freddie. Lui è soltanto un ragazzo che ha bisogno di cercare qualcuno d'amare *. Ma sono veramente sicuro di questo? A lui ho dato il primo bacio con Aziraphale non è mai successo e chissà se mai accadrà.

La conferma alle mie ipotesi avviene tutto una sera. In quella sera viene deciso anche il nostro rapporto.

Alla pubblicazione dell'album, invito l'angelo a Top of the Pops per fargliela ascoltare.

Mi avvio verso la sua biblioteca per annunciargli l'idea che ho in mente.

«Ehi, angelo, stasera sei libero?»

Lui mi guarda confuso e mi porta sul retro così da evitare le occhiate dei suoi clienti.

«Crowley caro, sai che non ci possiamo vedere per via dei nostri superiori. Se ci scoprissero sarebbero guai grossi sia per te che per me.»

Sospiro.

«Angelo, ti fai troppe paranoie. Stiamo insieme da circa seimila anni o più. Non credi che ci avrebbero già scoperto? Ti ho salvato per due volte la vita e vorrei passare una serata solo noi due insieme. Ti va di andare al Top of the Tops?»

Non pare ancora convinto però per farmi felice accetta. Quella stessa sera andiamo al locale dove si sarebbero esibiti i Queen e ci mettiamo in un posto abbastanza vicino al palco.

Quando il cantante inizia a cantare i primi versi della canzone osservo attentamente le reazioni di Aziraphale: quasi al termine del brano, quando viene citato il Ritz, lo vedo arrossire.

Al termine Freddie prende la sua asta del microfono e annuncia.

«Questa canzone non l'abbiamo scritta noi, ma una carissima persona presente in questo studio ed è dedicata a qualcuno di speciale chiamato Aziraphale. Spero che ti sia piaciuta, tesoro.»

Aziraphale immediatamente avvampa girandosi verso di me.

«L'hai veramente scritta tu?»

«Certamente e sapevo che ti sarebbe piaciuta.»

Lui si tortura le mani in segno di nervosismo come se stesse valutando la domanda successiva da pormi.

«Quindi tu... Mi ami?»

«Angelo, non so come fartelo capire in altri modi. Io ti amo dai tempi della Creazione ma tu non vuoi ammetterlo a te stesso.» gli rispondo sperando che questa volta capisca.

Ma anche questo modo non funziona.

Dopo il concerto lui mi evita ancora più di prima: non risponde alle mie chiamate e non si fa trovare nella sua biblioteca. Parlo di questa situazione con Freddie e lui mi comprende meglio di chiunque altro. Durante i suoi tour decido di darmi alla pazza gioia nei night club insieme ai due membri più scatenati del gruppo: Freddie e Roger.

La nostra prima volta avviene in un night club completamente ubriachi: Freddie mi accompagna in bagno e iniziamo a baciarci. La passione, come un fuoco violento, divampa nei nostri corpi. Sento che ho bisogno di spogliarmi e di levarmi l'intimo perché il mio membro spinge contro i boxer dei pantaloni attillati. Il cantante lo capisce e mi sfila la maglia e tutto il resto. Guarda il mio corpo divino con sguardo ammaliato. Vorrei vedere meglio il suo volto ma mi impongo di levarmi gli occhiali. Lo potrei solo spaventare. Anche lui si è spogliato e posso ammirare il suo corpo bellissimo e scultoreo. Mi lascia dei baci lungo tutto il corpo e sento che le fiamme del fuoco della passione si innalzano potenti. Non riuscendo a resistere oltre decido di essere io il dominatore e Freddie non insiste. Si accuccia e lo penetro con tutto l'amore che provo verso di lui. Il fuoco diventa sempre più intenso andando avanti con le spinte fino a quando non vengo dentro di lui. Mi sento stranamente bene. Una sensazione che non ho mai provato con nessun altro. Freddie mi ha donato la sua verginità e io quella stessa notte ricambio il favore.

Torniamo al nostro albergo sapendo che da questo momento il nostro rapporto non sarebbe stato più di amicizia ma sarebbe stato dominato dal piacere carnale. Lui è caduto nella mia tentazione come Eva quando ha colto la mela ma questa volta non mi sento in colpa. Lo amo e niente potrà farmi cambiare idea.

Al termine del tour ritorniamo a Londra e i Queen si rimettono a lavorare sul nuovo album. Proprio in quel periodo Aziraphale mi chiama molte volte e decido di non rispondergli. Dopotutto lui mi ha evitato numerose volte quando sono stato io a chiamarlo.

Con la diffusione dell'AIDS sono costretto a rivelare la mia vera identità al cantante visto che non posso ammalarmi.

Pochi mesi prima del Live Aid ci troviamo nella nostra stanza di un hotel a Monaco di Baviera quando mi decido a dirgli la verità.

«Freddie, so che ti stai chiedendo perché non invecchio e non ho nemmeno un paio di rughe. Ebbene io sono un demone, ma non uno qualsiasi, sono il serpente che ha tentato Adamo e Eva.»

Lui non pare sorpreso dalla mia rivelazione e mi guarda nei miei occhi gialli.

«Lo sapevo di già, tesoro. Pensi che non me ne sia accorto con il passare degli anni? Aziraphale, il tuo fidanzato, è anche lui un demone?»

Si ricorda di tutte le volte che gli ho parlato di lui e di quando gliel'ho presentato. L'angelo aveva già capito che tra me e il cantante c'era qualcosa di molto più forte della semplice amicizia. Per questo, oltre al fatto che a Garden Lodge ( la casa di Freddie) girava molta droga, aveva evitato di passare del tempo insieme a noi.

