3. AAA Cercasi Edward Cullen

-Nessuno dei miei tentativi riscuote successo. Ho deciso: smetterò di provare ad essere normale - dico a Julia a pausa pranzo.

Sono seduta al tavolo della mensa insieme a lei e a Justin, il terzo membro del nostro gruppo.

Justin è uno di quei nerd con l'animo da tormentato che tanto piacciono alle ragazze. È più carino con gli occhiali che senza e attira più ragazze con la sua chitarra che senza.

-Non ti serve una scusa per tornare a farti le due trecce - mi dice lui.

Mi giro lentamente verso la sua direzione, fissandolo inespressiva.

-Ti offendi se affermo che hai detto una cavolata? - Domando.

-No - risponde lui tranquillo.

-Peccato - dico a mia volta, voltandomi lentamente.

-Okay, il black humour ce l'hai sempre avuto, ma è inutile che fingi di essere cinica e senza sentimenti quando hai una cotta per la crush del 99% delle persone qui dentro - aggiunge Julia.

La fisso continuando ad essere inespressiva.

-Hey ragazzi! - Esclama Sarah, ma il ragazzi è rivolto solo a Justin e Julia.

La tipa, capelli castani e sorriso costantemente a trentadue denti, non mi sopporta e la cosa è reciproca.

-Per Halloween avete già pensato a cosa organizzare? - Domanda sedendosi al nostro tavolo senza che nessuno la invitasse a farlo.

-Non ancora, ma ci inventeremo qualcosa - risponde Julia.

-Perché ci tieni tanto a festeggiare Halloween? - Le chiedo.

Sarah mi osserva con un pizzico di nervosismo.

-Beh, perché... è una festa? La festa del "tutti travestiti"! - Risponde.

-Puoi festeggiare due giorni dopo la festa del "tutti morti" - le dico.

Sarah mi fissa spalancando gli occhi, dopodiché, senza dire nulla, si alza e si allontana.

Julia alza gli occhi al cielo mentre Justin ridacchia.

-Sono queste le frasi che scrivi a James per rimorchiarlo? - domanda il secondo.

Sospiro e poggio la fronte su una mano.

-Kim, non devi provare né ad essere cinica né ad essere normale. Devi essere semplicemente te stessa! - Esclama Julia.

È il mio turno di alzare gli occhi al cielo, ma Julia afferra la mia mano agitata, facendomi saltare praticamente in aria.

-Idea! - Esclama.

Inarco un sopracciglio.

-Sherlock si è impossessato di lei... - mormora Justin.

-Noi festeggeremo Halloween. Con una super festa a casa tua.

Fisso Julia immobile per qualche istante, ma il sorriso entusiasta non abbandona il suo viso.

-Halloween è tra poco meno di due settimane. E poi è fuori discussione - dico.

-Non hai capito?! Faremo una festa in grande ed inviteremo anche James! Non potrà rifiutare: quale miglior posto per festeggiare Halloween se non...

-...Se non nella casa dell'orrore anche conosciuta come casa Cooper a sua volta conosciuta come famiglia Addams?

Julia annuisce con vigore continuando a sorridere.

Sposto lo sguardo da lei a Justin.

-Halloween è tra un'eternità. Può succedere di tutto da qui a quel giorno. E poi...

Non proseguo perché il mio cellulare vibra.

Jay_01 scrive:

<<Sei a mensa in questo momento?>>

Mi guardo intorno e lo individuo, seduto un paio di tavoli più in là con dei suoi amici. Loro ridono e scherzano tirandosi cibo. Lui sorride appena, ma è concentrato sul suo cellulare.

Lui non sa che io so chi è lui, ma questo è solo un dettaglio. Mi sbrigo a scrivere una risposta, mentre Julia continua a parlare a Justin di quanto sia ottima la sua idea.

Il mio cuore batte a mille. Non sono pronta a fargli sapere che Flying_girl sono io. So che... so che finirebbe tutto.

-Luna chiama Kim. Kim, tutto a posto su Marte? - Cerca di attirare la mia attenzione Justin, passando una mano davanti ai miei occhi.

-Non ci sono forme di vita quindi sì, è tutto a posto - rispondo posando il cellulare.

-Secondo me invece ci sono forme di vita nello spazio - replica Justin.

-No vi prego, non iniziate con questi discorsi. Quanti anni avete? - Domanda Julia.

-Diciassette - risponde Justin e ne approfitto per afferrare subito la sua mano con fare teatrale.

Poggio una mano sul petto, fissandolo con espressione tragica.

-Da quanto tempo hai diciassette anni?

