Quarantuno




«Che c'è? I festeggiamenti non sono di tuo gradimento?» dice Bjorn guardandomi torvo «Stai diventando più strana della madre di questi qua» dice indicando i suoi fratelli
«Fai attenzione a come parli di mia madre, Bjorn» gli risponde Hvits che è seduto vicino a noi
«Potresti anche smetterla di prendermi in giro fratello! Sento qualcosa di strano» dico ma girandomi più verso Hvits troppo preso dal vino, lui mi sorride m non mi risponde mentre Bjorn si alza e suona il corno
«Amici» dice alzando il calice verso la nostra gente
«nessuno potrà mai e poi mai dubitare di quello che abbiamo raggiunto! Abbiamo sconfitto non uno ma ben due regni sassoni! Per noi, i figli di Ragnar, per noi il nostro primo dovere era vendicare la morte di nostro padre e l'abbiamo fatto! Ma non solo abbiamo realizzato il sogno di mio padre» e mentre mio fratello continua a parlare noto lo sguardo di Ivar cambiare
«abbiamo il diritto di possesso su questa terra e ci insidieremo qui!» continua mentre il popolo lo asseconda «ora è vostro compito sfruttare questa opportunità per mandare qui nuove coloni e giovani famiglie! Io però non potrò essere qui per vedere questa colonia crescere e prosperare, il mio destino mi porta altrove, ho sempre saputo che sarei tornato nel mar mediterraneo. Ora mi sento libero di seguire il mio destino ma... i miei fratelli resteranno qui... Skol!» dice terminando il suo discorso
«Io resterò qui! Ma non per insediarmi e coltivare la terra. Chi di voi vuole fare il fattore adesso?! Abbiamo un grande esercito e dovremmo usarlo! Ci sono altre tante terre che vorrei attaccare e razziare e chiunque di voi la pensi come la penso io...» dice ivar e so benissimo cosa sta per proporre «Dovrebbe unirsi a me e chi non è d'accordo provi a chiedersi: Ora chi potrebbe mai fermaci?!» parte del popolo sembra d'accordo con lui e la cosa non mi sorprende
«Non puoi comandare l'esercito, Ivar» gli risponde subito Ubbe
«Non voglio farlo, Ubbe, sto dicendo che se qualcuno ha ancora voglia di razziare e andare alla ricerca di avventure allora sarà sotto il mio comando! Tu mettiti pure il grembiule e insediati qui se vuoi» gli risponde quasi contento
«Qui servirà un grande uomo. Per reclamare le terre e difenderle» dice Hvitserk intervenendo tra i due mentre gli lancio un'occhiataccia perché sa bene quanto alcune parole irritano Ivar
«Ah non sembri nemmeno tu a parlare caro fratello!» risponde Ivar
«Ragazzi!» cerco di dire io
«Il Hvitserk che conosco io adora le razzie lui è un vero vichingo, giusto Frey? Quello che ha appena detto non è da vichingo» dice Ivar
«Credo che dovreste calmarvi le priorità non sono queste» rispondo puntando lo sguardo su mio fratello che non mi calcola minimamente
«Chi di voi vuole seguirmi?! Chi di voi vuole seguirmi in battaglia per l'amore della gloria e per l'amore di Odino nostro padre!» grida Ivar mentre il popolo gioisce con lui
«Non dovevi farlo, Ivar! Siamo tutti figli di Ragnar e dobbiamo restare uniti» gli dice Sigurd dall'altro lato del tavolo
«Francamente caro Sigurd non mi importa di quello che dici, la verità è che tu non attireresti la mia attenzione nemmeno se stessi per morire!» risponde lui
«Ivar! È tuo fratello» rispondo
«Beh forse perché tu non sei un vero uomo, o sbaglio, senz'ossa!» risponde Sig mentre mio fratello si alza e la faccia di Ivar cambia nuovamente, mi alzo andando dietro alle sue spalle e gli sussurro di non dargli ascolto e risolvere questa cosa con suo fratello in privato
«Io vorrei restare» dice te Harald Bellachioma rispondendo alla domanda di Bjorn mentre Halfdan il fratello vuole partire per il mediterraneo
«A quanto pare l'unica cosa che è riuscita a tenere uniti i figli di Ragnar è la morte del loro padre» dice Bjorn ai suoi fratelli
«Oh ma smettila Bjorn, sei tu che non vuoi tenere unito il nostro esercito e sei tu che vuoi andartene e fuggire in luoghi soleggiati! Tutti gli altri possono seguire me!» risponde Ivar già arrabbiato
«Beh anche io non voglio seguirti Ivar!» dice alzandosi, Sigurd
«Ubbe, per favore di qualcosa ad entrambi!» gli dico cercando di far calmare le acque
«Non sono più due bambini, Frey» risponde lui
«Tu sei un folle! È così hai il cervello di un bambino» continua Sig
«L'unica cosa che sai fare tu è fare musica, Sigurd!»
«Io sono un figlio di Ragnar tanto quanto te!»
«Non ne sono così sicuro! A quanto ricordo io, Ragnar non suonava Lud e di certo non si metteva a fare sesso con gli altri uomini!»
«Ivar! Sigurd! Ora le cose si stanno facendo pesanti!» dico guardando prima uno e poi l'altro
«Sei ridicolo proprio come quando ti metti a gattonare come un bambino!»
«Chiudi la bocca!» risponde Ivar battendo la mano sopra al tavolo
«Adesso basta!» dice Bjorn
«Bjorn questi non sono affari tuoi!»
«Che succede, Ivar, non sai ribattere?» dice ancora Sigurd innervosendo ancora di più il più piccolo «sarà dura per te ora che la tua mammina è morta, sapendo che è l'unica persona che ti abbia mai amato! E Frey a parte te per tua sfortuna aggiungerei, non so davvero come hai fatto ad innamorarti di una cosa del genere» continua Sigurd mentre l'altro è in preda all'ira
«Ivar» guardo Ubbe mentre lo richiama ma è ormai troppo tardi
«Ivar no!» urla Ubbe mentre l'ascia raggiunge il petto di Sigurd che riesce a togliersela con una sola mossa.
Cammina verso Ivar mentre io mi porto le mani alla bocca ancora incredula per la scena appena vista. Dopo pochi passi il corpo di Sigurd cade per terra ormai senza vita.

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