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Gerard's P.O.V.

Mi sveglio già stanco. Non voglio alzarmi dal letto, é cosí caldo.

Purtroppo, un peso improvviso sulla pancia mi fa sedere di scatto, provocandomi un capogiro. Avete presente quando vedete macchie bianche ed é come se vi avessero messo la testa sottovuoto? Quello.

<Fratello! Finalmente ti sei svegliato!>

E chi poteva essere il "peso", se non Mikey?

<Che vuoi, ho sonno!> Mi ributto sul cuscino e la mia testa ci sprofonda.

<Oh, andiamo, Gerry, non fare il morto!>
<Gerry ci chiami tua sorella!>
<Non lo sto già facendo?>

Scendo subito dal letto, cosí da farlo cadere, peró scivolo e gli cado addosso.

<Ahia! Dai Gerard, non lo faccio piú, per favore togliti!>
<Ah! No.> Gli sorrido stronzo.
<Daiiiiii>
<Promettimi di non svegliarmi piú.>
<Lo prometto!>
<Perfetto>

E rotolo giú per terra.
Mikey si alza.

<Ah, comunque, io lo credo veramente.>

Aggrotto le sopracciglia.

<Beh, credo che tu sia trans>
<SCUSATI IMMEDIATAMENTE.>
<Con chi mi dovrei scusare?>
<CON LA MIA VIRILITÀ.>
<Ah, perché, esiste?>

Purtroppo esce di casa prima che gli possa tirare una scarpa.

°°°°°°

Mi preparo per andare in palestra. Se non altro rivedró Frank. Non che abbia aspettato un lunghissimo giorno con la speranza di vederlo oggi. No. No homo.

Mi avvio per la palestra e apro la porta. Sono cosí immerso nei miei pensieri, che poi, anche quando non penso, penso.

Dicevo, sono cosí immerso nei miei pensieri che quasi mi dimentico di salutare Frank, mentre entro.

E sarebbe stato meglio se mi fossi dimenticato.

Lo trovo praticamente incollato ad un ragazzo, non lo vedo bene, peró mi é chiaro cosa stiano facendo.
Sento una fitta allo stomaco, forse ho l'appendicite, mi giro e vado dentro.

°°°°°°

Frank's P.O.V.

Appena arrivo in palestra mi metto dietro al bancone, aspettando... Beh, aspettando Gerard.

Vedo Alex che mi si avvicina pericolosamente. Mi stringo conto il bancone e lo guardo male.

Lui si avvicina ancora di piú e cosa fa? Mi bacia. O meglio, mi infila la lingua in bocca.

Sono pietrificato. Peró quando le sue mani raggiungono la mia schiena mi stacco.

<Che cazzo fai?!> Urlo.
<Beh, mi sembrava chiaro> Ghigna. Che stronzo.
Gli tiro uno schiaffo di quelli che ti ricordi per tutta la vita anche se ti viene l'Alzheimer.
Fortuna che non ci ha visti nessuno.

°°°°°°

Vic's P.O.V.

Stamattina io e Kellin ci siamo dati appuntamento al parco. Okay. Ce la posso fare. Ah. Ma chi prendo in giro.

Respiro profondamente e gaurdo l'ora. Sono le dieci e un quarto.

Okay, manca un quarto d'ora. Forse dovrei andare. No, aspetto ancora cinque minuti.

Cammino avanti e indietro per il salotto, sempre respirando lentamente. Okay, mi sono quasi calmato. Faccio un altro paio di respiri. Sono calmo.

Riguardo l'orario. Le dieci e sedici?!

Lasciamo stare. Ora vado, fa niente se aspetto, non mi va di stare ancora a casa.

°°°°°°

Batto insistentemente la gamba sul terreno. Sono un idiota. Non sapevo rimanere a casa? Sono le dieci e venti. Non ho mai fatto caso a quanto poco ci metto nel tragitto tra casa e parco. Non potevo cronometrarmi? Che poi, sarebbe un ottimo metodo per non fare tardi agli appuntamenti. Credo che d'ora in poi lo useró. Certo che a volte so essere veramente un genio. Incompreso, certo, ma sempre un genio. Tralaltro sono l'unico in famiglia che é cosí geniale. Cioé, non per vantarmi, ma Mike é molto piú stupido di me. A proposito, mi ricordo ancora quando mi ha detto bisex. Era tutto rosso e credeva che non l'avessi già capito. Come se non l'avessi visto mentre limonava con Tony. Poverino, si era scordato di chiudere la porta. Lo fa tutt'ora. Ed i miei occhi non avrebbero voluto vedere ció che hanno visto, qualche settimana fa. Chi ha da intendere, intenda. Tutti gli altri in camper.

Mi metto a ridere da solo. Frank mi sta infettando con questa cosa di ridere alle proprie battute. Aiuto. Lui é un caso disperato, non voglio diventarlo anche io.

Alzo lo sguardo dalla radice di un albero, non sapendo neanche perché mi sono messo a guardarla e vedo Kellin. Sarei stato proprio cieco se non l'avessi visto. In primavera, quando tutto é verde e colorato, una persona vestita completamente di nero non passa esattamente inosservata.

Si é avvicinato di piú e noto che guarda per terra. Lo chiamo.

<Kellin!>

Alza lo sguardo da terra e alza di poco una mano.

<Ehy, Vic>

Ora é davanti a me. Si siede affianco a me sulla panchina.

<Come va?> Chiedo.

Sembra combattuto. Non potrei descriverlo in altro modo.

Alla fine risponde <Beh, potrebbe andare... Meglio.>

Strofina con forza le mani tra loro. Allora mi faccio coraggio e gliene prendo una. Lui sorride leggermente.

<A-a te, come vanno le cose?>
Balbetta. Oddio. É veramente carino.

<Bene. Sai, me lo chiedevo... Non voglio offenderti, ovviamente. Ma... Sei gay?>

Spalanca gli occhi continuando a guardare per terra.

<Beh, ecco io non- non proprio, voglio dire... Ehm> Arrossisce cercando di trovare le parole.

Io continuo a gauardare le nostre mani intrecciate.

<Non ti preoccupare. Potrai dirmelo quando sei pronto. Sono io che sono... Impaziente. Cioé sei carino e allora, beh, volevo sapere se eri... Ehm disponibile? Cioé, ad uscire con me, voglio dire. Ma forse é una domanda stupida. Cioé, non avresti voluto uscire oggi se non fossi stato disponibile. Beh, intendo disponibile sempre in quel modo lí. Sto parlando a macchinetta, vero? >

Lui ridacchia. <Forse>

<Okay. Sto zitto. Parla tu, se vuoi, mi piace la tua voce.>

<Va bene. Cosa vuoi che d-dica?>

<Anche la ricetta di tua nonna della torta ai mirtilli. Non mi importa molto.>

Kellin ride ancora. <Okay, allora.>

••••••

Qui troviamo un Alex che vuole essere picchiato (da me [ lo so che la storia é la mia, ma no drama no party {sorry} ] )

Poooi, Gerard ha l'appendicite, la é Kellic dolciosa e la Perrentes eheh c:

Tanto drama vi aspetta, amici miei, ormai siete entrati nella selva oscura e non c'é via di scampo.

Bye!

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