Arrossisco diventando del mio stesso colore dei capelli alla risposta del frontman.

«Noi... Non siamo fidanzati e comunque no. Lui è un angelo.»

Lui ride alla mia risposta.

«Non sono stupido, tesoro. Ho notato come vi guardate e soprattutto come lui guarda te. Io guardavo allo stesso modo Mary. Lei è l'amore della mia vita.»

A quelle parole inizio a riflettere e comprendo che sono vere.

Io sono l'unico che posso vedere la sua risata senza che lui si metta una mano davanti alla bocca per coprire la sua dentatura.

Sono gli anni '80 e lui è diventato bellissimo con quei baffetti che si è fatto crescere e che mettono più in  risalto il suo sorriso di cui mi sono profondamente innamorato.

Proprio in quell'anno lui ha conosciuto Jim Hutton quello che è diventato il suo fidanzato e capisco che la nostra relazione sarà soltanto fisica e platonica.

Tento allora un ultima mossa per far ammettere al mio angelo l'amore verso di me.

È il 12 luglio 1985 e mi dirigo a casa di Freddie per spiegargli il mio piano.

«Freddie, posso chiederti un favore? Vorrei che dopo il Live Aid, alla fine del concerto, mi baciassi e mi portassi a letto. Jim, non ti preoccupare, il mio amore verso il tuo fidanzato è solo platonico, non l'ho mai amato quanto Aziraphale. Ti chiedo questo perché vorrei fargli ammettere a sé stesso il mio amore verso di me.» spiego a entrambi il giorno precedente al concerto che avrebbe consacrato Freddie Mercury come una Leggenda.

Entrambi annuiscono e il giorno successivo prego il mio angelo per andare al concerto anche se, inizialmente, non voleva visto che vi partecipa il cantante e prova molta gelosia nei suoi confronti.

Guardiamo il concerto e alla fine mi dirigo verso il cantante come ho programmato. Parliamo un po' poi lui mi bacia facendo diventare il bacio sempre più passionale.

Con la coda dell'occhio vedo lo sguardo del mio angelo farsi triste e ferito. Comprendo che ho fatto centro. Prima che si allontani, Freddie mi chiede se volessi passare la serata insieme a lui e io accetto.

Aziraphale, profondamente ferito, corre via con le lacrime agli occhi.

Passo la notte con Freddie e dopo aver sfogato i nostri sentimenti torno dal mio angelo.

Busso alla porta della nostra stanza e sento la voce spezzata dal pianto di Aziraphale.

«Chi è?»

«Sono io, Crowley.»

«Non voglio vederti!» mi urla facendomi restare davanti alla porta con il cuore che piange.

«Possiamo parlare?»

Mi apre la porta e vedo i suoi occhi feriti dal mio gesto.

Ci sediamo sul letto e gli spiego il motivo del mio comportamento.

«So che mi odierai però l'ho fatto per vedere se mi ami veramente. Sai, dopo quello che mi hai detto, ci sono rimasto ferito e ho deciso di andare a letto con il cantante. Era tutto deciso. Vederti in questo stato mi ha fatto capire che mi ami veramente. Mi puoi perdonare almeno tu?» gli chiedo con il mio volto tremendamente pentito.

Lui alza lo sguardo verso di me prendedomi le mani.

«È vero? Lo chiedo perché ti ho visto sempre in sua compagnia. Ogni volta che andavamo a casa sua tu ti sbronzavi e poi finivate a letto. Vedevo gli sguardi che vi scambiavate. Tu lo ami più di me, si vede.»

«Angelo, ti conosco da 6000 anni e credi davvero che ami di più il cantante che te? Il nostro è un amore più fisico e platonico, lui è addirittura fidanzato. Farti ingelosire era l'unico modo per farti ammettere i sentimenti verso di me.»

Lui comprende e mi perdona.

A questo punto decido di avvicinare le mie labbra alle sue per far avvenire un bacio rimandato troppo a lungo. Lui, capendo le mie intenzioni, si gira dall'altra parte.

«Crowley, non mi sembra il momento. Non mi sento pronto.»

«Allora quando, angelo? Ci conosciamo da 6000 anni e vorrei passare alla fase successiva. Quanti anni devono passare ancora?» gli domando stanco delle sue lunghe attese.

«Mi dispiace caro, davvero, ma non mi sento pronto. Magari un giorno accadrà e quel momento sarà indimenticabile.»

Sospiro e ci addormentiamo insieme abbracciati.

Dopo la nostra ricongiunzione Freddie ci invita sempre a Garden Lodge e nel suo studio di registrazione. L'angelo, capendo che tra me e lui non c'è più niente, non è più geloso.

Due anni più tardi, dopo l'ultimo tour dei Queen, Freddie mi chiama per annunciarmi una tremenda notizia: ha l'AIDS conclamato. Sono devastato e distrutto. In quel momento provo la tristezza più grande. Mi manca il respiro e la testa ha iniziato a girare. A casa dell'angelo piango tutte le mie lacrime che sono riuscito a trattenere a Garden Lodge.

Pochi mesi prima della sua morte mi trovo sempre vicino al suo capezzale parlando con lui e piangendo, alcune volte.

Il 24 novembre 1991 alle 18:48 lui muore nel suo letto a Garden Lodge e io sono distrutto. Il dolore fisico e psicologico è qualcosa che non riesco a descrivere a parole.

Lui era l'unica persona, insieme ad Aziraphale, a cui ho voluto veramente bene e che amavo profondamente.

A lui avevo donato la mia verginità. Era stato il primo in seimila anni.

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