Capitolo cinque
Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.
Sono seduto sulle scale antincendio con Gerard. Lo guardo e la mia mente continua a formulare domande che non gli farò mai. Mi limito ad osservarlo, é così bello. I capelli neri gli carezzano il collo e le dita sono strette intorno al filtro della sua sigaretta mentre le sue labbra si socchiudono per far uscire il fumo dai suoi polmoni.
"Frank smettila di fissarmi."
"Scusa."
Abbasso lo sguardo per sentire il suo sul mio corpo.
"Mi devi fare un favore."
"Dimmi."
"Devi venire con me in un posto."
"Okay."
Alzo lo sguardo e gli sorrido. Butto la sigaretta e mi alzo. Torno in classe e mi siedo al mio banco. Cerco di seguire la lezione di inglese ma non ce la faccio. Continuo a guardare fuori dalla finestra. Continuo a guardare Gerard che si guarda intorno impaurito.
"Guardate! L'emo sta pensando a come morire!"
Mi giro e vedo un ragazzo che indica fuori dalla finestra.
"Muori!"
Un altro ragazzo lo grida e Gerard alza lo sguardo.
Guarda i ragazzi alla finestra e poi guarda me. In tutto questo mi sorride.
"Dicono che si scopi un ragazzino."
Mi giro a guardare la ragazza bionda e in quel momento sento la rabbia assalirmi. Guardo tutti i miei compagni di classe, uno per uno.
"Se si ammazza siete tutti morti."
Esco di corsa dalla classe sbattendo la porta e corro giù per le scale. Arrivo affianco a Gerard che ha gli occhi pieni di lacrime.
"Gerard."
Si gira e mi guarda. Si asciuga le lacrime mentre io mi avvicino a lui.
"Frankie."
"Gerard non ascoltarli! Ti prego non-"
Gerard mi zittisce baciandomi e in quel momento non mi importa più di niente. Non mi importa che i miei compagni di classe possano vedermi. Mi importa solo delle labbra di Gerard premute contro le mie. Quando Gerard si stacca da me e mi sorride sento il mondo fermarsi. Siamo solo io e lui. Solo io e Gerard.
"Avete visto! Pansy sta con l'emo!"
Gerard si gira e guarda i ragazzi affacciati alla finestra. Serra i pugni e sento la rabbia che sta provando in quel momento.
Io gli prendo la mano. La stringo e lui mi guarda.
"Lasciali stare, okay?"
***
Siamo a casa mia. Il mio letto é troppo piccolo per due persone eppure siamo sdraiati su di esso. Io ho la testa sul suo petto e ascolto il battito del suo cuore.
"Ti voglio disegnare."
"Perché?"
"Perché sei bello."
Scuoto la testa e lui mi arruffa i capelli.
"E poi venderò l'anima al diavolo per rimanere sempre giovane."
"E io rivorrò il quadro indietro."
"Ma io non te lo darò."
"E io te lo dovrò succhiare."
"E poi io ti dovrò uccidere."
Scoppiamo a ridere. Abbiamo appena visto il ritratto di Dorian Gray. Poi tutto d'un tratto torna serio e mi guarda.
"Ne varrebbe la pena."
Scoppia a ridere ancora prima di baciarmi. Quando si stacca da me mi appoggio ancora al suo petto e rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
"A scuola pensano che ti scopi i più piccoli."
"Sei geloso?"
Annuisco. Sono fottutamente geloso.
"Non ti scopi i più piccoli, vero?"
"No."
Sorrido e mi sdraio ancora. In poco tempo Gerard si é spostato sopra di me e ha iniziato a baciarmi. Mette le mani tra i miei capelli e mi bacia ancora. Una sua mano é sulla mia coscia e continua a muoversi ed é tutto troppo per me.
"Mh, Gerard."
Lui si allontana da me e scoppia a ridere.
"I bravi pesciolini non hanno erezioni durante i baci."
"Sono un cattivo pesciolino ma ti prego, non smettere."
Lui mi guarda e si mette a ridere. Scuote la testa e si avvicina alla porta.
"I cattivi pesciolini meritano una punizione. Io vado a vedere cosa c'è in tv."
Lo osservo mentre esce dalla stanza. Gerard é uno stronzo. Ora sono convinto di questo. Quando lo raggiungo lo vedo seduto sul divano che guarda la tv. Quando si accorge di me mi sorride.
"Ci hai messo poco."
Lo ignoro e vado a sedermi sulla poltrona. Poco dopo mi addormenta.
Sto correndo per i corridoi di un ospedale. Dietro di me dei rumori e questo corridoio che non finisce mai. Poi inciampo in qualcosa e sto per cadere ma due braccia mi afferrano. Gerard.
"Ger-"
"Sh Frank, va tutto bene."
Poi ancora il rumore. Guardo dietro di Gerard e vedo un'ombra.
"Dobbiamo andarsene da qui!"
"No Frankie. Va tutto bene, io ti proteggerò."
L'ombra é sempre più vicina e io mi aggrappo sempre di più a Gerard. Quando l'ombra é abbastanza vicina riconosco Gerard.
"Pesciolino!"
"Sh Frank, va tutto bene."
Sento male in tutto il corpo mentre il Gerard che mi stringe infila un coltello nella mia schiena.
"Gerard!"
"Frank? Frank va tutto bene. Io sono qui per te. Frank, ehy."
Apro gli occhi e vedo Gerard. Mi sta sorridendo e mi sta accarezzando il braccio.
"Gee-"
"Va tutto bene. Un incubo?" Annuisco e lui mi sorride. "Vuoi parlarne?"
Gli racconto il mio sogno nei minimi dettagli e vedo la sua espressione cambiare.
"É stato orribile."
"Scusa."
"Sono pazzo?"
Gerard mi guarda e mi sorride.
"No Frank, sei speciale."
Lo guardo. Sono speciale. Per lui sono speciale.
Si alza e si avvicina alla porta.
"Gerard?!"
"Scusa Frank. Non volevo spaventarti così. Io- me ne vado, okay? Niente più Gerard a spaventarti e tu vivrai felice per sempre. Io- scusa."
Mi alzo e gli corro incontro. Non può lasciarmi così. Non può farlo. Non può farmi provare tutto questo e poi lasciarmi. Non può farmi battere così forte il cuore e poi andarsene. Non può, non glielo posso permettere.
"Gerard! No! Ti prego! Non lasciarmi così! Ti prego."
"Frank, é per il tuo bene."
"Ti prego."
Scuote la testa e mi guarda. Ha gli occhi pieni di lacrime.
"Mi dispiace, pesciolino."
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