l'assassino dietro la luna parte 2

Harry:

Il cavò non poteva essere più vuoto di così, Harry sperava di riuscire a trovare qualunque indizio, qualcosa che avrebbe potuto condurre lui e gli altri al colpevole.

Camminò tracciando l'intero perimetro  quando a un certo punto fu costretto a fermarsi di colpo

Le risentì di nuovo, ma non era come l'ultima volta erano più persistenti, più forti

Harry iniziò a respirare a fatica prima di cadere sulle ginocchia

"Harry, cosa succede?" Chiese Niall che si era avvicinato timorosamente al riccio

Harry continuò a tenersi le mani sulle orecchie cercando di scacciare via tutte quelle voci che gli stavano occupando la mente, ma sembravano non volersene andare, in quel momento iniziò solo a  sentire un profondo dolore alla testa era la prima volta che lo sentiva, non era per niente una sensazione piacevole era come se ci fossero tantissime mosche che stavano gironzolando per la sua testa posandosi sul suo cervello. il dolore era troppo grande, semplicemente iniziò a urlare.

Niall si allontanò subito da lui come scottato e si buttò per terra coprendosi le orecchie,  lo stesso fecero gli altri mentre l'urlo di Harry continuava a rimbombare per le pareti di quel posto

Harry smise di urlare per un secondo, sembrava che improvvisamente tutte quelle mosche fossero uscite dal suo orecchio e come le mosche pure  che le voci così fastidiose avessero finalmente smesso di infastidirlo. in maniera del tutto naturale si alzò da per terra e uscì dal cavò lasciandosi alle spalle i suoi (se poteva chiamarli così) colleghi

Era la seconda volta che Harry si dirigeva verso il bosco e non sapeva neanche per quale motivo, stava seguendo solo gli ordini  che quella voce così persistente gli aveva ricominciato a dettare

"Harry..." cercò di chiamarlo Niall, ma Harry non rispose continuando a camminare  dritto fino ad arrivare ai piedi dello stesso albero

Quando finalmente si svegliò i suoi urli ricominciarono a sentirsi per l'intero bosco

Un altra ragazza, con gli occhi semi aperti era stata trovate nelle stesse condizioni di quella dell'altra sera. il sangue colava  per l'intero tronco e formava una pozzanghera per terra

"Harry cosa hai visto?" Chiese Louis prima di alzare lo sguardo e vedere il cadavere

"Niall chiama gli altri..." disse e Niall prese immediatamente il cellulare

Harry non era pronto a vedere un altro cadavere, non era ancora pronto a togliere dai suoi pensieri l'altro, iniziò a respirare a fatica, sentiva il cuore battere a mille.

"Harry hey..." lo rassicurò Louis appoggiandogli la mano sulla spalla, ma i respiri di Harry iniziavano solo ad aumentare

Fin quando Louis non lo girò per mettere a contatto i loro occhi "tranquillo..." gli ripeté mentre Harry, perso all'interno di quel blu chiaro come il ghiaccio iniziò a regolare i suoi respiri

Non ci misero molto ad arrivare gli analisti e gli agenti della scientifica insieme ad altri poliziotti semplici che si misero a dare una controllata per i dintorni

Le tracce erano sempre le stesse, era triste vedere la vita di una così giovare ragazza morta, perché sicuramente aveva l'intera vita davanti

Harry non poté fare a meno di notare che il suo viso era angelico e con lineamenti molto fini, quella ragazza non si meritava sicuramente di trovare la morte, lei e neanche l'altra

Sapeva che non era il suo lavoro ma si avvicinò al albero, stessa identica scritta notò subito e ormai era il terzo, terzo vergine che trovavano.

Harry riusciva a vedere solo cadaveri, chi sarebbe stato il prossimo a morire?, altre persone sarebbero morte e non si poteva sapere se l'assassino avesse già pianificato come o se avesse idea di praticare le stesse manovre che aveva fatto con quei tre ragazzi.

