Cap. 5


EREN Pov

Ero accasciato sul banco, in classe. -Che palle! Ancora quattro ore di agonia.. -Lasciai sfuggire una sorta di grugnito, mentre mi sollevavo leggermente per guardarmi intorno. -Niente di nuovo, solo gente che sbadiglia, scarabocchia sul quaderno o mangia di soppiatto. Sasha.. è inutile che cerchi di fare entrare in bocca quel panino, è troppo grande! Ecco... lo sapevo, adesso Connie la deve salvare dal rischio di soffocamento.. -_-

- Basta. Preferisco morire.- Lanciai uno sguardo agonizzante ad Armin, seduto di fianco a me. Praticamente, era l'unico ad essere ancora attento.- Ah, no, mi sono dimenticato di Mikasa. Vabbè, lei non conta, non è umana!-

Riappoggiai la testa sulle braccia conserte. La mia vita era la solita, inutile, fastidiosa routine...

"HAAAAA!! EREN, EREN LE TUE GAMBE!!

"CHRISTA!! Che diavolo mi urli nelle orecchie?!?" Christa era saltata su tutto ad un tratto, indicandomi le caviglie. –Ma che le prende? Cos'hanno che non va le mie gam-

"He?!?"

Una cosa ...qualcosa di simile a dei tentacoli, no, sembravano più.. dei muscoli? Del tessuto muscolare scarlatto avvinghiava le mie caviglie. Aveva perforato il pavimento. _Cosa!?- stava avvolgendo completamente le gambe, e avanzava, continuava a divorare il mio corpo.

"Hey! Hey ragaz-!! "

Mikasa mi guardava, Armin mi guardava, tutti mi stavano fissando, ma nessuno interveniva. Perché? Perché ora erano tutti così tranquilli? Perché nessuno mi aiutava? Sentii quella cosa bloccarmi le braccia e arrampicarsi fino alla gola.- No, no! Col cazzo avrei lasciato che vincesse su di me! La rabbia prese il posto della paura, morsi il muscolo rosso quando cercò di serrarmi la bocca. Lottai con tutte le forze.

La Cosa mi inghiottì completamente. Era calda, bollente. Al suo interno, stavo piangendo lacrime di rabbia. Volevo muovermi, ma ero intrappolato, le mie forze venivano assorbite da quell'essere. D'improvviso mi ricordai cosa sarebbe venuto dopo, si, lo sapevo! Ora sarebbe arrivato il buio. I'oscurità più profonda e nera che si possa immaginare. Avrei sentito la solitudine e il senso di colpa. Un sentimento orribile mi avrebbe divorato l'anima, e avrei avuto voglia di urlare delle parole che sentivo dentro, ma non avrei potuto farlo. Infine avrei sentito un forte dolore alle gambe ed alle braccia, e sarei stato inghiottito dall'oscurità

-Ma allora perche..?-

Questa volta qualcosa era diverso. Ecco il buio, il dolore, la voglia di urlare, le fitte agli arti.. e questa è.. luce? –Cosa?! Luce!!- e poi, un suono. Qualcuno urlava? Non vedevo nulla, solo un lieve chiarore nella mia solita oscurità. –Sì, è una voce. Sono fuori da quella cosa? Non lo so, non lo capisco. Però sto bene. Sento un buon profumo. Non ho più forze.. voglio solo dormire. Lasciatemi dormire, solo un pochino...

"Eren! Hey, EREN!"

Saltai su di scatto, ritrovandomi davanti gli occhi azzurri di Armin.

"Eren, ti sei addormentato di nuovo sul banco! E' appena suonata la campanella della pausa, scendiamo a prendere un po' d'aria?"

"Haha. Scusami, Armin, è solo che non ho dormito molto questa notte". Accennai un sorriso assonnato. Avevo sul serio provato a dormire un po'a casa di Levi, ma ero davvero troppo agitato per farlo. Mikasa mi si avvicinò e mi buttò la braccia attorno al collo, quasi strozzandomi.

"Usciamo questa sera? Hanno aperto un nuovo bar qui vicino, potremmo provarlo." Mi stampò un bacio sulla guancia, mentre cercavo invano di divincolarmi dalla sua stretta.

