-epilogo (parte quattro e ultima)-

voglio ringraziare col cuore Rossanadreamer  che mi ha dato una mano nello scrivere questa parte dell'epilogo. grazie ross, ti voglio bene. ❤️
⚠️vi consiglio di ascoltare delle canzoni tristi/romantiche durante la lettura di quest'ultima parte, per sentire meglio tutte le emozioni dei nostri protagonisti!
emozionatevi con loro.. ❤️
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Sgattaiolato nella sala principale, Vinnie sfoderò gratuitamente un sorriso che avrebbe fatto innamorare chiunque, al fine di frenare quel borbottio generale. Scosse la testa e respirò a pieni polmoni, dopo con l'aiuto della sicurezza si avvicinò ai giornalisti.

Era indubbiamente scosso: sapere Ariel in quelle condizioni lo turbava, preoccupava, gli impediva di essere autentico, ma ora doveva pensare a sistemare quella situazione e a non far parlare di sè, quindi cercò di passare oltre.

"Vincent!" urlò qualcuno ed egli accorse sorridente davanti ai flash puntati "Quali sono le emozioni che senti in questo momento?"

Oh no, pensò, proprio adesso questa domanda?

Si ossigenò bene, poi scosse il capo e si passo una mano nel ciuffo scompigliato. "Dentro me al momento albergano molteplici emozioni: sono confuso, perché vedere questo fiume di persone qui per me e Ariel mi fa strano, e leggermente ansioso e preoccupato, perché non mi sembra credibile che finalmente - dopo anni di duro lavoro - siamo arrivati in cima al nostro sogno. Tuttavia sono anche fiero dei sacrifici fatti, emozionato, carico a mille e fortemente fiducioso nel futuro che sì, mi fa paura, ma spero possa riservarci tantissime sorprese."

"Mi consenta allora di chiederle quando è nata questa passione e in che modo!" squittì un altro, premendo sulla folla in modo da far arrivare il microfono ancora più vicino alla bocca del giovane.

"Sin da bambino il mondo della moda ha catturato la mia attenzione: amavo adocchiare le tendenze di ogni periodo, documentarmi e poi riproporle costruendo dei cartamodelli con delle modifiche su gusto personale. Spesse volte ho fallito nel creare qualcosa di decente, ma tuttavia non mi sono mai arreso e ora eccomi qui, con la donna che mi ha rubato il cuore e che mi ha spronato a fare sempre di più."

"Quando ha capito di voler fare questo come mestiere? Insomma, quando questa passione è diventata molto di più?"

"Nonostante sia una persona parecchio precaria, nel senso che tendo a stancarmi velocemente di tutto, la moda è sempre stata una certezza nella mia vita. È anche vero, però, che madre natura mi ha dato una grande fortuna: avere un bel viso e una fisionomia, a detta degli stilisti, attraente. A circa diciassette anni sono stato contattato da alcuni collaboratori di Plein e McQueen per presentare al pubblico le loro nuove collezioni. Da lì qualcosa ha iniziato a concretizzarsi: sfilare in passerella mi ha dato delle certezze in più, mi ha reso sicuro del mio corpo e della mia autostima." sorrise ancora, cercando di scacciare la tensione che lo avvolgeva.

Una mano, da qualche fila più indietro, prese a sventolare in aria: nessuno voleva tornare a casa senza aver posto almeno una domanda al giovane. Vinnie si avvicinò.

"Certi uomini, per brillare, hanno bisogno di grandi donne al proprio fianco. Vincent, cosa ne pensa riguardo questa frase? Pensa possa addirsi alla sua situazione lavorativa-sentimentale?"

Vinnie ridacchiò pensando al significato di quella frase, quando una mano gli sfiorò la spalla. "Mi consenta di risponderle" asserì una voce alquanto familiare "Temo che la donna a cui si riferisce sono io e questo mi fa sorridere. Certi uomini, è vero, per brillare hanno bisogno di grandi donne al proprio fianco, ma è anche vero che la luce di cui lei parla bisogna possederla dentro." il cuore di Vinnie pullulava di gioia, tanto che le strinse forte la mano, come per incoraggiare Ariel a continuare perché quel discorso era perfetto "In un certo senso ho aiutato Vincent a brillare, ma perché lui ha fatto lo stesso con me. Ci siamo conosciuti in un modo totalmente inaspettato, casuale, banale, ma - con un occhio di riguardo - spettacolare."

"In che modo la vostra relazione ha abbracciato il lavoro?"

Fu Vinnie, allora, a prendere la parola. "Siamo stati bravi a bilanciare le due componenti, a saper dosare il sentimento e metterci la quantità adatta dentro ogni lavoro. In questo progetto la complicità è stata fondamentale: ricordo perfettamente la stanchezza di ogni notte passata chini su fogli da disegno e contemporaneamente la soddisfazione nel vedere tutto prendere forma più nitida. È stato fondamentale anche il sostegno che ci siamo dati reciprocamente, perché nei momenti di buio altrimenti non ce l'avremmo fatta."

