Trentanove
Avevo scelto Ivar. Avevo scelto di combattere con lui, contro mia madre e mio fratello.
Cercavo di convincere me stessa che fosse la cosa giusta ma i suoi occhi mi facevano sorgere dei dubbi, non era più quello di una volta. Niente più lo era.
«Perché vuoi continuare a razziare e uccidere? Quelli che hanno fatto male alla nostra famiglia sono morti, abbiamo vendicato Ragnar. È ora di tornare a casa e lasciarci alle spalle Tutto quanto, non credi?» dico al ragazzo, visibilmente arrabbiato, davanti a me
«Lasciarci Tutto alle spalle? Dimmi, sei forse impazzita?» risponde
«No, sono morte tante persone a cui tenevamo, tu non vai d'accordo con i tuoi fratelli e non voglio perdere uno di voi. Non lo capisci? Questa guerra ci ha cambiati, Ivar quasi non ti riconosco più. Torniamo a casa, torniamo a Kattegat!» rispondo posando una mano sulla sua guancia
«A Kattegat? Da tua madre? La donna che ha ucciso la mia?! Se dovessi tornare lì, ucciderei Lagertha come ho fatto con Ecbert e Aelle!» dice alzando il tono della voce
«Non è lei il tuo nemico! Possiamo ancora vivere in pace Ivar. Non fare come tuo padre ti prego» rispondo
«Mio padre ha fatto quello in cui credeva, ha fatto grandi cose e ha avuto grandi ambizioni che lo hanno portato ad essere una leggenda!» dice con lo stesso tono di prima
«Le sue ambizioni sono state proprio la sua rovina! Non lo fare, ti prego. Ho deciso di seguirti perché tenevo a tuo padre, ho deciso di farlo perché tengo a te e agli altri. Questa battaglia è stata necessaria ma ora... per cosa stiamo combattendo? Per cosa stai combattendo?» dico cercando di controllare la rabbia e il dolore, posando nuovamente la mia mano sulla sua guancia
«Non lo so, per diventare più di quello che è stato Ragnar» dice prendendo delicatamente la mia mano, portandola verso le sue labbra «Per te, per me, per creare un posto tutto nostro, per regnare insieme» aggiunge lasciando dei baci delicati su tutta la mano
«Non ho mai voluto tutto questo, lo sai, a me basti tu, in una casa qualsiasi, non mi serve una leggenda o un grande guerriero al mio fianco» rispondo seguendo i suoi gesti
"non c'è posto per l'amore" sento nella mia testa, la solita voce chiara
«Che ti succede ultimamente?» mi chiede accarezzandomi la tempia facendomi avvicinare di più a lui «credevo volessimo le stesse cose» aggiunge guardandomi attentamente
«Non voglio che ci succeda qualcosa di brutto» rispondo accarezzando la base del suo collo
«Non ci succederà nulla, Frey. Ti proteggerò io, te lo prometto, a costo della mia stessa vita! Sarai al sicuro, conquisteremo il mondo e regneremo insieme, io e te. Nessuno ci potrà fermare» risponde
"Il vostro amore lo rende debole" sento ancora, questa cosa mi destabilizza, mi sposto da Ivar come se il contatto con lui mi bruciasse la pelle, non voglio più sentita questa voce, non lo voglio più questo dono
«Frey? Che ti succede?!» dice Ivar confuso
«Basta, basta» dico portando le mani sulle orecchie
"Il vostro amore lo rende debole" sento ancora "lo porterà alla distruzione" ancora
«Basta! Basta! Basta!» continuo a dire mentre sento le braccia di Ivar avvolgermi i fianchi
«Frey guardami» dice mentre continuo a tenere gli occhi chiusi «Guardami Freyja. Dimmi che cosa ti sta succedendo» aggiunge
«Quella voce. La sua voce» sussurro
«Non ascoltarlo, guarda me, non ascoltarlo» dice
«Non-non posso... continua a dirmi che morirai per colpa mia. I-io non voglio che ti...» cerco di dire aprendo gli occhi
«Ascoltami, Frey ascoltami, okay?» dice accarezzandomi la testa «Non succederà nulla a me, e neanche a te. Io sono innamorato di te da quando ne ho memoria. Ucciderò quel uomo una volta arrivati a casa, così non potrà più tormentarti. Ora respira e continua a guardarmi» dice Ivar, faccio come mi dice, continuo a guardarlo e a respirare fino a quando tutto nella mia testa tace.
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