C'ERA UNA VOLTA...
C'era una volta in un bosco, non proprio incantato, una dolce bambina dai lunghi capelli d'orati che correva a perdifiato per non finire nelle grinfie di un'orrenda bestia che la stava inseguendo.
Quella notte pioveva a dirotto e la fanciulla, che si chiamava Gretel, aveva a difficoltà a proseguire per via del terreno fangoso e dei rametti degli alberi che bloccavano la sua fuga.
Correva e correva e correva fino a quando, dopo aver notato che la bestia non era più dietro di lei, si fermò dietro a un enorme tronco di una sequoia, credo che sia una sequoia, boh comunque dicevo... si fermò, prese un po' di fiato ma qualcosa di viscoso iniziò a scendere sulla sua spalla e scivolava su tutto il corpo, poi udì un terribile ringhio sopra la sua testa e quando sollevò lo sguardo vide la BESTIA che era attaccata a testa in giù su un tronco che la fissava - come io guardo una succulenta coscia di pollo con patate - .
Gretel non emise nessun suono, la bestia la decapitò con un morso e quel corpo angelico che si era trasformata in una fontana che zampillava sangue eseguì un paio di mosse di breakdance e si accasciò a terra dove la bestia incominciò a divorarla, il sangue scese come un fiume in piena ai piedi di un cespuglio dentro il quale c'era una persona nascosta che aveva visto l'orrenda mutilazione con occhi sbarrati.
I lampi illuminarono la bestia: era un licantropo.
Il canto degli uccellini e il sorgere del sole riportarono la calma dopo una luttuosa notte, i raggi del sole illuminarono una cassetta facendo svegliare sette individui che erano nani: I MAGNIFICI SETTE NANI.
Andarono in cucina che era veramente messa male: piatti sporchi, cibo lasciato sul tavolo, sedie rotte e in mezzo a questo casino c'era Cucciolo, seduto con lo sguardo nel vuoto.
<<Ma che schifo>> disse Brontolo ancora con gli occhi semichiusi dal sonno <<questa non è una casa, è un porcile. Viviamo come dei maiali>>.
<<Etcì! Etcì. Scusate!>>
<<Eolo fratello caro, hai rotto le palle con sto raffreddore, fattelo curare>> rimproverò Brontolo.
<<Non bosso. Non c'è cura per il mio baffredore. E-e-etcì>>. Eolo starnutì così forte che fece volare il cappello di Cucciolo.
<<Allora chi prepara la colazione?>> chiese Dotto.
<<Io-io-io>> Pisolo sbadigliò e appoggiò la testa sul tavolo <<no>>.
Dotto notò lo strano comportamento di Cucciolo, era silenzioso più del solito. Si avvicinò <<Hai una faccia strana Cucciolo. Cosa ti è capitato?>>
Cucciolo nascose la faccia tra le mani.
Tutti gli altri nani intuirono che c'era qualcosa di strano.
<<Avanti > ribadì Dotto <<sei andato nel bosco ieri, vero?>>.
Cucciolo annuì e mimò quello che aveva visto; era lui la persona nascosta nel cespuglio dove vide il tremendo omicidio della povera fanciulla e dove vide la BESTIA.
Quando sentirono "Bestia" tutti rimasero in rigoroso silenzio, s'incominciò a sentire un ticchettio erano i denti di Mammolo che sbattevano dalla paura.
<<La bestia non è mai arrivata così vicino>> sentenziò Dotto.
Nel frattempo entrò l'ottavo nano, Ingordolo, ed era una palla con due gambe, dedicava la sua vita al cibo. <<Buo-gio-no amici>> con la bocca occupata da una fetta di crostata all'albicocca e in mano aveva tre muffin.
<<Ingordolo non sono affari tuoi. Tellerus ti scriverà una storia a parte. Quindi fuori dalle palle>> esclamò Dotto.
<<V bne>> si stava strafogando i tre muffin e uscì.