"Mi- Mika.h.. mi stroz..HggHh! Mikasa mi lasciò andare giusto un attimo prima che soffocassi del tutto.

Sasha si unì al discorso "Un nuovo bar! Che bello, Chissà quante cose buone!! Voglio venire anche io!"

"Davvero ha aperto un nuovo bar?" esclamò Christa "Ymir, andiamo anche noi? Ho... Sasha, attenta, stai sbavando sul quaderno di Eren!"

La ragazza le rispose con un ghigno. "Va bene mia dolce Christa, basta che poi mi sposi!"

"Hey hey gente, ovviamente vengo anche io. Non vi potreste divertire senza un genio delle feste come me!" disse Connie, puntandosi il dito contro e facendo l'occhiolino.

Sospirai e mi rivolsi ad Armin, bisbigliano "Credo che Mikasa volesse un' uscita a due con me, ma questo punto ti prego, vieni anche tu!" poi alzai il volume della voce

"Comunque Mikasa, quanto diavolo sei forte? Mi fa ancora male il collo... a volte mi sembri quasi un uomo!"

Mi sentii afferrare per la maglietta. Jean, quell'idiota.

"Come osi dare dell'uomo a Mikasa? Ritira quello che hai detto, oppure giuro che i connotati li cambio a te, stupido che ha fretta di prenderle!"

–Ma non era "stupido che ha fretta di essere bocciato"?- mi chiesi annoiato. Dio, quanto odiavo quella faccia da cavallo!

LEVI Pov

-Dove. Cazzo. E'. Quell'aula. Di. Merda.-

Camminavo per i corridoi alla ricerca della prossima classe dove avrei fatto lezione. Era già un po' che giravo in tondo, e stavo cominciando seriamente a perdere la pazienza. Che seccatura. Avevo cercato di fermare un collega,come si chiamava? Aurou.. o qualcosa del genere; ma quell'idiota si era morso la lingua prima di riuscire a darmi indicazioni ed era corso in bagno tenendosi la bocca con le mani. Tra l'altro aveva anche sporcato di sangue per terra. –Tsk, che schifo.-

-Potrei provare a fermare uno studente..- adocchiai un moccioso, un tipo alto con i capelli neri e l'aria ordinaria, appoggiato alla porta della sua classe.

"Hey tu!" il moccioso saltò sull'attenti non appena mi vide. "Potresti dirmi-"

"NOSSIGNORE! NONSTAVOFACENDONULLADIVIETATOCOMEUSAREILCELLULARE! SISSIGNOREHOCAPITO! ME NE TORNO SUBITO IN CLASSE!"

E se ne andò chiudendomi la porta in faccia.

"Ma che cazzo-" –ma che cazzo me ne frega a me se stai usando il cellulare!! Io voglio solo sapere dov'è questa fottutissima 4E, merda!!- Mi cadde lo sguardo fuori dalla finestra. Quei ragazzini giù in cortile stavano facendo troppo casino. Due di loro si stavano pestando, tenendosi per la maglietta.- Hey, aspetta, quella è la classe dove sono stato ieri.. e quello è Eren! Maledetto, che stai facendo?- Lo sentivo, quel moccioso mi avrebbe dato un sacco di problemi durante l'anno. Dal primo momento in cui lo avevo visto, avevo letto nel suo sguardo che non importa in quale gabbia tu lo rinchiuda, lui avrebbe sempre fatto quello che avrebbe voluto. Eren era un vero ribelle. Ma io sarei stato l'uomo che lo avrebbe tenuto a bada.

Sentii il cellulare vibrarmi nella tasca dei pantaloni. Controllai il numero sul display... La mia ex moglie. Eravamo rimasti in buoni rapporti, nonostante il divorzio, dopotutto era una delle poche persone con cui riuscivo più o meno ad andare d'accordo, no, riformulo, forse è più giusto dire che era una delle poche persone che riuscivo a non odiare del tutto. Ciò nonostante a volte sembrava davvero che facesse di tutto per darmi sui nervi

"HHEEEYYYYY.... LEEEEEEVIIIII!!!! "

"Cosa vuoi".

"AAhhh!! Non essere sempre così scontroso! Volevo dirti che ho ritrovato un tuo DvD tra la mia roba, pensavo di venirtelo a portare questa sera dopo il lavoro!"

