CAPITOLO VIII~Pugnale d'argento
-Eccolo! L'ho trovato!- Margaret sorrise trionfante, sventolando per aria un pugnale d'argento puro.
-Scusa, Marg, ma mi spieghi perché tenevi un pugnale nascosto in cucina?- Sam aggrottò la fronte.
-Oh, quante domande! Basta averlo trovato.-
La donna liquidò la faccenda con questa frase, quindi si mise spalle a muro a fianco alla porta e si portò il pugnale vicino alla guancia, come se fosse un arma da fuoco, quindi fece capolino e guardò se ci fosse qualcuno o qualcosa nel corridoio.
Gary rise. -Margaret sì è tramutata in una Lara Croft troppo cresciuta.-
-Farò finta di non aver sentito.- Margaret scoccò un'occhiata scocciata all'attore, che allargò il suo sorriso.
-Come stai?- Sarah sussurrò queste parole ad Anne, stando attenta a non farsi sentire dagli altri, impresa quasi impossibile, dato il silenzio che regnava nella cucina.
Anne annuì piano, in segno di non preoccuparsi, e di seguire il gruppo che stava scemando verso l'uscita, in silenzio tombale.
Sarah le diede un buffetto sulla guancia, quindi seguirono la mandria.
Spesso, nei film horror, l'ultima persona della fila era sempre la prima ad essere presa, quindi, pensandoci, Sarah capì che avrebbe fatto di tutto per Anne, quindi si mise dietro di lei, poggiando le sue mani sulle spalle dell'altra, che sorrise a questo contatto.
-Ragazzi,- Margaret azzardò alzando un poco il tono di voce, sentendosi sicura di sè con quell'arma in mano. Gli amici si erano fermati davanti alle scale, nel corridoio che collegava la cucina e il salotto, e continuò con voce tremante:
-Quella porta era chiusa... e... non c'erano quelle artigliate.-
Tutti girarono lo sguardo verso la porta d'ingresso, rovinata da sfregi profondi, socchiusa, e trasalirono.
-Liam?- Derek traballò pronunciando il nome del suo amato. -Liam?- ripetè, un sentimento agghiacciante nel petto.
-Oh!- Anne trasalì, pensando a suo fratello.
-Non c'è! Non è con noi! E se... no, non può essere.- la ragazza cascò in ginocchio, distrutta da un funesto pensiero.
-Ehi.- Sarah la seguì per terra, prendendole dolcemente il viso nelle mani, e sistemandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio. Non le interessava degli sguardi curiosi dei suoi amici, in quel momento voleva solo che Anne stesse bene.
-Lo troveremo.- tentò di rassicurarla, e gli spettatori intuirono che tra le due c'era del del tenero.
Temendo il peggio, Anne si abbandonò in un pianto liberatorio, poggiando la testa sul petto di Sarah. Gli altri distolsero lo sguardo e capendo l'intimità di quel gesto si sentirono in colpa a guardarle.
Con un sospiro Margaret dovette infrangere quel momento, dicendo che rimanere lì a perdere tempo era solo che pericoloso, quindi tornarono nel salotto per discutere su come battere il licantropo.
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