<<Grazie ragazzi>> disse dall'alto la voce di Tellerus.
I nani guardarono in su e risposero : <<Prego>>.
Gongolo all'improvviso scoppiò a ridere. <<Ragazzi quel nano è troppo simpatico ahahahahahah>>.
<<E-E-Et-- >> Eolo mentre stava starnutendo, involontariamente, diede una testata a Gongolo che cascò a terra.
<<Ottimo lavoro nasone>> si congratulò Brontolo.
<<Piantanatela>> urlò Dotto che fece svegliare perfino Pisolino <<Abbiamo aspettato tanto tempo quest'occasione>> rivolse lo sguardo verso la foto posta sul camino << sta arrivando, qui, da noi>> tutti gli altri nani guardarono la foto di Biancaneve <<vendicheremo la sua morte>>.
<<Co-cosa facciamo?>> chiese impaurito Mammolo.
<<Voi andate in miniera, abbiamo delle consegne da rispettare io andrò a far visita a Tremotino>>.
Nello stesso istante nella città di Machenesò, che si trovava a pochi chilometri dal bosco, c'era una signora che riempiva la cesta con un pezzo di pane, un pezzo di crostata – Ah ecco dove l'aveva preso Ingordolo – un boccione di vino rosso, due pesci, una banana e una bottiglia di amaro. La signora coprì la cesta con una tovaglia; entrò una bambina con lunghe trecce bionde e indossava un cappuccio rosso, infatti nel paese la chiamavano Cappuccetto Rosso ed era l'unica figlia della signora.
<<Cappuccino>>
<<Cappuccetto mamma>>.
<<Oh perdonami Cappuccetto, ecco la cesta che devi portare a nonna che è molto, ma molto malata>>.
<<Ma che palle mamma>>.
<<Cappuccetto non voglio più sentire quella parola altrimenti ti lavo nell'acqua bollente>>.
<<No l'acqua bollente no>> implorò la bambina.
<<Allora dicevo devi portare quel cesto a nonna, mi raccomando Cappucè stai attento nel bosco, non ti fermare con nessuno, non parlare con nessuno ma soprattutto non prendere caramelle da estranei. Vai a casa di nonna e poi ritorna qui. Chiaro?>>
<<Sì mamma>> la bambina prese il cestino e uscì.
<<Cappuccetto?!>>
<<Sì mamma?!>>
<<In bocca al lupo per il viaggio>> disse sorridendo dolcemente.
Cappuccetto Rosso si voltò e a bassa voce la mandò a fanculo.
Dotto arrivò a casa di Tremotino e lo trovò seduto su una foglia di fico a fumare la sua pipa con lo sguardo perso nel vuoto.
<<Ciao Tremotino>>
<<Ciao Dotto come mai da queste parti?>>
<<Il nostro nemico è nella nostra zona>>
<<Chi? Il re? Quello stronzo?>>
<<No la Bestia>>
Tremotino smise di fumare e guardò Dotto <<E io che c'entro con tutto questo?>>.
<<Niente era solo una scena intermedia per aumentare la suspense al lettore>>.
<<Ahhh>>. Dotto e Tremotino guardarono il lettore in silenzio.
* * * * * *
Il sole era tramontato – Ma come? E' già sera? Sì è una favola e non rompere – i nani uscirono dalla miniera e incrociarono Dotto. <<Ragazzi siamo pronti>>.
Mentre discutevamo su come attaccare la bestia udirono un dolce canto e videro tra i rami Cappuccetto Rosso che saltellava allegramente.
La bambina vide i nani e lì salutò.
<<Piccola fanciulla cosa ci fai tutta sola in questo luogo pericoloso?>> chiese Dotto.
<<Porto questo cesto pieno di cibo a mia nonna che è molta malata>>.
<<Ah la vecchia che abita vicino all'albero storto?>> intervenne Eolo.
<<Sì sì è la mia nonnina>>.