"...E va bene. Questo pomeriggio sono in palestra, ma la sera dovrei essere a casa."

"Ok, perfetto. Dai, racconta! Come va il nuovo lavoro? C'è qualche giovane professoressa che ti ha rapito il cuoree?"

"Tsk, COME SE VENISSI A RACCONTARLO A TE! IDIOTA!" , Chiusi la chiamata senza aspettare la risposta. Ma come avevo fatto ad essermi sposato con quella lì?

Tornai a guardare i mocciosi in cortile. Eren sembrava averle prese di brutto. Aveva un labbro spaccato e del sangue gli colava anche dal naso. – Picchia come una femminuccia- pensai - Non ha tecnica. Un giorno dovrò insegnargli come si fa.- Vidi una ragazza dai capelli neri, Mikasa, credo, prendere un fazzoletto e tamponare le ferite di Eren. - Cos'è tutta questa confidenza? Guarda che si è solo preso due pugni, mica gli hanno amputato le mani, può farlo anche da solo - *CRACK* merda! La penna! Ora dovrò anche passare in bagno a lavarmi le mani. Ma perché cazzo quella non smette di mettergli le mani addosso?

Il suono della campanella.-Cazzo, sono nei casini. Devo darmi una mossa a trovare quella 4E di merda, se voglio tenermi questo lavoro.- Prima di andare aspettai che i ragazzini del cortile si avviassero verso le scale. Finalmente la mora si era staccata dal moccioso, che ora camminava, dandomi la schiena. Mi cadde l'occhio, non è che lo feci apposta. Però mi trovai ad ammettere che Eren aveva proprio un gran bel culo, il migliore che avessi mai visto.

EREN Pov

Me ne stavo disteso sul letto in camera mia, pensando alla giornata appena trascorsa. Speravo di vedere Levi in giro per la scuola, ma non mi era riuscito di incrociarlo.. avevo voglia di parlare con lui, volevo vederlo, ma dovevo comunque tener conto che si trattava di un mio professore, di un adulto, di un uomo, e di una persona dal carattere un po' complicato... se ora mi fossi fatto vedere a casa sua, probabilmente avrei ricevuto un cazzotto in faccia, come minimo, e per quel giorno ne avevo abbastanza di ricevere botte.- A proposito, chissà perché cazzo quella faccia da cavallo se la prende sempre con me? Perché con gli altri era tutto carino e coccoloso, e a me invece continua a rompere le palle? Tra l'altro si era autoinvitato anche lui quella sera... non ho affatto voglia di vederlo.-

Il telefono squillò. "Ciao, Armin.."

"Hey, Eren. Per questa sera ci troviamo direttamente di fronte al bar, per le venti e trenta."

"Mhmm...ok.." non riuscivo ad assumere un'espressione più entusiasta di così.

"Eren, tutto bene?"

"Non è niente. E' solo che non ho voglia di vedere faccia da cavallo Jean. Perché quel cretino deve sempre fare a pugni con me?"

"Eren, non dirmi che non lo hai ancora capito! Jean stà dietro Mikasa! Da anni.. da quando vi siete messi insieme, è diventato super invidioso. Se lo lascerai fare, ti ruberà la ragazza!"

"...In realta'... non è che la cosa mi dispiaccia. Anzi, se anche Mikasa dovesse ricambiare Jean, per me sarebbe tutto più semplice..." Lo avevo detto. Tanto prima o poi almeno ad Armin avrei dovuto raccontarlo, e quello.. sembrava essere il momento giusto.

"HE?! Che stai dicendo Eren?"

Credo di essere diventato rosso come un peperone mentre cercavo le parole giuste per spiegare al mio amico la situazione:"Armin.. io.. non sono interessato alle ragazze. Voglio bene a Mikasa, ma non riesco proprio a vederla come la mia ragazza. Però, ecco.. questo non significa che non mi piaccia nessuno..".

