Ventidue



Mi sveglio indolenzita e col freddo, ci metto qualche minuto per accorgermi che mi trovo ancora dall'indovino
<<Che... che cosa è successo?>> chiedo mentre lui sta di spalle
<<la visione che hai avuto, ha prosciugato tutte le tue forze>> dice sempre con quella voce calma <<visione? Per quanto ho dormito?>> chiedo confusa <<tre ore. Hai avuto una bella visione di quello che è successo ma...>> dice per poi interrompersi <<ma?>>continuo io <<ma ancora non hai visto tutto. Sento ancora molto potere dentro di te, non è ancora finita, gli dei vogliono farti conoscere altro>> dice guardandomi <<e se io non lo volessi?>> chiedo spaventata <<non riesci a dormire perché questi "incubi" ti tormentano, ma non sono incubi; sono solo quello che è accaduto o dovrà accadere>> dice porgendomi un bicchiere <<Che cosa dovrei fare dunque?>> dico prendendo il bicchiere titubante <<bevi e lo scopriremo>>.

Bere da quel bicchiere non mi sembrava il caso ma volevo a tutti i costi sapere cosa mi sarebbe capitato e cosa sarebbe capitato ad Ivar e al resto della mia famiglia.
La sostanza era completamente amara.

Ivar e Ragnar sono insieme. Prima di essere catturati.

Vedo che nel Wessex, vengono presi e fatti prigionieri dagli uomini del re Ecbert, che poco dopo lo vedo parlare con Ragnar che è in catene e chiuso in una specie di gabbia di ferro
<<ti prometto che non farò del male a tuo figlio>> sento dire al vecchio re come se fossi li presente con loro.


Poi i due iniziano a parlare come dei vecchi amici.

I due discutono di paradiso del valhalla, così come della morte di Athelstan, che Ragnar dice "pesare come un macigno sulla sua coscienza"; ma non riesco a capire bene il resto e poi... poi sento Ragnar chiedere ad Ecbert di ucciderlo, ma il vecchio re si rifiuta di farlo, e mi sento quasi sollevata per un minuto ma invece, Ecbert decide di consegnare Ragnar a re Aelle.

Mantiene la sua promessa e provvede a concedere ad Ivar un passaggio sicuro per tornare a casa.

Vedo Ragnar parlare con suo figlio come se fosse l'ultimo volta.
Mi avvicino con l'intento di sentire e di fermare il mio re dalle sue intenzioni ma nessuno può sentirmi

<<La gente è convinta che tu non sia una minaccia ma io so che non è così; di tutti i miei figli eri tu quello che desideravo portare qui. Credo che tra tutti tu sia quello più importante per il futuro del nostro popolo...>> dice il re a suo figlio mentre quest'ultimo ha le lacrime agli occhi

<<tu hai molti doni e la rabbia è uno di questi, non pensi come un uomo normale e questo ti rende imprevedibile>> continua l'uomo <<Usa la tua rabbia in modo intelligente e io ti prometto figlio mio che un giorno il mondo intero conoscerà e temerà Ivar il Senza ossa!>> conclude mentre appoggia una mano sulla guancia di Ivar

<<Ecbert mi consegnerà a Re Aelle e lui mi ucciderà>> dice ancora mentre io sento tutto il mio corpo tremare
<<Se questo Aelle ti ucciderà io e i miei fratelli gli daremo la caccia per vendicarci e tu lo sai>> finalmente sento la voce del mio Ivar
<<Si. Voi dovete vendicarvi ma non solo contro Aelle, anche contro Ecbert... Sii implacabile, non avere alcuna pietà>> e mentre dice così  gli da il suo bracciale vichingo, mentre io vengo trascinata via da un oblio nero che mi risucchia all'indietro.

Quando pensavo fosse giunta la fine e quando credevo di essere rimandata indietro dagli dei perché non potevo più continuare a guardare, ho visto Re Aelle gettare Ragnar Lothbrok, il mio re, in una fossa piena di serpenti, e molte altre cose confuse che non riuscirò mai a dimenticare...

Sentivo che mi stavo per svegliare, non volevo, volevo sapere di più anche se avevo la testa che mi scoppiava.
Dovevo sapere cosa sarebbe successo a me, ad Ivar, a Ragnar, quello che avevo appena visto doveva avere un senso. Non poteva finire tutto così ma mi stavo svegliando.

Riuscivo ad intravedere la luce che entrava e mi illuminava il viso, impedendomi di aprire bene gli occhi; di una cosa ero completamente certa: non ero ancora a casa mia.

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