five;
Perdonatemi l'assenza ma questo capitolo si è rivelato più complicato di quanto pensassi, ci ho messo davvero molto impegno: oltre 2000 parole di smut, spero apprezziate! ahaha
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<Ora sei mio Suga>
Cazzo, è così eccitante quando pronuncia quel nome.
Non mi ha nemmeno dato il tempo di capire cosa stesse succedendo che mi sono ritrovato legato e appeso come un salame: le mie braccia tirano e a stento tocco per terra, non so fin quando resisterò in questa posizione.
Poiché sono leggermente sollevato dal suolo, i miei occhi ora sono all'altezza dei suoi e li guardo mentre si avvicinano pericolosamente al mio viso, mi stanno fissando di nuovo con quella luce perversa di chi sa quel che vuole e se lo va a prendere. Il solo pensiero di essere io l'oggetto del suo attuale desiderio mi fa fremere e tutta la rabbia, che fino a un minuto fa stavo provando, si trasforma in pura eccitazione.
D'improvviso si sposta leggermente sulla mia guancia e, cacciando la lingua, me la lecca lentamente ma con foga.
<Hai un buon sapore> mi dice all'orecchio. Poi ritorna a guardarmi negli occhi <Oggi ho deciso di usare soltanto queste..> porta la sua mano sulle manette e le strattona leggermente <..solo perché sei così buono, mmh> si lecca le labbra mentre continua a fissarmi.
Io, intanto, credo di essere morto.
Porta entrambe le mani sulle mie braccia alzate e inizia a solleticarmi la pelle da sopra la camicia lungo tutto l'avambraccio, poi, passando dalle spalle, arriva alla schiena e con quelle dita lunghe e sottili continua a tastare leggermente il mio corpo scendendo fino al fondo schiena.
Di riflesso porto indietro la testa chiudendo gli occhi.
<Mmh..>
A quel verso J-Hope mi strizza entrambe le chiappe facendomi sussultare ed alzare di scatto la testa.
<Davvero sublime> sghignazza lui.
Sento la mia erezione crescere sempre più dentro queste dannate mutande ed ho bisogno di contatto in questo istante. Così, con un balzo, apro le gambe e mi aggrappo al suo bacino imprigionandolo tra le mie cosce, mentre lui continua a stringere i miei glutei tra le mani. I polsi ammanettati iniziano a far male ma a me non importa: in questa posizione sento un minimo di sollievo per la mia eccitazione.
Inizio a muovere il bacino facendo strusciare il mio cazzo con quello del mio dominatore mentre continuo a tenerlo stretto tra le mie gambe: versi di piacere iniziano a fuoriuscirmi dalla bocca. Di più, di più. Voglio di più.
Nonostante i miei tentativi di tenere il suo corpo attaccato al mio, J-Hope riesce a liberarsi e si allontana un po' troppo da me, facendomi ritornare nella posizione iniziale. No, no, no perché?
<Zuccherino, sono io che detto le regole qui. Chi ti ha ordinato di aggrapparti a me e di strusciarti come se fossi un palo da lap-dance?>
Il suo tono è aggressivo, tanto che un brutto presentimento mi invade.
<Ti castigherò a dovere, Suga>
Vorrei gemere anche solo per ciò che ha detto, ma cerco di trattenermi almeno un po'.
Si avvicina nuovamente al mio corpo e questa volta inizia dal petto: mi sbottona piano tutta la camicia liberando i capezzoli già turgidi al solo pensiero delle sue mani su di essi. Ma, con mia grande sorpresa, non li tocca. Li sfiora soltanto.
Ho di nuovo l'istinto di strusciarmi su qualcosa ma cerco di frenarmi, ho davvero paura di quello che vorrà farmi. Le sue mani iniziano ad accarezzarmi tutto il petto fino alla pancia e al basso ventre, dove si ferma facendomi soffrire ancora di più.
<Toccami J-Hope> gli dico piano e con gli occhi chiusi.
Ma lui non lo fa. Perché? Perché non mi tocca?
<J-Hope fallo> apro gli occhi per guardare il suo volto.