La giornalista rise dinnanzi a quelle risposte e davanti a quegli occhi che ogni tanto entravano in contatto e sembravo urlare amore in ogni parola. "Mi viene spontaneo chiedervi: è sempre positivo lavorare in coppia?"

Vinnie e Ariel scoppiarono in una fragorosa risata. "Direi di no!" squittì una.

L'altro invece: "Io e Ariel abbiamo dei caratteri assai diversi, ma anche simili per certi versi. Abbiamo una sintonia incredibile, ci capiamo al volo anche senza parlare, e rispettiamo le nostre idee in ogni momento. Tuttavia, delle volte ci siamo scontrati e anche parecchio duramente: in questo ultimo periodo, la tensione e l'ansia di portare tutto a termine sono stati i nostri nemici. Una settimana fa non ci siamo parlati per due giorni interi per delle idee diverse che avevamo su un abito. Grazie al cielo, però, neanche per un istante abbiamo pensato di separarci e i sentimenti negativi sono mutati in energia produttiva."

"Lavori futuri? Con chi sognate di collaborare?"

"Qualunque stilista, esperto di moda, è per noi fonte di ispirazione e insegnamento. Amiamo attingere da questo mondo che involontariamente ci aiuta a crescere e al contatto con le persone che ci spinge al confronto. Non so farle un nome particolare, però mi aspetto grandi cose dall'avvenire, ripeto." spiegò con dolcezza ed eloquenza.

"Grazie, gentilissimi! Vi auguro un in bocca al lupo!" urlò questa.

"Crepi!" borbottarono Ariel e Vinnie all'unisono.

Nel frattempo Marlena si avvicinò ai due giovani e alcuni uomini della sicurezza invitarono i giornalisti ammassati a fare largo: la sfilata stava per iniziare, allora i due innamorati sgattaiolarono nel backstage.

Qualunque persona presente lì dietro febbricitava nell'impazienza di cominciare. Qualcuno aiutava i modelli al trucco aggiungendo un tocco di lacca anche ai capelli.

Sembrava di assistere ad una scena di un film, invece era tutto reale. Se non si assaporavano di persona certi aspetti della vita, era impossibile capire il lavoro che stava dietro: mesi di prove, di preparazione dei vestiti, per non parlare del resto che coinvolge il personale e l'organizzazione solo per poche ore.

Sulla sinistra, lunghe file di appendiabiti presentavano dei capi a dir poco meravigliosi: erano luccicanti, arricchiti di dettagli scintillanti, perfettamente sistemati, pronti per essere indossati.

Andavano da quelli più vintage in colori come il beige, l'indaco e il bianco, presenti in pantaloni e maglioncini, ai toni più eleganti in vestiti e gonne con brillantini e perline, fino ai completi da uomo.

Dai camerini in fondo qualche modella era già pronta per i mille flash e per gli occhi puntati addosso qualche attimo dopo. Il cuore di ognuno zampillava d'emozione, persino quello di coloro che sfilavano per mestiere, ma che avevano assimilato ogni emozione dai due giovani stilisti.

Mentre Ariel prendeva un profondo respiro, qualche addetto si spostava avanti e indietro controllando che tutto andasse nel migliore dei modi, perchè certi eventi così illustri non dovevano peccare di problemi.

Il brusio intorno aumentava l'ansia e i cuori acceleravano il loro battito. Questo vedeva Vinnie ogni qual volta si sporgeva dalle quinte.

Al suo fianco, infatti, c'era un'altra troupe di professionisti che lo onorava come un vero e proprio Dio. Lui, insieme a decine di altri giovani, era pronto per trotterellare in passerella, con un unico intento, il solito intramontabile: combattere contro gli stereotipi e la mascolinità tossica, contro un mondo che viaggiava con i paraocchi, mai pronto alla novità e all'evoluzione.

Tutto filò nell'armonia più totale, per grazia del cielo.

Tramontato in passerella anche l'ultimo modello, Vinnie solcò il percorso sfoggiando uno degli abiti dell'ultima collezione, un manifesto di ribellione contro gli standard.

Insieme a lui fece ingresso anche un boato di applausi e consensi che, per l'impeto, fece tremare Ariel dietro le quinte: la ragazza osservava il ragazzo con il cuore tremante per l'emozione e la soddisfazione.

Era proprio fiera di lui.

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Erano passate due ore dalla conclusione della sfilata, quando Ariel era china su uno dei water dei bagni del palazzo e Vinnie si trovava accanto a lei, a reggerle la fronte con una pezza imbevuta d'acqua fresca.

Ariel prese a rimettere qualche minuto prima: era tutta colpa dell'ansia che non era riuscita a controllare e che l'aveva resa prigioniera.

