Chapter 1: Retourn
Sono passati tre anni dall'ultima volta che l'ho visto.
E i miei sentimenti verso lui non sono cambiati. Lo amo, sì, lo amo ancora nonostante lo abbia lasciato insieme a Jessie.
Erano state le parole di quella lettera, che mi aveva lasciato nella valigia a mia insaputa, a far sì che continuassi ad amarlo.
Quando ero arrivata a casa di Luigi, l'avevo trovata e l'avevo letta...
Cara Leila,
Se ora stai leggendo questa lettera significa che sei arrivata in Inghilterra...
Te lo dirò senza giri di parole... Io ti ho sempre amato. So che non mi crederai, ma è così.
Non preoccuparti di niente, non preoccuparti perchè un amore come questo è per sempre
Gli altri non sanno niente, gli mostreremo che insieme siamo molto meglio
Il nostro amore è intoccabile
Il mondo intero ci viene addosso, vogliono vederci cadere
Ma il nostro amore è come un castello, non possono buttare giù i nostri muri
Come un campo di forza tutto attorno a noi, due cuori ci faranno rimanere forti
Io sono tuo e tu sei mia...
Il destino però ci è venuto contro...
Immaginati noi in paradiso, un posto che conosciamo solo noi
E in quel posto vivremo le nostre vite
Sarebbe bello, no?
Fra tre anni, quando tornerai, è possibile che tu ritorni con un ragazzo e non provi più nulla per me, ma dovevi quello che provavo per te.
Ti amo principessa...
Per sempre tuo,
Logan.
E da quel momento penso a quella frase tutto il tempo... Il nostro amore è intoccabile.
"Siamo arrivati all'aeroporto di Los Angeles, si prega i signori passeggeri di scendere. Grazie per aver viaggiato con la nostra compagnia"
Quella voce mi risveglia dai miei pensieri.
Mi alzo e prendo le due valigie ed esco dall'aereo.
Dopo i vari controlli, sono per le vie di Los Angeles.
Mi è mancata tanto.
Passo per il lungo mare e molti ricordi ritornano nella mia mente.
-FLASHBACK-
Lo vedo in lontananza.
All'inizio non so che fare, ma poi mi getto fra le sue braccia.
"Logan" sussurro.
Rimango tra le sue braccia, mi dà un bacio in fronte e mi tiene stretta a lui.
"Logan" dico stavolta alzando di poco la voce.
"Dimmi" mi chiede dolcemente.
"Che ci fai qui?"
"olevo stare un po' tranquillo" mi confessa.
"Ti do fastidio?" chiedo sul punto di staccarmi dall'abbraccio, ma non me lo lascia fare e mi tira verso di sé e riacquistiamo la stessa posizione di prima.
"Tu non mi darai mai fastidio" dice accarezzandomi la guancia per poi lasciare un bacio su essa.
Sorrido come fa lui guardandomi.
Alzo il viso verso lui e passo un dito su una fossetta.
Sorride ancora di più per il mio gesto affettuoso.
"Logan vorrei baciarti"
Mi guarda e non ci pensa due volte, prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia dolcemente.
Le mie braccia passano dietro il suo collo, le sue mani si spostano sui miei fianchi che accarezza leggermente.
Chiede l'accesso della sua lingua e glielo do immediatamente.
Sorrido a quel ricordo.
Uno dei giorni più belli della mia vita.
Mi fermo e appoggio le mani alla ringhiera che separa la spiaggia dalla strada.
Sono le 17 e il sole è alto e crea un bellissimo effetto sull'acqua.
Si Los Angeles mi è proprio mancata
Sento toccarmi una gamba. Mi giro e vedo una bambina di 3 anni circa che piange.
Mi abbasso in modo da arrivare alla sua altezza.
"Ehi piccola come mai piangi?"
"Ho perso il mio papà"
"Mi dispiace. Dai non piangere più, adesso lo cerchiamo. Va bene?"
"Si" mi dice accennando un piccolo sorriso.
"Come ti chiami?"
"Emily"
"Ma che bel nome. Io mi chiamo Leila"
"Anche il tuo è bello"
"Dai adesso cerchiamo il tuo papà"
"Va bene"
Mi alzo, le do la mano e prendo le valigie.
"Allora dov'è stata l'ultima volta che eri con lui?"
"Lì" dice indicandomi un bar... Quel bar... "For You"
-FLASHBACK-
"Dove si va?" mi chiede.
"Vuoi prendere un gelato? Conosco una gelateria fantastica" rispondo gioiosa.
"Si, è da tanto che non ne mangio uno"
Andiamo alla gelateria "For You". Io prendo un gelato alla fragola, mentre Logan una coppetta al cioccolato.
Ci sediamo a dei divanetti e iniziamo a mangiare.
"Grazie" mi dice dopo un po'.
"Di cosa?" dico non capendo.
"È da tanto che non uscivo da quella casa"
"Questo e altro per te" confesso.
Mi accarezza la mano e mi sorride.
"Vieni. Andiamo a vedere se lo hanno visto"
Annuisce e sorride.
Entriamo nel bar.
"Mi scusi" dico attirando l'attenzione.
"Salve, mi dica" dice lei disponibile.
"Questa bambina ha perso il papà. Per caso sapete dov'è andato?"
"Mhm mi faccia pensare... A si... È scappato correndo verso quelle giostre"
"Ok, grazie"
Usciamo dalla gelateria e ci dirigiamo alle giostre.
Il peluche che mi aveva regalato lo aveva vinto a quelle giostre
"Ci vengo spesso con il mio papà"
"Davvero?"
"Si. Anche a quel bar e sul lungo mare"
"E dove altro andate?" mi informo.
"Alla piazza"
"Magari andiamo a vedere la se non c'è alle giostre"
E infatti non è neanche alle giostre.
Così andiamo alla piazza.
-FLASHBACK-
"Non ci vengo da vent'anni qua"
"Era così una volta?"
"No, non c'erano tutti questi fiori e... Non c'eri tu"
Giriamo un po' ed Emily a un tratto lascia la mia mano e scappa verso una panchina dov'è seduto un ragazzo con il viso coperto dalle mani.
"Papà" dice gridando.
"Piccola mia ti ho cercato da per tutto" dice rivelando il suo viso.
Non può essere
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