<<Non puoi restare sola, qui si aggira una brutta bestia che ammazza le bambine>> Dotto lo disse con un tono di voce che fece rabbrividire anche Brontolo.
<<Io non ho paura, e non credo nell'esistenza di questa bestia che voi citate>>.
Antipatica.
<<Mi dispiace ma non mi sentirei in pace con me stesso ti farò accompagnare da uno dei miei amici. Mam- no. Eolo, no. Mmm Gongolo, meglio di no. Cucciolo, sì. Sarai tu ad accompagnare la fanciulla>>.
Cucciolo accettò malvolentieri.
Lungo il tragitto Cappuccetto Rosso non smetteva di parlare e Cucciolo per la prima volta in vita sua voleva gridare.
Arrivarono alla casa della nonna.
<<Ti prego entra, sarai stanca ti offro un bicchiere d'acqua>>.
In effetti, Cucciolo aveva sete e accettò l'offerta.
Entrarono in casa. <<Nonna? Nonna sono Cappuccetto ti ho portato il cesto>>.
<<Sono in camera>> disse la nonna con una voce rauca.
Cucciolo rimase in cucina mentre Cappuccetto si avviava verso la camera da letto.
Nel letto c'era la nonna con dei lineamenti strani, era tutto strana.
<<Ma nonna che occhi grandi che hai>>.
<<E' per guardarti meglio>>.
<<Che orecchie lunghe>>.
<<Per sentirti meglio>>.
<<Che bocca grande >>.
<<E' per mangiarti stronzetta>> il lupo saltò sulla bambina e iniziò a sbudellarla.
Cucciolo sentì le grida, vide del sangue per terra e appena mise il naso nella camera rivide la bestia che stava sbranando Cappuccetto Rosso sangue.
Il nano cercò di scappare.
<<Ucci ucci sento odor di nanucci>> il licantropo aprì le sue fauci che puzzavano di terrore e morte, ma fu trafitto da una serie di colpi di fucile.
<<Oh Cappuccetto>> il cacciatore si buttò in aiuto di Cucciolo. <<Oh Cappuccetto sono venuto a salva-aa-ah>> notò che non era la bambina. <<Non sei Cappuccetto Rosso>>.
Cucciolo annuì.
<<Sono in ritardo vero?>> continuò il cacciatore.
Cucciolo annuì di nuovo e indicò il corpo martoriato della bambina.
<<Maneggia a me e a quel dannato gatto che mi ha fatto perdere tempo. Lo sapevo non doveva fermarmi>>.
FLASH-BACK < - - - - - - - -
La mamma di Cappuccetto era preoccupata del ritardo della figlia (no, non è quello che state pensando) e CASUALMENTE incontrò il cacciatore che decise di andare in suo soccorso.
Così camminando nel bosco incontrò un gatto che stava esaminando un'impronta nel fango.
<<Scusi micio, per caso ha visto una bambina con un cappuccio rosso passare di qua?>> chiese il cacciatore.
Il gatto si voltò e con uno sguardo sicuro e fiero guardò l'umano. <<Micio a chis? Yo soy el Gato con los stivalos>> e lo disse armeggiando la sua spada creando dei disegni in aria.
<<Los stivalos e l'altro?>>
<<Los perdutos>> continuando a far oscillare la sua spada. <<Cerchis una ninas che sé perdutas aqui?>>
<<Si. La bambina doveva consegnare un cesto alla nonna che abita in questo bosco ma non è ancora rientrata e la mamma è parecchio agitata>>.
<<Non te preoccupas ne tu e ne la mamà. Yo esto aqui per matar la bestia. Esta espada non con-->> BUM il gatto smise di parlare e si toccò la bocca con la sua zampa.
<<Cosa ti è successo?>> chiese preoccupato il cacciatore.
Il gatto un po' imbarazzato rifoderò la spada. <<Nada, solos che me soy datos en ganascion in boca con l'elsa della espada, proprio aqui dove estas el gioiello encastratos. Mucho dolors>>.
