Quattordici



<<Co..come? Non può essere!>> dico sconvolta <<È così>> risponde Aslaug <<Ragnar gli ha chiesto di andare in Inghilterra con lui!>> mi dice avvicinandosi un po' <<cosa? Ivar non me ne ha parlato!>> dico passandomi una mano tra i capelli, lei mi prende le mani <<Ti sto chiedendo una cosa che non dovrei chiederti....>> dice <<Cosa?>> chiedo io <<Convinci Ivar a non partire!>> dice infine <<Non mi darà mai ascolto. Sai da quanto aspettava questo momento!>> dico <<Lo so. Però provaci>> annuisco <<Va bene!>>.

Ritorno dai fratelli e cerco di evitare Ivar perché sono arrabbiata con lui. Nemmeno mi ha detto che suo padre gli ha chiesto di andare con lui...

Poi più tardi vanno tutti a dormire e restiamo soli io e lui.

Come al solito va a sistemarsi sul trono di suo padre e chiede a me di sedermi al suo fianco, rifiuto e gli volto le spalle cercando di farmi coraggio e parlare con lui <<Dai Frey, siediti accanto a me!>> dice ancora, sono arrabbiata e non mi va di stargli vicino.
<<Pensavi almeno di dirmelo?>> gli dico arrabbiata <<Si. Te lo avrei detto!>> dice calmo <<E quando? Il giorno in cui saresti partito? O mi avresti lasciato una lettera di addio?>> dico buttando indietro le lacrime <<Guardami Frey!>> mi supplica lui <<No>> dico decisa <<Frey>> dice e io non gli rispondo, mentre lo sento strascinarsi da me, mi prende la mano e mi fa voltare <<Avrei dovuto parlartene io, non mia madre!>> dice guardandomi negli occhi <<Lei è solo preoccupata. Come lo sono io>> dico costringendo le lacrime a non uscire <<Frey>> dice prendendo entrambe le mie mani, mi inginocchio davanti a lui e gli prendo il viso tra le mani <<Io non voglio perderti!>> gli sussurro <<E non mi perderai>> dice nello stesso modo <<Se ti chiedessi di non partire. Lo faresti per me?>> dico supplicandolo con lo sguardo <<Lo sai da quanto aspetto questo momento>> dice accarezzandomi la guancia.

Il suo momento con suo padre, lo ha aspettato tanto e non voglio essere io a rovinargli tutto
<<Ivar>> dico continuando a stringerlo a me <<promettimi una cosa>> dico mentre non riesco  trattenere le lacrime
<<Tutto quello che vuoi>> dice Ivar asciugandomi la guancia sinistra con pollice
<<torna da me. Okay? Torna>> dico mentre sento la gola bruciarmi
<<Te lo prometto piccola mia>> dice per poi unire le nostre labbra in un intenso bacio, fatto di promesse e lacrime.

Avrei dovuto lasciarlo andare, senza nemmeno sapere, se poteva mantenere la promessa che mi aveva appena fatto.
Aslaug ha detto di averlo visto annegare, e io ho sempre creduto alle sue profezie. E anche nel mio sogno Ivar moriva; non ho detto niente ad Aslaug perché sono terrorizzata; ma ho anche la completa fiducia in Ivar e sono sicura che ritornerà da me.

Siamo rimasti ancora un po' a coccolarci, poi eravamo entrambi stanchi e ci siamo stesi sul letto insieme, non avevo intenzione di lasciarlo da solo, perché sarebbe partito tra pochi giorni e volevo stare con lui il più possibile.

Ivar mi stringeva a se, riuscivo a sentire il calore del suo respiro sul mio collo, mi procurava dei brividi immaginabili, mentre le lacrime bagnavano ancora le mie guance.

Le sue labbra calde e umide baciavano il mio collo, poi il mio orecchio, fino ad arrivare alla tempia.
Nelle sue braccia mi sentivo a casa.
Lui è la mia casa.

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