Cap. 23
(non sapevo che immagine mettere...)
EREN Pov.
Mi sedetti al mio banco, godendomi per qualche minuto il nostalgico brusio degli studenti impegnati in chiacchiere prima dell'inizio delle lezioni. Strano a dirsi, ma la scuola mi era mancata. Mi erano mancati gli amici, Armin soprattutto; persino la presenza di Jean non avrebbe potuto mettermi di malumore quell'oggi.
"Hey, Eren?"
Distolsi lo sguardo dal quaderno per degnare d'attenzione il mio compagno di banco. I grandi, innocenti occhi azzurri di Armin mi guardavano come quelli di un bambino a cui fossero appena state regalate delle caramelle.
"Andiamo al bar con gli altri dopo scuola? Vogliono festeggiare prima dell'inizio delle vacanze natalizie!"
"Cioccolata calda?" Proposi con occhiolino.
"Cioccolata calda!" Esultò lui, mostrandomi un pollice all'insù e voltandosi verso il professore che era appena entrato in classe.
Mi misi a scarabocchiare sul quaderno, perdendomi nei miei pensieri. Avrei dovuto avvisare Levi che non sarei tornato a casa assieme a lui e, pensandoci, dovevo ancora dare ad Armin la notizia della nostra convivenza, tra le persone che mi avevano dato il benvenuto dopo il mio "periodo di convalescenza" e Mikasa che mi stava con il fiato sul collo, non c'era stata l'occasione. Sorrisi al pensiero. Ero davvero curioso di vedere quale sarebbe stata la sua reazione.. in quel momento mi accorsi che il mio scarabocchio si era trasformato in qualcosa, anzi, in qualcuno: la figura i Levi mi osservava ammiccante dal pezzo di carta di fronte a me, la camicia aperta lasciava intravedere parte del petto e degli addominali. Sgranai gli occhi davanti a quella visione, posizionando immediatamente un braccio davanti al quaderno per proteggere la mia opera da sguardi indiscreti. Avevo sempre avuto talento nelle materie artistiche, e caspita, questo era uno di quei momenti in cui ringraziavo il cielo di avere questo dono. Sul serio, Levi sembrava pronto a saltare uscire fuori dal disegno e saltarmi addosso da un momento all'altro. Decisamente troppo sexy per essere cancellato. Cercando di non fare troppo rumore, strappai la pagina al quaderno, iniziando a piegarla con l'intenzione di conservarla e nasconderla in un posto sicuro.
La voce di Armin giunse al mio orecchio in un bisbiglio agitato."Psss... Eren! Eren! Il professore ti stà guardando!"
-Eh?!-
"JEAGER!"
"S- Si?" Scattai in piedi.
Il professore si avvicinò, strappandomi di mano il foglio che tenevo ancora tra le dita. -Oh... oh, no,cazzo!- serrai la bocca, sperando con tutto me stesso che non stesse per succedere quel che temevo sarebbe successo.
"Allora, Jeager, cosa occupa i tuoi pensieri tanto da distrarti dalla lezione, eh? L'uomo mi lanciò uno sguardo di rimprovero, sventolando il foglio piegato a metà davanti alla classe. "Cosa sono questi, bigliettini per i tuoi compagni?"
"Ti prego, ti prego, non lo aprire!" Bisbigliai a denti stretti, già sentendo il sudore freddo percorrermi la schiena.
"Lo sai cosa succede, in questi casi come questi, Mh?" il professore fece scivolare un dito tra i due lembi sovrapposti del foglio.
"I-Io.. Io non- lo so."
"Succede questo."
Il professore aprì il foglio, tenendo lo sguardo minaccioso e fisso su di me; e poi velocemente lo accartocciò, gettandolo nel cestino, troppo velocemente perché qualcuno potesse aver identificato il mio disegno. L'uomo si strofinò le mani, soddisfatto del suo lavoro, ed io lasciai andare il fiato che non mi ero accorto di star trattenendo. Ricaddi a sedere sulla sedia, quasi nemmeno mi accorsi della presenza che in quel momento mi passò accanto, diretta al cestino in un angolo vicino alla porta della classe.
