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<<Aiutami ad aprirla. Spostala verso di-- No, NO>> un forte boato ruppe il silenzio che regnava nella cripta fredda e umida.

<<Era pesante, Professore>> disse il ragazzo un po' impacciato.

<<No, non era pesante William, non stai attento e non mi ascolti>> rimproverò il professor Archibald Desing, famoso antropologo inglese. <<Ora prendi gli attrezzi>> indicando al suo assistente la borsa che si trovava sotto la cripta.

Drasilvania 1888

<<Stai attento ora, seguimi>> guardò attentamente il ragazzo che lo stava guardando con occhi spalancati <<Non aver paura. La paura fa parte del nostro lavoro, quindi prima fai amicizia e prima non avrai problemi. Ricordati che il Sole è nostro amico. Mai andare a caccia di notte, salvo per alcuni imprevisti. Capito?>>

<<Sì, uccidere di giorno e proteggere di notte>>.

<<Esatto, ora posiziona la punta del paletto di frassino proprio qui>> indicando il petto <<Ricordati il punto esatto, no un centimetro sopra o sotto. Va bene? Forza>>.

Il ragazzo si asciugò le gocce di sudore che scendevano, lungo il suo viso affilato, con il palmo della mano.

Respirò profondamente e con il paletto, che tremava, mise la punta sul petto del cadavere che giaceva nella bara.

<<Perfetto>> disse il professore <<però devi prendere il martello. Devi prendere i due oggetti prima, non puoi posizionare il paletto e con l'altra mano prendere il martello>>.

<<Certo professore, mi scusi>>.

<<Tranquillo, il primo giorno è sempre così>> cercò di rassicurarlo.

<<Anche lei si dimenticò di prendere il martello?>> sorrise nervosamente il ragazzo.

Il professore sorrise <<No, ma certo che no, mica ero così deficen-->> si interruppe appena notò il viso, demoralizzato, del ragazzo. <<Ora prendi il martello dalla borsa>>.

Il ragazzo iniziò a rovistare la borsa facendo un gran chiasso, rivolse uno sguardo disperato al professore e dalla bocca uscì un debole "EHM".

<<Hai dimenticato il martello?>> il professore era incredulo.

<<Sì>>

<<E ora come infialiamo il paletto, eh? Con la forza del pensiero?>>

<<Ricontrollo>> all'improvviso iniziò a buttare tutti altri oggetti sul pavimento di marmo.

<<Che sta facendo?>> disse una voce.

<<Cerca il martello>> rispose il professore.

<<Non è la prima cosa da portare?>> continuò la voce.

<<Già>> continuò il professore.

Il ragazzo rivolse lo sguardo alla voce misterioso e notò il cadavere in posizione seduta con i gomiti appoggiati sul bordo della bara come se fosse in spiaggia a prendere il sole.

<<Pr-pf ...è vivo>>.

<<Tranquillo è un mio amico. Conte Brun vi presento il mio nuovo assistente, il dottor William Fool. William ti presento il conte Brun, la tua prima vittima>>.

<<Se trova sempre il martello>> disse il Conte provocando una sonora risata. <<Perdonami ragazzo, piacere di conoscerla>>.

Il ragazzo rimase senza parola.

<<Beh procediamo. Trovato il martello Will?>> chiese il professore.

Nessuna risposta.

<<Davvero ha dimenticato il martello?>> chiese il Conte.

<<Per favore Conte, non metta il dito nella piega. Va bene William prendi una pietra, oggi simuliamo solo come si uccide un vampiro. Sempre se il Conte ci da la disponibilità>>.

<<Fate un po' come cazzo vi pare, basta che ci muoviamo, da stamattina che non mangio, ho un buco allo stomaco>> il Conte si distese nella bara con le braccia incrociate sul petto.

<<Conte le braccia, le tengo lungo il corpo, per favore>>.

<<Oh, mi scusi professore>>.

Il giovane William era ancora immobile e muto.

<<William, prendi sta cazzo di pietra e non restare lì fermo come uno scemo>> il professore iniziò a perdere la pazienza.

<<Si finisce tardi stasera>> replicò in sottovoce il Conte.

Dopo aver preso la pietra, il ragazzo si avvicinò alla bara, lanciò una serie di sguardi al professore.

<<Dai, non ci pensare. Rifacciamo tutto da capo. Prendi il paletto>>.

Il ragazzo prese il paletto.

<<Bravo, ora posizionalo dove ti ho indicato, facendo attenzione ai millimetri>>.

Il paletto fu posizionato all'altezza dello stomaco.

<<No>> continuò il professore <<non lì. Un po' più su>>.

Il ragazzo lo mise sulla fronte.

<<Ma lo ha avvisato che sono un vampiro e non uno zombi?>> chiese il Conte.

<<La prego, la prego. Già è una situazione difficile. Il cuore William, devi colpire il cuore, no sta cazzo di testa>>.

<<Professore!>> si indignò il Conte.

<<Mi scusi. William per favore>>.

Il ragazzo posizionò prima sull'osso della spalla, poi sull'occhio, poi sulla mano, ormai era nel pallone e più passava i minuti, più era difficile uscire da quella situazione.

Nel frattempo nella cripta si formò un gruppo, una specie di comitato scientifico dei vampiri, che assisteva alla scena lanciando qualche consiglio.

Qualcuno si accorse che il ragazzo aveva una pietra. <<E il martello è passato di moda giovanotto?>> disse il vampiro con cappello a cilindro.

<<Secondo me quel paletto non è di frassino>> disse un altro <<secondo me è...>> annusò nell'aria <<...è ciliegio. Sì, sì è proprio ciliegio>>.

Questa ultima affermazione sollevò un polverone. Qualcuno si lamentò dicendo: <<Ma siamo animali o bestie? Esigiamo essere colpiti dal frassino e con un martello>>.

<<Questi umani sono dei barbari. Poi si lamentano delle nostre azioni. Almeno noi rispettiamo le tradizioni>>.

<<E' vero>> dissero tutti gli altri vampiri.

C'erano due vampiri, italiani, dall'altro lato della cripta, il primo gridò: <<AO MA CHE C'HAI PRESO 'E FERIE PE' ROMPEME I COJONI?>>.

Il secondo aggiunse: <<MA VATTE A DA' ALL'IPPICA COR CAVALLO A DONDOLO>>.

Un boato di risate.

<<Che figura di merda sto facendo per colpa tua>> disse il professore al suo assistente.

<<Per favore>> urlò il Conte <<Per favore, signori, vi prega non è il momento di fare battute, non stiamo aiutando il ragazzo, è il suo primo giorno da cacciatore>>.

<<E anche l'ultimo!>> concluse il vampiro dal naso a punta.

<<Va bene basta così>> il Conte uscì dalla bara e indossò il mantello <<Mi dispiace professore ma io non posso più perdere tempo con voi, se volete domani potete riprovarci MA non col sottoscritto. Nell'altra cripta quella con il simbolo del corvo ci sono due nuovi vampiri, andate da loro a rompere i coglioni, io non mi faccio più deridere dai miei simili. E tu...>> rivolgendosi al ragazzo <<cambia mestiere>>.

Quando il ragazzo e il professore uscirono dalla cripta si trovarono in mezzo a una folla di vampiri pronti a cenare. William era impaurito e il professore lo rassicurò dicendo : <<Tranquillo, l'unico in pericolo sono io, mica bevano sangue di idioti>>.

Mentre passavano i vampiri ridevano. 

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