-sessantaquattro (parte due)-
Prendemmo un altro taxi per raggiungere il luogo indicatomi da Vinnie precedentemente tramite un messaggio, in quell'intreccio di strade, semafori e tanta confusione. Qualunque via, sebbene ci fosse una bassa temperatura, era gremita di persone che si accerchiavano intorno alle vetrine dei negozi e le osservavano con stupore.
Estrassi la mano dalla tasca e la intrecciai a quella di Noah, il quale me la strinse forte tanto che mi sentii invincibile. Ero felice, spensierata come una bambina che vede il mondo circostante per la prima volta. Viaggiare era uno dei tanti sogni nel cassetto: in un remoto angolo del mio cuore risiedeva lo spirito da avventuriera, e speravo di riuscire a trovare qualcuno che mi assecondasse in queste folli scelte. Desideravo ardentemente svegliarmi all'alba in un luogo del pianeta, per poi prendere un aereo, un treno, una crociera e rimbalzare in un altro. Passare dal mare alla neve in un attimo.
Forse Vinnie possedeva quel pizzico di follia, capacità di improvvisare, che io ammiravo. Avevamo deciso di partire soltanto tre giorni prima e lui aveva promesso di organizzare tutto. Non avrei certamente saputo cosa aspettarmi, ma anche se avessi dovuto alloggiare sotto un ponte, sarei stata felice, perché sapevo che lui sarebbe stato al mio fianco.
Noah sfilò dalla tasca il cellulare, una volta arrivati in un posto leggermente isolato, aggrottando la fronte e protendendo verso lo schermo. "The Palm Spring Hotels?" mi domandò.
"Cosí ha detto. E' nelle vicinanze?"
"Altri duecento metri e ci siamo." mi informò e sospirai.
Arrivammo a destinazione qualche minuto dopo, leggermente stanchi per la strada percorsa con i bagagli.
"Cosa?" sbottai con gli occhi fuori dalle orbite "Questo è l'hotel dove dovremo alloggiare?"
"Non possiamo esserci sbagliati, quindi sí." sorrise, rivelando una dentatura candida e due fossette adorabili: alcune ciocche del ciuffo biondo leggermente riccioluto gli spuntavano dal cappello e i suoi occhi azzurri erano leggermente lucidi per il freddo.
"Ma sará minimo dodici stelle!" squittii.
"Sembra davvero di lusso! Su, andiamo." Noah ripeté quella frase minimo per la dodicesima volta. Quel giorno era lui il mio motore, perché non riuscivo a muovere un passo autonomamente. Ci avvicinammo e facemmo ingresso in un giardino innevato al cui centro troneggiava una piscina illuminata, ma coperta. Attorno a questa, meravigliose vetrate da cui era possibile scorgere l'interno altrettanto elegante. Restai a bocca asciutta, completamente incantata da quello spettacolo.
Quanto aveva speso? Un accidenti, di sicuro, e mi sentivo in colpa.
"É incantevole!" esclamai e Noah acconsentí.
Avanzammo ancora, fino a raggiungere la reception: tutto l'arredamento giocava sui toni del blu mare, del blu di Prussia, e del color petrolio. A queste meravigliose sfumature erano affiancate nuances variegate di grigio e arredamenti, come candele o quadri, che conferivano alla struttura un tepore domestico.
"Buonasera e benvenuti!" squittí una donna sulla quarantina, mentre ero persa sul paesaggio che si scorgeva dalle vetrate. "Ditemi pure!". Iniziai a spiegare, balbettando, finché la receptionist non mi mise tra le mani un bigliettino sigillato.
"Benvenuta a casa, principessa Ariel!
Spero che questo soggiorno ti sia piacevole e nella speranza di vederci al più presto, quando meno te lo aspetti, ti imploro di goderti il meraviglioso spettacolo che troverai di sopra.
Pensami quando senti quel profumo di rose e vedi il regalino che ti ho lasciato.
Mi manchi terribilmente tanto.
tuo, V."
Mi venne spontaneo sfilarmi il cellulare dalla tasca e aprire la conversazione con quel ragazzo meraviglioso, che mi stava trattando come una vera e propria principessa.
you: temo di non farcela!
vinnie: principessa, che succede?
you: non possiedo la forza necessaria per salire le scale e andare nella stanza di sopra
vinnie: è una proposta velata per costringermi a scendere e prenderti in braccio?
you: ommioddio, sei di sopra?
vinnie: sono sempre accanto a te, principessa.
you: e io ancora non riesco a realizzare!
vinnie: corri, corri come una matta, e pensa al tuo Eric.
vinnie: ti bacio.
-----
fremevo dalla voglia di aggiornare, quindi eccomi qui, seppur alle ventitre meno qualche minuto. di quale spettacolo parla vinnie? cosa le avrà preparato? pronti a scoprirlo? ♥️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top