Cap. 15



EREN Pov

Tatakae...

Una parola scivolò fuori dalle mie labbra in un sospiro.

Tatakae..

TATAKAE..

Sempre più forte, martellante, non sapevo da dove nascesse ma ne conoscevo il significato:

Combatti.

La porta alle mie spalle si richiuse con un cigolio sinistro. Non mi ci volle molto prima di identificare il nemico.

Mi lanciai contro l'uomo biondo, colpendolo con un pugno sotto al mento. Il gigante barcollò intontito, stupefatto quanto me della forza con cui lo avevo attaccato. Non c'era alcuna possibilità che io potessi batterlo in condizioni normali, ma ora... era come se la rabbia di vedere il mio Levi tra le braccia di un altro avesse acceso dentro di me qualcosa, era stata la scintilla che aveva appiccato l'incendio. Combattere. Se volevo proteggere Levi, dovevo combattere.

Attaccai di nuovo, il mio pugno sibilò in aria ma la mano di Erwin lo bloccò prima che potesse raggiungere il suo volto. Risposi tirandogli un calcio ben mirato in mezzo alle gambe, non bastò per farlo cadere a terra, ma fu abbastanza per farlo piegare in avanti. Presi la sua testa tra le mani, tirandogli una ginocchiata. Si udì un suono secco, poi del sangue gli colò dal naso, macchiando il pavimento.

Mi fermai un attimo.

Errore, stupido errore. Erwin afferrò le mie gambe facendomi cadere, poi salì a cavalcioni sopra di me.

"Wow. Non credevo che uno magrolino come te potesse riuscire a tirare un pugno come si deve" esclamò pulendosi il sangue con l'avambraccio.

Avrei voluto rispondere, ma per qualche motivo non riuscivo ad emettere nessun suono dalla mia gola, solo un sordo ringhiare, un rumore gutturale ben lontano dall'essere parola.

"Sei stato bravo a seguire le mie istruzioni... Sei caduto dritto nella tana del lupo, cappuccetto rosso!"

Allora era stato lui! Maledetto!!

"Peccato per il finale. Non mi aspettavo questa tua entrata in scena, se devo dire la verità. Secondo il copione avresti dovuto andartene con la coda in mezzo alle gambe, una volta capito quale fosse il tuo posto in questo gioco."

L'uomo mi bloccava a terra, da quella posizione supina riuscivo a vedere solo parte del soffitto e del suo corpo che mi sovrastava. Volevo alzarmi, volevo vedere come stava Levi... da quando ero entrato non lo avevo ancora visto muoversi. Stava bene?

Non ebbi il tempo di pormi altre domande perché un cazzotto mi arrivò dritto in muso, facendomi assaggiare il sapore del sangue.

Dio, quell'uomo era forte.

Mugugnai e sputai un dente, mentre cercavo di tirarmi su con i gomiti.

Un altro pugno, più forte del primo. Un altro. Un altro ancora.

Le forze stavano iniziando ad abbandonarmi, così come la vista che si stava facendo più sfocata ed era appannata da macchie grigie, segno che stavo per svenire. Incassai ancora due colpi, poi le tenebre mi avvolsero.

LEVI Pov

Da quando Eren aveva fatto irruzione nella stanza, non ero riuscito a muovere nemmeno un muscolo. Ero rimasto stupefatto, pietrificato. Lo avevo visto colpire Erwin con una forza che non mi sarei immaginato, i suoi occhi di solito dolci ed allegri in quel momento bruciavano come lava. Era davvero fuori di sé. Da quanto era lì il moccioso? Quanto aveva visto o sentito?

Ora come ora, questo non aveva importanza.

Erwin era riuscito a prendere il soppravvento, e potevo vedere quel fuoco negli occhi di Eren affievolirsi sempre di più dopo ogni colpo incassato. Anche se dopo quello che Erwin mi aveva fatto non ero nel pieno delle forze dovevo, DOVEVO fare qualcosa.

Mi alzai in piedi e barcollai verso di lui.

"Lascialo stare!"

Ewin si girò a guardarmi.

"Levi.."

" Erwin, piantala!"

L'uomo si rialzò dal corpo di Eren, e di nuovo tornò ad avvicinarsi a me, afferrandomi per i fianchi ed alzandomi fino a portarmi a sedere sulla pila di materassini sui quali prima mi aveva sdraiato.

"Scusa per l'interruzione... guarda in che stato ti ho lasciato! Quell'erezione di sicuro deve far male. Vedrò di rimediare.."

"Eren!"

Erwin mi lanciò uno sguardo infastidito, non accennai a calmarmi e continuai a combattere contro alle sue mani che cercavano nuovamente di bloccarmi i polsi.

"Non ti sente, è svenuto. Lui non ti merita, non è nemmeno abbastanza forte da riuscire a proteggerti."

"EREN!"

EREN Pov

Sono solo.

Fa male.

Non c'è nessuna luce in questo luogo buio,

i miei singhiozzi e le mie lacrime sono la mia unica compagnia.

Fa caldo.. sembra di essere all'inferno.

Stò aspettando.

Aspetto che qualcosa o qualcuno arrivi e mi risvegli da questo incubo.

"Ere-"

Alzai piano la testa dalla posizione fetale in cui mi trovavo e tesi le orecchie:

Cos'era quel suono?

"Eren!"

Una voce.. qualcuno stava chiamando il mio nome?!

Mi alzai in piedi. Non avevo alcun vestito addosso. Iniziai ad incamminarmi verso il punto da cui la voce proveniva.

