Capitolo 28
Pov Scorpius.
Aspettavo davanti alle porte della Sala Grande, impaziente. La spalla premuta contro la parete fredda, ed il brusio di voci conciate a riempirmi le orecchie. Tyler Nott era a pochi metri da me, nervoso, le mani infilate nelle tasche ed i capelli pettinati. Era un ragazzo fortunato lui, che aveva l'opportunità di essere l'accompagnatore di Rose Weasley e non di una qualunque, al contrario del sottoscritto.
Rose aveva scelto Tyler, non me, e la cosa bastava a farmi salire la voglia innaturale di spaccare qualcosa. Il naso di Nott, ad esempio.
«Scorp, cos'è quel muso?» mi gridò Albus in un orecchio, avvicinandosi, mentre porgeva un braccio ad una ragazza dai capelli corti. «Ho corretto il succo di zucca con il firewhiskey, ci divertiremo» mi rassicurò, nonostante il motivo del mio malumore fosse ben chiaro ad entrambi. Strizzò un occhio nella mia direzione, senza aspettare risposta, inoltrandosi tra la calca di studenti.
«Così vai al ballo con Julie Lee, Malfoy?»
Ecco, anche la voce di Nott mi dava un ottimo motivo per spaccargli direttamente tutta la faccia: era fastidiosa, ed avrei sicuramente fatto un favore a tutto il mondo magico, pestandolo.
Ciononostante decisi che mantenere un glaciale contegno sarebbe stato più opportuno. «Già»
«Siete amici?»
Mi trattenni dallo sbuffare sonoramente, o sembrare in qualsiasi modo annoiato. Far vedere al nemico quanto fossi geloso, soprattutto visto che questo mi stava spudoratamente provocando, non sarebbe servito a niente, se non a compiacerlo. «Così pare»
«Non ti sto molto simpatico, vero?»
«Ma come sei perspicace»
«Comunque stai tranquillo, te la tratterò bene» disse sogghignando, prima di staccarsi dalla parete e puntare gli occhi sulle scale.
Rose era lì. Impacciata, un po' goffa, bellissima.
Non riuscì ad evitarlo, la fissai completamente rapito lasciando che le pupille corressero da una parte all'altra. Osservai il tessuto blu del vestito svolazzarle intorno alle cosce, le magre gambe pallide ricoperte di lentiggini, la vita stretta, le braccia e le spalle scoperte, la scollatura del vestito, i capelli rossi arricciati e le labbra contratte in una smorfia di disagio.
I suoi occhi castani incrociarono i mei per una manciata di secondi, avvertivo il cuore scalpitare velocemente nel petto, le sorrisi.
Per una frazione di secondo mi sembrò notare le sue labbra curvarsi verso l'alto. Poi Tyler la raggiunse ed io mi costrinsi a guardare da un'altra parte.
Non era gelosia la mia, affatto, solo l'insistente pensiero che Rose Weasley, eccezionale com'era nonostante la sua mania del controllo, meritasse di meglio di un damerino dalle mani lunghe. Meglio che senza dubbio avrebbe potuto trovare in me.
«Non essere arrabbiato Scorp» esclamò Julie Lee, sbucando saltellando da dietro una colonna. Mi afferrò il braccio, avvicinandomi a sé, come se ci conoscessimo da una vita quando in realtà era evidente che eravamo entrambi dei rimpiazzi. «Portami a ballare, la faremo ingelosire»
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