<Credi di stare con la puttanella del tuo ragazzo? Qui non comandi un cazzo zuccherino> quel nomignolo, detto con quel tono arrabbiato, è un controsenso: ha un'espressione maliziosa e aggressiva, il suo sguardo mi fredda e mi fa sentire un completo idiota. Non ho il coraggio di controbattere, e questo..mi piace. Mi sento più arrapato che mai, come è possibile? Io sono quello che da' gli ordini, non li riceve!
<Sei il mio sottomesso, capito?> mi da' una pacca sul culo che mi fa ansimare sia dal pacere che dal dolore. Di più.
Mentre continua a tastare il mio sedere avvicina la lingua ad un mio capezzolo ed inizia a giocarci freneticamente.
<Aah s-si>
Sento il mio cazzo pulsare sempre più nelle mutande ormai bagnate dal liquido pre-seminale: sto godendo senza nemmeno esser stato toccato e potrei venire dentro i pantaloni da un momento all'altro.
All'improvviso si stacca dal mio capezzolo e si inginocchia: non riesco più a trattenermi, porto in avanti il bacino facendo scontrare la mia intimità con la sua bocca. Di più.
<Sei troppo impaziente> mi dice calmo e con le labbra incollate al mio cazzo.
Mi slaccia i pantaloni e me li sfila insieme alle mutande in men che non si dica, facendo finalmente liberare la mia erezione costretta. Un gemito esce dalla mia bocca.
<Prendilo. In. Bocca>
Non sto capendo più niente: la testa gira, i polsi fanno male, i pensieri sono confusi, gli occhi chiusi e la gola è secca. Di più, cazzo.
<Forse non ci siamo capiti> il suo tono è sempre più freddo.
Si alza e si dirige nuovamente verso il comodino.. io sono troppo eccitato per capire le sue intenzioni. Continuo a dimenarmi stringendo gli occhi e facendo versi osceni ma non m'importa: la mia erezione ha bisogno di essere soddisfatta, ora, in questo istante.
D'improvviso sento qualcosa di freddo sui miei capezzoli e, subito dopo, una stretta molto forte. Apro gli occhi di scatto vedendo l'espressione soddisfatta di J-Hope che aggancia al mio petto delle.. pinzette? Non capisco cosa siano ma mi provocano un dolore piacevole e avvolgente.
<Ahh> ansimo appena sento il contatto col metallo freddo.
<Sei un osso duro..sta' calmo e fermo>
Lo vedo indietreggiare ed io, d'istinto, chiudo gli occhi per assaporare il piacere del momento, è tutto così assurdo, così irreale.
<Apri gli occhi, devi guardarmi!> il suo tono è leggermente più alto, sento di starlo facendo davvero arrabbiare, così ubbidisco e, mordendomi il labbro, mi costringo a tenere fisso lo sguardo su di lui.
Lo vedo togliersi la felpa nera mentre continua a guardarmi negli occhi; poi fa lo stesso con la maglietta bianca a maniche corte scoprendosi il petto: i segni rossi sui suoi pettorali vengono risaltati dal pallore della sua pelle, ed ha anche una cicatrice sul fianco destro.. chissà chi gli avrà causato queste ferite e quanti punti gli avranno dovuto mettere. Mi chiedo se questo non vada contro le "regole" del contratto: sarà stato molto doloroso.
Anche solo il fatto di essere qui mi fa sentire colpevole.
Non ho mai visto un corpo così bello e maltrattato allo stesso tempo.
Una strana tristezza mi pervade l'animo in un attimo.
Lui sembra essersene accorto ma continua a fare ciò che stava facendo: si abbassa la tuta con tutti i boxer e i miei occhi si spalancano alla vista di quell'enorme cazzo che ha tra le gambe.
Mi sento ancora più eccitato e voglioso, ma anche timoroso: come può entrare tutto dentro me? Con passo felino si avvicina a me facendomi rimanere ancora di più senza fiato.
<J-Hope..> dico con un filo di voce.
Lui mette un indice sulle mie labbra e poi lo infila nella bocca facendomelo succhiare.
<Sei così bello quando non parli> dice con occhi socchiusi ma pieni di lussuria per lo spettacolo che gli sto mostrando <Questa bocca usala solo per pregarmi e per succhiare>
<Mmh..> mugolo continuando il mio lavoretto con la lingua attorno quel dito che ora mi sembra la cosa più sexy del mondo.