"Eren!"

Si, la sento! E' così vicina...

"EREN!!"

"TATAKAE!"

Un'altra voce si sovrappose a quella che chiamava il mio nome. La riconosco... è la voce di prima! Aspetta... prima quando? Cosa stavo facendo? Che ci faccio qui ? Prima...

"Levi!"

Mi resi conto con un sussulto di quello che stava succedendo. -No, io non sono qui... questa non è la mia vita reale.. è il mio incubo! Il mio stupido incubo!- Però la voce che mi chiamava era quella di Levi, ed è la stessa che ogni notte da quando l' ho incontrato mi guida verso la luce, alla fine di questo inferno... Come ho fatto a non accorgermene prima? Come ho fatto a non riconoscere QUELLA voce?

Affrettai il passo.

"TATAKAE.."

"TATAKAE.."

"TATAKAE.."

" TATAKAE.."

"TATAKAE.."

La seconda voce mi sussurrava quella parola all'orecchio, sentivo la determinazione crescere dentro di me, insieme alla stessa rabbia accecante di prima. Ma questa volta era qualcosa di diverso. Era una rabbia consapevole.

"EREN!!"

Poi, finalmente la luce.

LEVI Pov

"EREN!!"

Continuavo a gridare disperato, anche se sapevo che le probabilità che Eren mi sentisse erano molto, molto scarse. Avevo rinunciato a combattere le mani dei Erwin che di nuovo avevano preso possesso di me, ogni suo tocco o carezza era come una scottatura sulla mia pelle, una cicatrice che nemmeno il tempo avrebbe lavato via. Mai nella mia vita mi ero sentito sporco come in quel momento. Non riuscivo a vederlo, il corpo del biondo di fronte a me mi ostacolava la vista; mi sarebbe bastato anche solo intravedere il suo petto alzarsi e riabbassarsi, volevo accertarmi che non gli fosse successo nulla di grave.

"ERE-!!! Mmmpfhh!!"

Una delle mani di Erwin mi coprì la bocca, soffocando le mie urla.

"La stanza è insonorizzata, ma anche così qualcuno potrebbe sentirci se continui a strillare in questa maniera."

Si abbassò su di me fino a sussurrarmi delle parole nell'orecchio

"Credo di averti preparato abbastanza... sto per entrarti dentro, prendi un bel respiro.."

Qualunque protesta mi morì in gola, e non per quello che Erwin stava per fare; ora che si era abbassato lo potevo vedere.. Eren non era più nell'angolo dove l'uomo lo aveva atterrato, ed ora se ne stava esattamente dietro di lui. Nel suo sguardo ad occhi sbarrati potevo leggere sia il fuoco della rabbia che si era impossessata di lui un attimo prima, sia una freddezza glaciale, calcolata, degna di un serial killer.

"C-CROK"

Udii un paio di rumori secchi, come di qualcosa che si spezza.

"AAAAGGH!"

Erwin urlò e cadde sulle sue proprie ginocchia.

Eren lo prese per il braccio destro e lo storse all'indietro, facendogli assumere una posizione innaturale, fino a quando anche questo non produsse lo stesso schiocco che avevo sentito poco prima. Quando lo lasciò andare il braccio non riassunse la sua solita posizione ma rimase così, penzolante. Uno spettacolo davvero macabro.

Eren scaraventò il corpo lontano, in un angolo della stanza. Di nuovo quella forza spaventosa... ma non ebbi il tempo di pormi altre domande, qualunque quesito fu spazzato via dalle braccia calde che prontamente mi avvolsero trascinandomi con delicatezza fino a terra, stringendomi forte. Avvertivo il battito accelerato attraverso la maglietta di Eren, il tepore del suo corpo, sentivo che aveva preso a singhiozzare sulla mia spalla, bagnando con le sue lacrime il colletto della camicia.

"Oi, moccioso"

Gli passai una mano tra i capelli.

"Shhh...... non piangere."

Cercai di rassicurarlo accarezzandogli lievemente la schiena, poi affondai la testa nell'incavo del suo collo inalando forte il suo profumo. Non mi era molto chiara la situazione, avrei dovuto essere io quello scosso, e lo ero, ma non potevo sopportare di vedere quel volto senza il solito sorriso. La sua felicità era la mia felicità.

"Levi!"mormorò il ragazzo.

"Si, sono qui."

Un borbottio ci distolse dal nostro abbraccio. Ci girammo a guardare Erwin, che in quel momento si stava riprendendo dalla botta alla testa che Eren gli aveva procurato quando lo aveva spinto via. Non si poteva più muovere, ma poteva sempre parlare.

"Levi.... Levi, ricordati che quel moccioso ti ha ferito... Lui ti ha mentito... Lui è pericoloso!"

"Vuoi sapere qual è la mia risposta alle tue cazzate, Erwin?" risposi in modo deciso. L'uomo mi rivolse uno sguardo interrogativo. In tutta risposta, afferrai il mento del ragazzo tra le mie mani e lo baciai.

Mi staccai da lui solo quando la necessità di respirare prese il sopravvento.

"Eccola, la mia risposta."


(DEATH) NOTE DELL' AUTRICE: dato che questo capitolo è uscito super in ritardo, mi impegnerò per fare uscire il prossimo entro i prossimi due giorni :) spero di riuscirci.

Intanto beccatevi questo: ovvero come Eren non possa andare al bagno in pace se ci sono gli Ackerman attorno.


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