Ma dopo che si fu sfogata ed ebbe preso consapevolezza della fine di quella giornata, tutto fu in discesa: Vinnie intrecciò la mano alla sua e insieme trotterellarono via dal palazzo, dopo aver ricevuto centinaia di complimenti e aver rilasciato altrettante interviste.

Infine corsero a cambiarsi: da quel momento in poi la serata era soltanto loro. Vinnie indossava dei semplici jeans, delle sneakers e una t-shirt; Ariel, invece, un vestito fresco lungo fino ai piedi e un coprispalle, per ripararsi dalla brezza marina.

Andarono a cena in un ristorante sul mare e la prima parte della serata trascorse tra il tintinnio di posate e bicchieri che si scontravano, aromi saporiti delle portate e sapore di salsedine.

"Stai meglio adesso?" mormorò Vinnie sul collo della ragazza, quando si furono recati a pagare.

Ariel annuì, sincera, poi sospirò.

"Ti va di fare due passi sulla battigia?" propose lui.

Acconsentì e con le mani intrecciate scesero in spiaggia. Subito i granelli di sabbia irruppero nelle loro sneakers e mentre Vinnie respirò a pieni polmoni per evitare di imprecare, Ariel ridacchiò: loro così diversi e così tanto simili...

Alla fine optarono per camminare a piedi nudi. Le loro piante affondavano in quella umida morbidezza; erano a meno di un metro dalle onde del mare, quando Vinnie sfilò dalla tasca un paio di auricolari.

Ariel si accigliò.

"Sai già cosa voglio fare, eh furbetta?" mormorò lui sfoderando un sorriso.

"Affatto, sei imprevidibile." rispose lei timidamente.

"Siediti qui accanto a me." la implorò lui e lei ubbidì. Nel mentre le inserì delicatamente l'auricolare sinistro nell'orecchio e dal cellulare premette play.

"Vista da qui la luna è bellissima
Si scioglie negli occhi tuoi
Sapessi io come lei
Verrei a cercarti
Tra gli alberi
Le foglie e il vento e tra le nuvole
Ti sento oh
Negli angoli
Di ogni parte di me
E di questo universo sei
L'anima
Di ogni cosa intorno
Del tempo e dello spazio
E attraverso l'aria
Mi sei scoppiata dentro
Nel mio corpo ti nascondo e anche lì ti ho visto.."

I due stettero così per quelli che sembrarono attimi interminabili, una avvinghiata all'altro, con il mento sulla sua spalla che ben presto si inumidì.

Vinnie si voltò leggermente e le prese il mento con due dita, affinché la luce della luna riflettesse sui suoi occhi belli come il mare e profondi come i suoi abissi, e potesse leggerle dentro. "Principessa, piangi?" borbottò sentendo qualcosa smuoversi dentro.

"Questo è un sogno meraviglioso. Come posso rimanere impassibile?"

"Oh.. sogno di portarti in spiaggia ad ascoltare questa canzone che tanto ti piace dal primo momento in cui ti ho conosciuta." rivelò.

"Vinnie.."

"Sono imprevedibile, lo so, probabilmente è vero. Sono un costante disastro, non faccio altro che ferire coloro che mi stanno vicino, prendere decisioni catastrofiche che nuociono alla salute altrui... sono tutto ciò. Anche un insicuro di merda, paranoico all'ennesima potenza, noioso e.."

"Tu non sei nulla di tutto ciò!" lo fermò lei.

Perché Vinnie stava dipingendo quel ritratto di sè?

"Spesso hai fatto fatica a leggermi tra le righe, lo so, ma ero fatto così: mi hanno ferito talmente tanto in passato, che ho imparato a chiudermi con chiunque e questa corazza è stata difficile da togliere. Ci tengo soltanto a dirti, Ariel, hic et nunc, che la mia anima è sempre stata predisposta a te. Non mi concederò adesso in descrizioni o dediche prolisse, ma voglio che tu tenga questo." e così dicendo le infilò una busta chiusa in tasca.

"Cos'è?"

"Lo dovrai scoprire tu, ma il più tardi possibile. Dovrai aprire quella busta quando avrai delle incertezze su di me e sull'amore che provo per te, quando non sentirai più quel brivido avvolgerti ogni qual volta ti sfioro, quando le farfalle saranno volate via ogni qual volta mi pensi."

Allora piombò il silenzio e la commozione e le lacrime presero il sopravvento.

"Vinnie?"

"Sì?"

"Cosa siamo noi adesso?"

"Non esistono descrizioni per quelli come noi.. dai, vieni!" bramò.

I due si unirono in un bacio pieno di passione. Vinnie, poi, afferrò la sua mano e la trascinò in acqua. Fecero l'amore in quella spiaggia deserta, immersi in quell'acqua cristallina, sotto il chiarore della luna.




FINE.

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