LEVI Pov

Avevo passato un paio di ore a prendere a pugni il sacco da box della palestra. Mi aiutava a sfogarmi. Era un allenamento che praticavo abitualmente, ma non lo vedevo come un vero e proprio sport. Lo facevo per me stesso, punto e basta. Me ne stavo tornando a casa, non in macchina, a piedi (la strada da fare non era così tanta) quando sentii un miagolio provenire da una scatola abbandonata al bordo della strada. Mi avvicinai. All'interno del cartone umidiccio, freddo e sudicio, era raggomitolato una palla di pelo marroncina, dagli occhi di colore verde. Non aveva medagliette, ovviamente, non aveva nemmeno del cibo o dell'acqua." Chi è il maiale che ti ha abbandonato qui?". Lo presi in braccio. -Sì, è sporco, ma chissenefrega-

"Tsk! Dovrebbe dormirci lui in questa lurida scatola" Merda, aveva freddo, lo sentivo tremare. Mi tolsi la felpa e gliela avvolsi intorno, cercando di essere il più delicato possibile. Poi lo portai con me fino ad una panchina lì vicino, e cercai di scaldarlo con il calore delle mie braccia. Avrei tanto voluto vedere in faccia di quel pezzo di merda che lo aveva abbandonato..se si fosse trovato lì, gli avrei riservato lo stesso trattamento.

"Professore!"

-E adesso chi è che rompe le palle?- Mi voltai, e chi mi trovai di fronte? Esatto, proprio lui, il moccioso, Eren.

"Lo sapevo, avevo ragione!" mi sorrideva. Teneva le mani affondate nelle tasche dei jeans, aveva i capelli castani tutti in disordine, e il viso un po' rosso. Aveva corso per raggiungermi?

"Che cosa?"

"Sapevo che lei è una persona buona!". Ignorai l'ultimo commento, preferii concentrarmi nell'accarezzare il micio tra le mie braccia. Eren si sedette vicino a me, e prese a fare lo stesso. In quel momento notai una cosa. "Oi, Eren, tu e il gatto vi assomigliate." I due (Eren e il gatto) mi guardarono nello stesso istante. Stessi occhi verdi, grandi, e inquieti. Stesso pelo castano.

"Davvero?" Ancora quel sorriso da angelo. "Io le ho detto di abitare solo, ma in realtà anche io ha casa ho un gatto. Bhe, in realtà non so se chiamarlo "mio", c'era già quando sono arrivato, forse è di uno dei vicini; però a lui piace stare con me, almeno credo. In realtà ha un carattere difficile, gli piace lavarsi e sembra perennemente arrabbiato, e spesso mi graffia, però quando va a caccia mi porta sempre qualche "regalo". L'ultima volta era un topo. Quel gatto in qualche maniera mi ricorda lei.

"Eren, è disgustoso. La parte del topo morto, intendo".

"Ma sono cose che i gatti fanno!" Ci guardammo in silenzio, per un attimo. Imbarazzante.

"Eren, che cosa vorresti fare una volta finita la scuola? Cosa ti aspetti dal futuro? Era la prima cosa che mi era passata per la testa.

"..Non lo so, in realtà non ho progetti. Non ho ancora un obbiettivo. Non c'è nulla che desideri essere o diventare... l'unico sogno che ho, è di poter vedere il mare. Non ci sono mai stato, Mia madre mi aveva promesso che mi ci avrebbe portato poco prima di ammalarsi, ma poi le cose sono andate come sono andate". Pensare al mare, a quella sconfinata massa d'acqua... mi da un senso di libertà. Io voglio essere libero.

Gli brillavano gli occhi. -Questo ragazzo, questo sguardo, dove li ho già visti?-

"E lei, professore? Qual è il suo obiettivo?"

"... La felicità. per quanto sia possibile. Tutto qui".

"Conosce la leggenda delle mille gru di carta? Si dice che se una persona costruisce mille origami a forma di gru, un suo desiderio si realizzerà." Eren era vicino, molto vicino. Le nostre spalle si sfioravano, ma non sentivo il solito impulso di allontanarlo da me, al contrario.

"Davvero?"

Il ragazzo si alzò in piedi:" Ora devo andare, mi stanno aspettando. Sono stato contento di averla incontrata!". Lo guardai mentre si allontanava lungo la strada.

"Certo, moccioso. Sono stato contento anche io di vederti." Dissi tra me e me. Poi guardai il gatto tra le mie braccia. "Oi, che ne dici di Eren? Ti piace come nome?"
















Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top