Cap.22
EREN Pov
-Ho sonno.-
-Voglio dormire.-
-Lasciatemi dormire.-
Nemmeno una parola uscì dalla mia bocca, mentre sentivo il mio corpo venire sollevato dalle mani di qualcuno. Levi? Si, quel profumo.. Levi era lì con me.
- Solo un attimo.. Levi.. lasciami riposare.-
-Sono così stanco..-
Le mie mani deboli si aggrapparono a quelle braccia, mentre mi lasciavo trasportare dall'uomo all'esterno. Fuori da lì, fuori da quella stanza, fuori da quella casa. Di una cosa sola ero consapevole: tra quelle mura non ci sarei mai più tornato.
Il fantasma di un sorriso comparve sulle mie labbra; dopodiché avvertii la mia mente ricadere nuovamente nell'oblio.
LEVI Pov.
"Come stà?"
Hanji si girò a guardarmi, lo stetoscopio ancora poggiato sul petto del ragazzo addormentato mentre auscultava il battito cardiaco.
"Shhh!" Alzò l'indice e lo posizionò davanti alla bocca, facendomi cenno di tacere.
"Tsk"
Pazientai ancora qualche istante, il minimo necessario fino a quando la donna si tolse le cuffie, accennandomi un sorriso.
"Va tutto bene. La febbre è scesa, il battito è regolare. Hai fatto bene a dargli subito dell'acqua, se fossi arrivato più tardi..bhe.. tre giorni senza bere possono essere letali, lo sai."
Abbassai lo sguardo, guardandomi le mani. Non volevo nemmeno pensare a quella eventualità.
"Comunque!" Proseguì Hanji, con voce vivace. "Mi chiedo davvero cosa possa essere successo al suo corpo. Voglio dire, è già un miracolo che sia sopravvissuto ad una febbre del genere. 46 gradi!" I suoi occhi brillarono eccitati. "Se solo tu mi dessi il permesso per studiare il caso.."
"Che ne dici di No?!" Sbottai. Col cavolo che le avrei lasciato mettergli le mani addosso.
"Oh, andiamo, Levi! Potrebbe essere un caso senza precedenti..."
"Cosa non ti è chiaro della parola NO? Non sei nemmeno un medico vero e proprio, quattrocchi. Sei una psichiatra, questo non è il tuo campo."
"Questo non è vero! " La donna si imbronciò. "Forse non lo sai, ma il percorso formativo di uno psichiatra prevede una laurea in medicina e chirurgia."
"Ti ho detto di no."
"Ma Leviiii!!!"
Le tappai la bocca con una mano, non appena notai il corpo disteso sul divano muoversi, con la coda dell'occhio. Fulminai Hanji con lo sguardo come a dire "Ecco, vedi? Lo hai svegliato, brutta idiota!" Lei sorrise, poi sentii qualcosa di viscido ed umido accarezzarmi il palmo. I miei occhi si spalancarono nel realizzare ciò che aveva fatto.
Le lasciai andare la bocca.
"Che schifo! Che cazzo ti salta in mente di leccarmi, stupida quattrocchi!?!" sbottai, affrettandomi a pulirmi la mano sulla sua maglietta.
"Mhmm..."
Eren si rivoltò di nuovo, gemendo piano. Incenerii nuovamente Hanji con lo sguardo e la lasciai andare, prima di avvicinarmi a lui.
"Eren?"
Lo osservai rigirarsi tra le lenzuola, mugugnando parole incomprensibili nel sonno. Gli appoggiai la mano sulla fronte, per poi sostituirla con la mia. Hanji aveva detto giusto, non scottava più così tanto. Prima, ci si sarebbe potuto cuocere un uovo, la sopra; per fortuna dopo un paio d'ore di spugnature ed altre medicine che Hanji gli aveva somministrato la temperatura era finalmente scesa..
"mmhmg... Le-vi.."
Gli afferrai la mano, aspettando che riprendesse del tutto conoscenza, e posandogli nel frattempo un lieve bacio sulle labbra.
"Sono qui." Gli sussurrai.
"AWWW!!"
"Zitta, tu!" mi rivolsi ad Hanji.
Lei si avvicinò, esclamando un vispo: "Eren! Come ti senti, caro?"Con la sua solita delicatezza da elefante in un negozio di cristalli afferrò il braccio del ragazzo, aiutandolo a mettersi seduto, mentre quest'ultimo si stropicciava gli occhi con il dorso della mano.
Il moccioso ci guardò stranito per qualche secondo, prima di rispondere alla domanda.
"Bene...credo."
EREN Pov
Che cosa stava succedendo?
Dov'ero?
Perché Hanji mi guardava con occhi da pazza maniaca a due centimetri dal mio naso?
Ma soprattutto.. perchè ero nudo?
"AAH!!"