Sento la sua erezione a contatto con la mia e scariche elettriche attraversano i nostri corpi, soprattutto nel mio: non so fin quando riuscirò a controllarmi.
J-Hope infila anche un altro dito nella mia bocca mentre con l'altra mano inizia a schiaffeggiarmi il sedere facendomi inevitabilmente andare avanti col bacino e strusciarmi sul suo pene: è così duro.
Ansimo. Ansimo sempre di più fin quando non si stacca da me e porta le sue dita, bagnate dalla mia saliva, sulla mia apertura; con un movimento veloce e netto le inserisce dentro di me facendomi sussultare: è una sensazione nuova, quasi fastidiosa.
Inizia a muoverle lentamente mentre l'altra mano è impegnata a massaggiare e schiaffeggiare la mia chiappa sinistra. Le sue dita sono così esperte che già mi sento abituato ad esse e gemiti incontrollati continuano a fuoriuscirmi dalle labbra. Di più, di più.
<Ah J-Hope, scopami>
<Cosa devo fare Suga?> mi dice all'orecchio con voce flebile mentre le sue dita mi esplorano sempre più veloci.
<Scopami, ti prego>
<Bravo bambino, supplicami>
Imploro il suo cazzo dentro di me come una puttanella in cerca di piacere e di soldi, e questo mi fa eccitare come mai prima d'ora..non m'importa più dell'orgoglio, dell'ego, della dignità: mi sento così vuoto soltanto con quelle dita dentro me, ogni centimetro della mia pelle freme, le mie palle sono piene e la mia erezione è ormai al limite. Di più, ti prego.
J-Hope fa uscire le sue dita e un mio verso di disapprovazione lo fa sghignazzare.
<Cos'è che vuoi?> mi sfida.
Io ormai mi sento in orbita.
<Ti voglio>
<Come mi vuoi? Dimmelo>
<Voglio che mi scopi, voglio il tuo cazzo dentro di me, ti voglio ora.. ti prego> non mi controllo più, le parole escono senza il mio pieno consenso, ma è ciò che realmente desidera il mio subconscio.
Con entrambe le mani, J-Hope mi afferra le gambe e aprendomele me le aggancia alla sua vita; posiziona la sua enorme erezione sul mio buco ed il mio cuore inizia a battere a tremila.
Deglutisco mentre lo guardo negli occhi.
Lui ricambia lo sguardo e con un movimento secco entra dentro di me facendomi urlare dal dolore. Oddio, sto per svenire.
Chiudo gli occhi per trattenere le lacrime ma queste iniziano a fuoriuscire senza il mio controllo non appena J-Hope inizia a spingersi veloce e violento dentro me. Sto piangendo e gemendo dal dolore.
<Mmh..i verginelli, i miei preferiti> mi dice continuando a farmi saltare su di lui con la sola forza delle gambe e delle braccia che continuano a tenermi per i glutei. Apro gli occhi, ricolmi di lacrime, e faccio incontrare il mio sguardo bagnato con il suo: una seconda vera emozione riesco finalmente a scovarvi, la compassione.
A quel contatto visivo mi sento stranamente sollevato; inizio, così, a rilassare i muscoli da non accorgermi che ora, tutto quel dolore, si è trasformato in piacere e mi ritrovo ad ansimare senza una ragione precisa.
<Ss-ssi> di più, di più.
Con quei movimenti svelti anche la mia erezione si sta sfregando sui suoi addominali e, senza nemmeno rendermene conto, vengo sul suo petto arrivando fino al suo mento.
Lui inizia a rallentare le spinte fino a fermarsi completamente.
<Ora stacco la catena, aggrappati a me altrimenti cadi> la sua voce ora è così calda e rassicurante. Io annuisco stremato e lui, con un semplice gesto sopra il mio capo, mi fa cadere le braccia pesanti attorno al suo collo. Sono esausto. E' ancora dentro di me mentre io immergo il naso tra il suo orecchio e i capelli, - ora bagnati dal sudore, - inspirando la sua essenza al sapore di sesso e malinconia e in un certo senso ricorda me, mi sento stranamente a casa.
