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Gerard's P.O.V.

Okay. Respira. Non sta succedendo niente di male. Ti sta solo portando a prendere un caffé. Alle sette di sera. Wow.

Siamo davanti ad un piccolo locale, non c'é molta gente dentro, e chi c'é sembra molto a suo agio.

Frank apre la porta e subito saluta il... Bancone?
Oh. Non l'avevo vista, é una persona, accovacciata. Dai lunghi e swishosi capelli castani.

<Victurd! Come va?> Ah, é un maschio.

Quello che immagino si chiami Victor si rialza e fa un cenno.

Poi mi nota.
<Noo! Frank ma é quello che->
Viene interrotto dal gesticolare del nano qui di fianco, e, dalla sua faccia, capisce che non avrebbe dovuto dire ció che ha detto.

Oddio, cosa gli ha detto di me Frank? Oh mamma. Frank si gira verso di me. Le paranoie le rimanderó a dopo.

<Cooomunque, Vic, perché non ci fai due caffé neri?>

Mi sta ancora guardando.
Lo so di essere bellissimo (sí, come no) ma scollati.

Ad un certo punto la porta di ingresso sbatte ed entra qualcuno di corsa. Che mi da una spallata. Che mi fa finire ad un palmo da Frank.

Mi raddrizzo subito ed arrossisco. Fortunatamente non mi ha visto, si é girato verso Vic e quello che sembra una ragazza, ma che sono piuttosto sicuro sia un ragazzo, che si stanno abbracciando.

Piccolino, il ragazzino sta piangendo.

Io e Frank accorriamo.

<Cosa é successo?> Chiede il nanetto.

Il ragazzo piange ancora di piú.

<Quegli stronzi, lo hanno picchiato. Adesso gli faccio vedere io... Li ammazzo!>

<Ehy, ehy. Calmino SuperMexican!> Scherza Frank. Vic gli lancia un'occhiataccia.

<Ma chi sono "quegli stronzi"?> Dico, facendo le virgolette.

<A-a scuo-ola, mi picchia> singhiozza < picchiano, perché so-sono gay>

<Ma che stronzi!> Dico.
<Mi vendicheró, ci vendicheremo, Kells, non ti preoccupare> Sussurra Vic al ragazzo.

<Immagino che sarà per un'altra volta> Dice Frank quando usciamo.

<Sí, credo proprio di sí> Faccio un mezzo sorriso.

<Bene cosí, allora. Ti contatto su Instagram. A presto, Gerard!>
Mi dà un bacio sulla guancia e se ne va.

Rimango fermo.
Mi giro lentamente verso il postone dove é entrato Frank.

Mi ha baciato la guancia! Oddio, oddio. FRANK IERO MI HA BACIATO LA GUANCIA. Oh, che carino, che cute!

°°°°°°

Alex's P.O.V.

Lo sapevo, sapevo che sarebbe stata una cattiva idea accettare di andare al parco con Kellin e Jack.

Ci hanno picchiati. Rispetto a noi, Kellin é stato sfiorato. Siamo entrambi riversi a terra, e sento dei mugulii provenire da Jack, che é a qualche metro di distanza da me.
Sono sicuro di avere un enorme livido sullo stomaco, che mi fa male quando respiro, e piú lividi in faccia. Ho anche diverse abrasioni sulla schiena, che sono state procurate dal ramo buttato a pochi centimetri dal mio viso. Sento che bruciano moltissimo.

E, per completare il quadro, credo di essermi slogato un polso cadendo per terra.

Cerco di alzarmi, comunque. Jack potrebbe essrere ridotto peggio di me.

Mi giro lentamente sullo stomaco, stando attento a non andare a finire sul ramo.

Faccio forza sulle braccia. Brucia, lo sforzo é insopportabile, ma riesco in qualche modo a sedermi sui talloni.

Mi giro verso Jack, che mi guarda a sua volta.
Tossisce un paio di volte e parla <Come ti senti?>

Lo guardo seccato ed alzo gli occhi al cielo
<Meravigliosamente, Barakat>

<Ah, ah. Mi... Mi aiuti?>
Ora guarda per terra.
Deve aver già provato ad alzarsi, e probabilmente chiedermi di aiutarlo deve essergli costato il suo preziosissimo orgoglio.

Blah, persone cosí mi fanno schifo.

<Certo, Barakat. Se riesco ad alzarmi...>

Mi alzo senza (o quasi) problemi. Se distendo troppo l'addome sento come se la mia pelle potesse strapparsi da un momento all'altro. Nonostante ció, la parte inferiore del mio corpo é intatta. A pensarne il motivo mi viene il voltastomaco. Prima di andarsene, uno di loro mi ha detto:

"Ah, e tieni quel bel culo sano, dolcezza, potrei farci un pensierino"

Che schifo. Ma non capiterebbe, vero? Non... Non si spingerebbe fino a questo punto.... Cioé, lo spero.

<Gaskarth, mi aiuti?> Inspiro di colpo, improvvisamente arrabbiato. Stringo i pugni e tendo le labbra, in quello che potrebbe sembrare un sorriso.

<Subito> Mormoro, avvicinandomi.

<Dove ti fa male?>

<Dappertutto> Che drammatico.

<Sii piú preciso. Voglio sapere dove posso toccarti senza farti male.>

Chiude gli occhi.
<La- la schiena. Mi fa malissimo. A parte quello sto bene.>

<Bene, adesso prendi le mie mani e cerca di alzarti il prima possibile. Okay?>

Annuisce. Gli porgo le mie mani e lui le afferra.

<Okay, al mio tre.> Annuisce <Uno.
Due.
Tre!>

Lo tiro verso di me e lui si alza, con un grugnito.

Mi lascia le mani, per piegarsi in due. Dal dolore, presumo. Del resto, anche io sono semi- piegato sullo stomaco.

<Cazzo! Ahia, fa ma-malissimo!>

Ah, poverino. Non é per niente abituato al dolore.

<Forza, andiamo a casa mia, non c'é nessuno. Possiamo riposarci lí. É anche abbastanza vicino, su. Un ultimo sforzo.>

Jack grugnisce ancora e mi segue. Sembra maiale, lo ammetto.

°°°°°°

Mi butto sul letto e guardo Jack, che é steso a pancia in giú sul pavimento, con un cuscino ed una coperta. Sta respirando male.

<Jack, se stai scomodo puoi anche dormire qui, tanto non mordo.>

Gira la testa e mi guarda.
<Okay.>

Rotolo dall'altra parte del letto per non fargli fare il giro, e nel mentre poggio il peso sullo stomaco. Rimango senza fiato per un secondo, ma poi mi riprendo, e sto di nuovo a fissare il soffitto.

<Alex... Grazie.>
Non mi sarei accorto che Jack si é steso vicino a me se non avesse iniziato a parlare.

<Di niente. Probabilmente avresti fatto lo stesso.>
, certo.

<Sí, probabile.>

Io rimango a fissare il soffitto, mi sono incantato.

<Sai, dopo... Quello che é successo, tu e Kellin siete gli unici che mi trattano da amico. Eppure io vi ho insultati per cosí tanto tempo e... Mi sento uno schifo.>

Sbatto le palpebre piú volte. E mi giro cosí da dare le spalle a Jack.
<Fa niente quello che hai fatto. Ora ci siamo insieme, tanto vale aiutarci>

In effetti io ho fatto qualcosa di peggio. Io l'ho buttato in questa situazione e non posso fare altro che aiutarlo. Ad ogni modo, nessuno saprà mai cosa ho fatto.

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