Tutto intorno a me è scuro, i raggi del sole raramente attraversano le fitte chiome degli alberi della foresta, ormai non sanguino più, ma il dolore continua a torturarmi ad ogni singolo passo, ogni dieci minuti circa Alex mi fa fermare un po', ma non basta.
Ormai siamo quasi arrivati alla fine della foresta, ma il sole sta per tramontare e per stanotte Alex non può andare a prendere la legna per non lasciarmi sola di nuovo, dice che non avrebbe dovuto farlo neanche ieri ma ormai il danno è fatto. Siamo di nuovo seduti su una roccia e Alex sta di nuovo cercando di medicare le mie ferite alla meno peggio facendomi più che riposare MORIRE DAL DOLORE!
Di sicuro fa freddo, io non riesco a dormire al contrario di Alex che invece ronfa come un ghiro.

È mattina ed io non ho chiuso occhio tutta la notte, Alex non si è ancora svegliato, MA COME FA A DORMIRE CON QUESTO FREDDO???
Provo ad alzarmi e ci riesco a fatica, la testa mi è pesante come se ci fossero otto kg di cemento e non è una sensazione piacevole, vorrei fare una corsetta per riscaldarmi ma Alex me lo ha vietato, dicendomi "Non provare a fare una corsa o cose simili o ti riduco a pezzettini" ovviamente io non vorrei ascoltarlo ma in realtà non posso correre anche per la gamba che continua con il suo dolore lancinante《Ehi che fai in piedi?》dice Alex svegliandomi dai miei pensieri sulla gamba dolorosa《Niente》rispondo a tono mettendo le braccia conserte《Mi spieghi meglio che cosa dobbiamo fare?》chiedo poi con lo stesso tono e sedendomi di nuova ma stavolta in una roccia《Beh...》inizia Alex《Beh cosa? Io voglio sapere dove mi stai portando e perché》dico decisa《Okay, ti sto portando al branco, lì ti insegneranno tutto quello che devi sapere...》《E perché non puoi dirmelo tu?》l'espressione di Alex diventa arrabbiata mentre lui si alza in piedi《Ma allora proprio non capisci? Se io ti dicessi tutto poi tu di dovresti trasformare subito e rallenteremmo il nostro viaggio oltre a rischiare che.....》Oh no un'altra frase lasciata a metà《Che cosa?》Chiedo alzandomi anche io, con lo scarso tentativo di guardarlo negli occhi《Che tu faccia una brutta fine》Mi risponde serio, più serio di quanto io non lo avessi mai visto e un brivido mi attraversa la schiena per la paura.