"Che c'è, Eren? Ti vedo un po' pallido!" Sghignazzò sottovoce Jean, sorpassandomi nuovamente per tornare al suo posto. Mi girai per lanciargli uno sguardo inceneritore, ed invece mi trovai davanti gli occhi di Mikasa, seduta nel posto dietro al mio, che mi guardavano in un modo che fino a quel momento non avevo mai visto sul suo volto. Preoccupazione, e qualcos'altro che non avrei saputo identificare. Disappunto, forse?
[...]
"Chi si siede per ultimo paga da bere!" Sasha si lanciò verso il primo tavolo libero del bar, uno di quelli con tre panche di cui una a muro, ed il resto della compagnia la seguì subito dopo. Armin si accaparrò un posto vicino alla finestra, io mi sedetti vicino a lui; Mikasa occupò il posto esterno, muovendosi con relativa calma. Ci guardammo tra noi, poi lo sguardo cadde su l'unica persona che se ne stava ancora impalata di fronte al tavolo, guardandoci come un beota.
"Che c'è, perché mi guardate così?" domandò Connie.
"Allora è deciso! Connie paga!" squittì Sasha.
Il ragazzo la guardò sgranando gli occhi. "Aspetta...Cosa?!"
Il gruppo scoppiò a ridere, tutti tranne Mikasa. Le rivolsi uno sguardo preoccupato, ma lei sembrò essere troppo assorta nei suoi pensieri per accorgersene.
"Mikasa!" La chiamò Christa. Va tutto bene?"
"Si.. non è nulla." Rispose sbrigativamente. "Anzi, forse ho un po' di nausea. Eren, mi accompagneresti in bagno?"
Rimasi un po' spiazzato da quella richiesta improvvisa. "Ehm.. si, si, certo!"
Mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa del genere prima o poi, ma non ora. Forse, questa sarebbe stata l'occasione giusta per parlarle.. riguardo al nostro rapporto. Deglutii al pensiero, ma subito strinsi i pugni, tirando fuori tutta la determinazione che mi riuscì di trovare. Potevo farcela, dovevo farcela!
Varcai la porta de bagno, e subito la porta si chiuse con un tonfo alle mie spalle, mi girai solo per trovarvi Mikasa appoggiata contro.
"..Mikasa?"
"Eren. Voglio che tu mi dica che cosa sta succedendo."
"Cosa?"
La voce di Mikasa uscì come in un sussurro dal tono inespressivo."Non mi parli, non mi scrivi, non ti sei fatto sentire e non hai voluto che ti venissi a trovare nemmeno una volta durante le ultime settimane. So che qualcosa non va, eppure non me ne parli. Perché mi tratti.." una lacrima scese lungo la guancia della ragazza "come se non esistessi?"
"Mikasa!" Le parole mi morirono in gola. Io non avevo mai avuto intenzione di farla stare male, le volevo bene..come una sorella."
"Non volevo farti stare male, Mika" Mi avvicinai a lei, ma non la abbracciai, come l'istinto mi spingeva a fare."Sono successe tante cose negli ultimi mesi, alcune che nemmeno io capisco." Sussurrai.
"Davvero? Ad esempio?" Chiese lei, con tono offeso.
"Ad esempio.. ho capito di essere gay."
Finalmente, finalmente sono finiti gli esami!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! T_T che bello. Mi spiace come sempre di non aver aggiornato prima, ma dovevo dare priorità alla scuola. Ora avrò decisamente più tempo, e spero di riuscire a fare aggiornamenti più frequenti.
AVVISO PER I FANATICI DI SNK (COME ME)
Sapete che da domani fino al 17 luglio a Treviso aprirà la mostra Wall Italia, con tante cose belle sull'Attacco dei giganti incluse alcune tavole originali di Isayama?
Non so se vi interessa/ avete occasione di andarci, ma volevo dirlo perché secondo me è stata pubblicizzata poco, e molti non lo sapevano. Comunque la stessa mostra si sposterà poi anche al Lucca Comix. Trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale. * ^ * Io ci vado assolutissimamente!!!
Pssss... *sussurra* ho iniziato a pubblicare un libro di disegni, se vi piace la cosa dateci un'occhiata...!! *si eclissa*
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