Tirai le lenzuola fin sotto al mento con uno scatto fulmineo, arrossendo come un pomodoro. Ok, calma. Che razza di situazione è mai questa?
"Che- che ci faccio qui? Perché sono qui?" Domandai con voce flebile. Non riuscivo a parlare normalmente, la gola mi faceva male e la cosa mi spaventava dato che non ne capivo il perché.
"Calma, va tutto bene adesso" cercò di rassicurarmi Hanji. "Non ti ricordi? Levi ti ha portato a casa sua, ti ha trovato in quell'appartamento mezzo morto. Tesoro, ti eri preso davvero una febbre da cavallo, non potevamo mica metterti dei vestiti, saresti morto!"
La guardai, senza capire. Io non ricordavo nulla.
"Cosa?"
"Non ricordi nulla?!? Oh, diamine, speravo almeno che tu potessi darmi delle spiegazioni, dal momento che Levi mi ha vietato di fare esperimenti su di te!" si esasperò la donna.
"E-Esperimenti?"
"SI! E' la prima volta che qualcuno sopravvive ad una temperatura corporea simile. Scottavi da far paura! E poi eri disidratato, e continuavi a farfugliare cose nel sonno. Cose tipo... "li ucciderò tutti" o qualcosa del genere. Per un attimo o pensato alla schizzofrenia o qualcosa di simile. Da quel che mi aveva raccontato Armin, potrebbe essere un possibilità." La donna si aggiustò gli occhiali sul naso.
"Dove sono i miei zii?" Chiesi all'improvviso.
"..Non c'era nessuno in casa." Levi mi guardò con espressione seria. "C'era del..sangue, però. Dei disegni, fatti con il sangue sulle pareti della sala."
Sussultai. Mi balzarono alla mente quei disegni che tanto spesso facevo da piccolo, quelli per cui lo zio spesso mi prendeva in giro. Possibile che..?
Cominciai a tremare.
"Non importa."
La voce di Levi interruppe i miei pensieri.
"Qualunque cosa sia successa, ormai non importa. E' passato." Si avvicinò a me, e mi accarezzò la guancia, asciugando una lacrima solitaria che aveva iniziato a scendere.
"D'ora in poi, questa sarà casa tua."
***
Due giorni dopo
***
"Eren!"
"EREN!"
"O mio Dio, Eren! Finalmente ti si rivede, eh?"
Connie mi spintonò scherzosamente con la spalla, mentre Reiner mi tirò una poderosa pacca sulla schiena, che per poco non mi fece sputare i polmoni.
Armin sorrise, dandomi il bentornato con il più grosso degli abbracci.
"Come ti senti? Finalmente sei guarito! Jean stava già pensando a chi dare in eredità il tuo banco.. e poi non sai quanto sia stato difficile tenere a bada Mikasa! Se fosse stato per lei, ti sarebbe piombata in casa da un pezzo!"
Un brivido mi percorse la schiena. Già, Mikasa. Dopo gli eventi dei giorni scorsi, mi ero quasi scordato di dover sistemare quella faccenda.
"Sto bene! Sto bene, tranquillo" lo rassicurai. "Ho solo avuto un po' di.. febbre." Sorrisi nervoso. Bhe, dopotutto, questa era una mezza verità.
"Eren."
Quasi presi un colpo, rendendomi conto della presenza di Mikasa, alle mie spalle.
"Eren. Ti ho portato della frutta, tieni, mangia." La ragazza mi ficcò in bocca una mela, senza darmi nemmeno il tempo di respirare.
"Mmmmmpff!!! Mikasa!" Esclamai, togliendomi il frutto dalla bocca. "Mi vuoi soffocare?!"
Lei mi osservò, scandagliandomi con lo sguardo. Nonostante l'espressione monotona, capivo come si stesse preoccupando per me. Più la guardavo, più mi rendevo conto che il discorso che avremmo dovuto affrontare dopo sarebbe stato tremendamente difficile.
Ma andava fatto.
Per il mio bene, e per quello di Levi, per il suo bene, questa storia sarebbe dovuta finire una volta per tutte.
PRIMA SU YOU TUBE HO TROVATO IL COMMENTO PIU' EPICO DI SEMPRE. SOTTO AD UN VIDEO SULL'ALLENAMENTO DI LEVI APPENA ENTRATO NEL CORPO DI RICOGNIZIONE, DOVE IL SOTTOSCRITTO SPACCAVA I CULI ALLE SAGOME DEI GIGANTI FINTI, NONOSTANTE NON AVESSE MAI TENUTO UNA CAZZO DI LAMA IN MANO, UN TIZIO HA COMMENTATO:
"The walls we're built to protect titans from Levi "
FINALMENTE SCOPERTO IL SEGRETO DELLE MURA! :D
LOLLOLLOLOLOLOL XD
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