J-Hope mi trasporta fino al letto e, con ancora la sua erezione dentro me, mi adagia piano sul piumone; poi mi guarda fisso mentre io ho ancora le manette ai polsi dietro la sua nuca. Il suo sguardo ora è di nuovo indecifrabile: come riesce a nascondersi così bene?
<Ora devo venire io>
Nemmeno il tempo di dirlo che inizia a spingersi violentemente nel mio culo facendomi strozzare con la mia stessa saliva. Mi sta fottendo a dovere, senza nessun riguardo, senza nessuna emozione negli occhi o nella pelle: sono la puttana di una puttana.
Mi sento uno schifo, sto realizzando solo adesso di quanto io sia stato squallido in queste tre ore tra alcol, fumo ed escort e per cosa poi? Non lo so nemmeno io.Voglio andarmene ora.
Il ragazzo rosso dei miei sogni continua a farmi ansimare in maniera disperata come fossi una cagna in calore mentre lui non fiata, non emette un suono ma si limita a guardarmi con freddezza e disinteresse facendomi sentire sempre di più una merda. Ma non per me stesso, - non ho mai avuto riguardi nei miei confronti, - per Jimin e anche per lui.
Sto tradendo il mio fidanzato e sto usando questo sconosciuto per colmare un vuoto.
Perché mi importa del ragazzo-cappellino?
J-Hope porta una mano su una pinzetta attaccata al mio capezzolo destro ed inizia a stringerla di più ed uno spasmo involontario del mio bacino permette al suo pene di affondare completamente dentro di me e di toccare la prostata.
<Cazzo aa-ah> gemo senza vergogna dimenticando le paranoie degli ultimi istanti.
Capendo il punto da stimolare, inizia a velocizzare le spinte facendomi vedere le stelle: stringo i pugni prendendo delle ciocche dei suoi capelli dalla nuca e lo attiro a me chiedendo un bacio, un contatto in più tra noi.
Ma lui oppone resistenza.
Un'altra regola del contratto?
Cazzo, avrei dovuto leggere quei maledetti pezzi di carta.
Rimango spiazzato e ancora una volta umiliato mentre lui continua a scoparmi senza emozione, senza calore. Ma che ti aspettavi Yoongi?
Il suo rifiuto e i suoi modi mi mandano in estasi: credo di star venendo un'altra volta. Merda.
Fa un respiro un po' più profondo e si riversa dentro me facendomi sussultare e venire nuovamente sul mio petto. Lui inizia a leccarmi soddisfatto, poi si divincola dalle mie braccia incatenate e va a recuperare i suoi vestiti.
Ed eccola lì, di nuovo la sensazione di vuoto e di inquietudine. Se prima pensavo di essere una feccia umana ora ne ho la certezza.
Lo guardo mentre si riveste dandomi le spalle e un conato di vomito mi prende alla sprovvista: sto rimettendo ai piedi del letto. Ora si che posso dire di aver toccato il fondo.
Mi rialzo dalla figura di merda appena fatta e mi sorprendo di come lui non si sia mosso di un solo millimetro: continua a rivestirsi come se nulla fosse successo ed io mi sento sempre più stranito, sconvolto e soprattutto stanco. Vorrei solo dormire ora come ora. Per sempre.
<Dovresti tingere i capelli> dice all'improvviso senza ancora degnarmi di uno sguardo. Cosa?
Io come al solito rimango spiazzato dai suoi strani atteggiamenti e non so cosa rispondere.
Prima di dirigersi verso la porta, mi lancia un paio di chiavi, - quelle delle manette suppongo, - poi, con un'espressione seria e glaciale, mi dice <Con un colore chiaro avresti più l'aria da sottomesso. La prossima volta voglio vederti biondo>
Non faccio in tempo a rispondere che lo vedo andarsene lasciandomi con mille domande in testa.
<Non ci sarà una prossima volta> dico quando ormai è già troppo lontano per sentirmi.
Le parole erano rimaste incastrate in gola e solo dopo averle pronunciate mi rendo conto di non crederci nemmeno io.
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Ok, non so se è possibile fare quella posizione tra due maschi ma è un'opera di fantasia e ci metto il mondo ahahah. Vi lascio con questa bellissima foto
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