Lui mi fissa a sua volta, poi gira la testa, sollevando il mento.

-Un po'.

Scoppiamo tutti e tre a ridere rievocando la scena di Twilight.

-Ecco chi ci vorrebbe nella mia vita: Edward Cullen - dico.

-Che te ne fai di un vampiro?

-Beh, innanzitutto apprezzerebbe il mio black homour. Avessi la possibilità di scambiare una persona di questa mensa con lui lo farei senza chiudere occhio. Cederei lui, per esempio - dico indicando con il mento Dorian seduto qualche tavolo più in là.

Ha il vassoio davanti a sé, ma mentre mastica osserva il suo coltello da diverse angolazioni, come se volesse capire come usarlo.

Scuoto la testa.

-E' proprio un caso umano.

-L'unico essere più strano di te - mi corregge Justin.

-Oggi mi ha rubato i Mikado. Mi ha reso una persona triste.

-Beh, vai a dirglielo. "Come ti sei permesso di mangiare i miei Mikado?!"

Sollevo un angolo della bocca in un sorrisetto pericoloso.

-Oh, lo farò! - Esclamo.

-Eh? Kimpossible, Justin stava scherzando. Non avvicinarti a quel pazzo!

Continuo a ridacchiare mentre mi alzo dalla sedia e mi avvio verso Dorian.

Lui non mi guarda finché non mi fermo esattamente davanti a lui, poggiando le mani sul tavolo.

-Che vuoi? - Mi chiede.

-Che vuoi?! Ti sei mangiato i miei Mikado e mi chiedi pure "che vuoi"?!

-Che pretendi? Che li vomiti e te li restituisca?

-Un "scusa" sarebbe sufficiente.

-Ascolta Mercoledì Addams, io conosco te, tu conosci me. Siamo entrambe persone da non frequentare, ma non per questo dovremmo frequentarci noi.

-Io non voglio frequentarti.

-Sì che vuoi. E vuoi farlo per arrivare a lui - indica un punto alle mie spalle.

Mi volto e vedo James, quindi mi giro nuovamente di scatto verso Dorian.

-Senza offesa, ma per motivi ben ovvi non userei mai te per arrivare a tuo cugino.

Dorian inarca un sopracciglio e si alza, allungandosi sul tavolo e avvicinandosi a me. Troppo.

-Non giocare con me - sussurra minaccioso.

-Dorian - lo chiama un'altra voce.

Mi volto di scatto e gli occhi di entrambi si puntano su James che si è avvicinato a noi.

Il mio cuore inizia a martellare nel petto.

Mi sta guardando.

-Tutto bene? - Mi chiede James.

Mi guarda e mi rivolge la parola nello stesso giorno. Record del mondo, insomma.

Ho la lingua paralizzata, per cui mi limito ad annuire, sperando di non avere un'espressione spiritata per lo stupore.

-Smettila di intimidire le persone - aggiunge James, rivolgendosi stavolta a suo cugino.

Dorian sbuffa divertito.

-Intimorire? È questa che si è avvicinata a me, ma prego, te la regalo pure - dice, facendomi un'altra volta l'occhiolino e allontanandosi.

Faccio per tornare nuovamente da Julia e Justin, ma James mi ferma, afferrando il mio braccio.

-Hey... - mormora.

Mi volto nuovamente verso di lui.

Adesso penso che tutta la mensa stia sentendo il martellare eccessivo del mio cuore.

Per tutti i gatti neri. James Hollow mi guarda, mi parla e mi tocca nello stesso giorno.

-Scusalo. È un deficiente, ma è tutto fumo e niente arrosto, quindi non avere paura di lui.

Vorrei sinceramente spiegargli che non ho affatto paura di quel soggetto e che mi andava semplicemente di provocarlo, ma non riesco ancora a parlare, quindi mi limito ad annuire.

James mi rivolge un sorriso, dopodiché si allontana.

Io invece resto immobile, fissando un punto nel vuoto almeno finché non vengo raggiunta da Julia.

-Oh mio dio! - Esclama in fibrillazione.

Oh mio dio. Che deficiente.

-Che deficiente! - Esclamo infatti.

-Che? - Domanda Julia.

-Che deficiente che sono! James mi rivolge la parola e tutto quello che riesco a fare è rimanere immobile come un manichino!

Non è da me. Non è affatto da me.

-In effetti sembrava che qualcuno ti avesse stregata - dice Justin.

-Non infierire - lo ammonisce Julia.

Sospiro. Sono una frana. Una vera frana.

Angolo autrice

Duuunque cosa pensate della storia e dei personaggi? Commentate un po' facendomi sapere le vostre impressioni sulla storia

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