Ventitre


<<Quello che hai visto, potrebbe avverarsi, come potrebbe non farlo. Sta agli dei la decisione di tutto>> diceva una voce famigliare e quando finalmente sono riuscita ad aprire completamente gli occhi, lo vidi ancora davanti a me. L'indovino.

<<Non posso cambiare le cose che ho visto?>> chiedo alzandomi
<<Solo se è il volere...>> dice ma non lo lascio finire
<<il volere degli dei... si lo so, ho capito! Da quanto tempo sono qua?>> mi guardo intorno
<<Due giorni>> dice <<Cosa? Due giorni?>> dico andando verso la porta ma lui mi blocca prima <<Ricorda quello che ti dirò adesso: se cercherai di cambiare il volere degli dei, le conseguenze ricadranno su di te>>.

Sono consapevole di quello che ho visto e sono consapevole di quello che mi ha detto l'indovino. Le profezie non mi hanno mai spaventata, ma ciò che ho visto ha messo in agitazione il mio cuore.

Sto correndo il più velocemente verso casa, mi sento i polmoni in fiamme, così come il mio viso e il resto del corpo.
Le lacrime iniziano a scorrermi sulle guance e non le riesco a fermare. Ivar. Ragnar e mio padre Kalf. Il mio pensiero va a loro, come va da Aslaug a mia madre; le visoni che ho avuto mi fanno stare male.

Prima di arrivare a Kattegat mi sono fermata al fiume, quello in cui ci andavo da piccola e fino a poco tempo fa con i ragazzi; quello in cui mio fratello Bjorn mi ha insegnato a nuotare.
Ho immerso lentamente i piedi e poi tutto il corpo; l'acqua gelida mi ha invaso subito e quando ho immerso anche la testa, subito mi hanno lasciato anche tutti i pensieri.

<<Che hai fatto?>>
Mi dice mia madre appena varco la porta di casa
<<Ero al fiume... avevo bisogno di schiarirmi un po' le idee>> rispondo andando verso il mio letto
<<Tutti questi giorni sei stata al fiume?>> chiede con voce impaziente
<<No>> rispondo <<Solo no?>> chiede ancora Lagertha <<Vorrei farmi un bagno caldo e togliermi questi vestiti>> dico guardando prima lei e poi la mia schiava <<certo, preparo subito un bagno caldo>> dice per poi andare di là, dopo pochi secondi la seguo anch'io.

Algot, la mia schiava mi ha aiutato a togliere i vestiti sporchi e fradici, l'acqua calda era perfetta, mente lei mi lavava i capelli con degli oli profumati alla vaniglia, la mia preferita.
Dopo aver finito, mi sono messa un vestito scuro e Algot mi ha aiutata a sistemare i capelli; ormai mi arrivano fin sopra al sedere, si sono scuriti un po' con gli anni, mio padre lì adorava...

Ero assorta nei miei pensieri mentre la mia schiava cercava di parlare con me e di attirare la mia attenzione, ma non riuscivo a sentire la sua voce
<<Mia signora, Ivar è tornato! È vivo!>> fino a quel momento le mie orecchie non la volevano ascoltare <<Cosa?>> le chiedo calma
<<lo hanno portato a casa gli uomini di Re Ecber>> continua lei
<<E Ragnar? Che ne è stato di Re Ragnar?>> chiedo <<mi dispiace mia signora, lui non c'è... vi aiuto a sistemarvi>>.

Ivar era tornato, era vivo, da quello che avevo saputo dalla mia schiava stava bene. Ma Ragnar, lui non c'era a quanto pare; come nella mia visione lui non faceva ritorno a Kattegat.

Come potevo adesso guardare negli occhi e soprattutto spiegare tutto ad Ivar Lothbrok?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top