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"E poi io ce ne ho messo di tempo ma tu sei fesso Sal" Mi concentrati sul fesso alzando la voce "come scusa?" Lui si voltò per guardarmi in faccia, con espressione stupita ma non si fermò. Solo in quel momento mi resi conto di aver detto una parte del suo nome e a quel punto anche la mia espressione si trasformò da particolarmente felice a particolarmente stupito. Mi ero ripromesso di non dirlo, di uscirmene con una frase d'effetto del tipo so chi sei,ma è la verità lo conosco come il palmo della mia mano, lui è stato mio collega, coinquilino ma cosa più importante era uno dei miei migliori amici, aveva ha tutt'ora tutta la mia stima. La sua morte aveva portato i tutti noi tanta malinconia e tristezza. Non avevo avuto neanche il coraggio di entrare nella sua stanza, perchè per quanto mi dimostri forte sulla piattaforma di youtube, in realtà anche noi avevamo i nostri momenti che ci abbattevano completamente ma cercavano di non mischiare i nostri problemi con il lavoro, com'era giusto che fosse d'altronde. Ho passato ore dopo la sua morte a guardare la porta di camera sua, a volte trattenevo le lacrime guardando la maniglia, non avevo il coraggio, non potevo aprirla.
"Perchè dovrei negare di sapere quando anche tu sai?" Pronunciare quelle parole mi aveva portato quel senso di tristezza che avevo avuto in quei mesi. La sua reazione fu diversa da come mi aspettavo, ormai eravamo davanti alla nostra stanza. Lui mi prese per il colletto, aprì la porta della stanza chiudendo la successivamente con il piede e poi mi poggiò con forza al muro. Feci una smorfia di dolore, la schiena aveva preso un brutto colpo "non mi interessa se sai o no non pronunciare neanche la minima parte del mio nome" Dai suoi occhi potevo capire che non voleva dirlo, almeno in parte, si ostinava a voler essere così freddo e distaccato, come se servisse a qualcosa ma infondo gli interessava che rimanessi in vita, per modo di dire. Strinse più forte la mia camicia stringendo i denti, voleva picchiarmi così forte da farmi pentire di essere nato "Salvatore" Dissi piano togliendomi le sue mani di dosso e guardandolo con compassione "è così? Davvero dopo tutto il dolore che ho provato dopo la tua scomparsa mi consideri così insignificante? Perchè se è così, Sal, non voglio più avere a che fare con te, forse nella tua vita nessuno di noi ha significato concretamente qualcosa eppure noi lo sapevamo dall'inizio ma abbiamo deciso di rischiare per te, peccato che ormai ho sprecato così tanto ricevendo quasi niente, il mio tempo l'ho sprecato piuttosto male... " Apro la porta pronto per andarmene, forse per sfogarmi un qualunque altro posto in cui lui non ci fosse "e sai qual'è la cosa divertente, che io se fossi stato al posto tuo, dopo aver visto quello che ho passato, ti avrei detto immediatamente il mio nome in modo che in questo inferno tu ti ricordassi di me, anche solo per scusarmi... Ma invece a quanto pare a te non interessa un granchè" Aggiunsi.Lui non si girò neanche per un secondo a guardarmi un faccia, segno di quanto era vigliacco. Mi chiusi la porta alle spalle e iniziai a camminare in giro, non importa la metà ma non sarei sicuramente tornato per la notte.
Dopo l'accaduto non ero più riuscito a girare neanche un video, avevo provato e riprovato a fare quello dove mi sfogavo e parlavo di quello che era successo ma arrivavo ad un punto, quello in cui dovevo dare la notizia precisa e mi fermavo, non riuscivo più a parlare, osservavo un punto della stanza dove tenevo un oggetto a lui caro, ogni volta. Così poi spegneva la fotocamera e tiravo un lungo sospiro passandomi la mano sulla faccia e i capelli per poi lasciarmi andare. Volevo farlo io prima del telegiornale ma non ce la feci. Loro mi anticiparono e mentre aspettavo che Tudor mi portasse il cibo in cucina vidi la notizia. Rimasi immobile per alcuni minuti, poi mi alzai trascinando la sedia con rabbia e spacca i ogni cosa, ma non osai neanche avvicinarmi alla porta bianca della sua stanza o alla sua parte di armadio. Avevo quell' oggetto in fondo alla stanza a sinistra, accanto al computer che una volta usavo per lavorare, mi bastava guardarlo per ricordare il piccolo Surry.
Ma forse le persone hanno del Gran talento a fingere anche per molto tempo. Poi ci sono quelle che per fingere non hanno nè tempo da sprecare nè voglia di distruggere le persone, a queste allora rimane solo la delusione, una volta finita.
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