FINE FLASH-BACK - - - - - ->
<<Beh, diciamo che IO non ho trovato Cappuccetto Rosso, ho cercato per tutto il bosco ma di lei nessuna traccia. Io e te non ci siamo mai visti e ora me ne vado>>. Il cacciatore se ne andò fischiettando.
La bestia era morta, ma non CAPPUCCETTO ROSSO che si rialzò...Cucciolo iniziò a scappare.
Nel frattempo i sette nani stavano riempiendo i fucili a canna mozza con pallottole d'argento.
Pisolo si addormentò mentre caricava il suo fucile e involontariamente fece esplodere due cartucce provocando un buco nel soffitto.
<<Togliete quell'arma a quell'idiota>> disse Brontolo.
Uscirono dalla casa armati fino ai denti, sembrano usciti da un film di John Woo. <<Andiam, andiam, andiam ad ammazzar>> cantavano e fischiettavano.
A metà tragitto incontrarono Cucciolo impaurito.
<<Ehi cosa è successo? Etcì>> chiese tra uno stranuto e l'altro Eolo.
La bestia si palesò davanti ai nani, Cucciolo stava mimando qualcosa a Dotto.
<<Chi? Cappuccetto Rosso? Sicuro?>>
Cucciolo indicò le lunghe e bellissime trecce bionde che scendevano dietro le orecchie a punta del licantropo e finivano all'altezza del petto.
<<Non sto una favola con ste trecce?!>> disse il licantropo.
<<Beh si in effetti>> disse Dotto ma i nani fecero esplodere i loro fucili uccidendo il licantropo/Cappuccetto Rosso.
<<Questa è anche per la nostra amata Biancaneve>>. Ci fu una seconda ondata di colpi.
Calò il silenzio sul luogo della battaglia, i nani sporchi di sangue lasciarono cadere le loro armi e si riposarono sotto l'albero e contemplarono e ancora e ancora fino a quando Pisolo si ricordò di qualcosa: <<Avete notato il biglietto sul camino?>>.
<<Quale biglietto?>> interrogò Dotto.
<<Quale camino? >> seguì Brontolo
<<Abbiamo un camino e un biglietto? Etcì>> starnutì Eolo <<Abbiamo un camino e non è stato mai accesso durante l'inverno, ma siete matti con sto raffreddore sarebbe stato un toccasana>>.
Colti da un misterioso dubbio, i nani rientrano velocemente nella loro casa e si avviarono nel salotto, dove sopra al bordo del camino c'era un biglietto.
<<Eccolo, allora non era un sogno>> disse compiaciuto Pisolo. <<Eccolo qui>> lo staccò e lo diede a Dotto.
Cari nani,
lascio questo biglietto per comunicarvi che io me ne vado per sempre, vi ringrazio per l'aiuto che mi avete dato.
Biancaneve.
P.S. Attenzione si dice che nel bosco ci sia una terribile bestia assassina.
Gongolo scoppio a ridere, anche questa volta senza motivo.
<<Tutto questo non ha senso>> disse una voce maestosa, era una voce nuova mai udita prima dai nani e quando capirono chi era...rimasero scioccati...ebbene sì Cucciolo aveva una voce e che voce. <<Sono l'unico che non trova un senso in questa storia?! Nessuno aveva visto il biglietto? Poi, non avevamo la certezza della morte di Biancaneve. Soprattutto quale licantropo si trasforma anche quando non c'è la luna piena. E poi da dove è uscita questa bestia? Perché era qui? Vero io ho assistito alla morte di Gretel... ma chi è Gretel?>>.
I nani rimasero in silenzio.
<<Ecco nessuna sa come rispondere ma siamo stati spinti da qualcosa, quel qualcosa che ci ha portato ad ammazzare la bestia. Ripeto, tutto questo non ha senso>>.
I nani guardarono Tellerus e Tellerus concluse immediatamente questo racconto.
THE END
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