Spostò lo sguardo verso Niall, che aveva iniziato a scattare alcune foto, "non credo ci sia bisogno di autopsie" disse Louis mentre il click della fotocamera continuava ad andare avanti "meglio farlo lo stesso" disse Niall in risposta abbassando la fotocamera

La vita poteva essere sul serio ingiusta.

 un ragazzo  si avvicinò verso il cadavere buttandosi sulle ginocchia. aveva una carnagione ambrata capace di mettere ancora più in risalto la sua bellezza, decisamente surreale. il suo corpo alto e magro era stato coperto da dei pantaloni color biscotto,( che ora a contatto con il terreno si stavano sporcando) e un maglione color ceruleo che calzava a pennello con il suo corpo, disegnato molto probabilmente a mano da un artista  

"Scusa non puoi stare qui" disse un agente che Harry non aveva neanche mai visto

"Sta zitto..." disse Harry avvicinandosi cautamente al ragazzo

Gli passò la mano in modo leggero sulla schiena cercando di tranquillizzarlo o comunque di dargli sostegno

"Tu sei il fratello della vittima giusto?" Domandò Ben  avvicinandosi verso il ragazzo 

"Si...sono zayn" rispose con i singhiozzi che coprivano le sue parole

Louis si fece passare dei fascicoli e notò subito che il ragazzo aveva ragione, Harry restò lì in parte a zayn consolandolo, non lo conosceva ma capiva cosa significasse vedere un proprio caro morto, capiva che era qualcosa di orribile restare soli, anche se Harry non poteva sapere se il ragazzo fosse stato solo. magari aveva una famiglia ad aspettarlo, qualcuno che avrebbe condiviso insieme a lui il dolore.

il ragazzo smise di piangere, le lacrime che stavano bagnando le sue guance iniziarono a non scendere più dai suoi  occhi, si liberò di quelle goccioline che si erano fermate sulle sue guance asciugandole con la manica della felpa prima di alzarsi e raggiungere Louis e Liam che stavano parlando tra loro

Harry trovò strano il suo cambio di umore cosi improvviso fino a due minuti fa era seduto sulle foglie secche che gli facevano da cuscino a piangere e ora si era alzato per raggiungere Louis e Liam e aveva un aria decisamente determinata.

"Voglio rivendicare mia sorella" disse con tono fermo mentre teneva  i pugni serrati.







Louis:

Louis aveva decisamente sempre adorato i ragazzi che si mettevano in gioco, specie per vendetta, sapeva che la rabbia portava a fare molte cose e il ragazzo davanti a lui ne aveva accumulata fin troppa.

Ovviamente non poteva fare un esercito di ragazzi senza nessuna preparazione alle spalle, non si poteva sapere se quel ragazzo, zayn, sarebbe stato di aiuto a meno

"Tranquillo ci penseremo noi" disse in risposta Louis anche se Zayn non aveva posto una domanda era una affermazione. voleva rivendicare sua sorella

"Tu, passami la pistola" disse in direzione di un poliziotto, Zayn incuteva molto timore in quel momento e il poliziotto non controbatté neanche, gliela passò senza fiatare

Una volta che zayn ebbe in mano la pistola si girò di scatto e iniziò a sparare proprio al centro del tronco di un albero decisamente molto lontano da dove era posizionato.

"Louis, ci servirebbe una mano" disse Liam avvicinandosi all'orecchio del suo capo

Liam aveva ragione quel ragazzo aveva decisamente un ottima mira e immaginava che fosse pure molto agile.

E in effetti era  vero che aveva chiesto a Harry di entrare nella sua squadra  senza neanche sapere se avesse mai tenuto una qualsiasi pistola in mano, ma lo aveva fatto solo perché conosceva le doti che quel ragazzo aveva.  Ma pure Zayn gli aveva appena dimostrato di essere capace di aiutare, non poteva dirgli sicuramente di no, sapeva che avrebbe sicuramente aiutato

"D'accordo..." disse Louis e zayn riportò la pistola al proprietario che aveva ancora gli occhi spalancati per quello appena visto.

Non era sicuramente una bella scena quella di vedere un qualsiasi poliziotto dare la propria pistola solo perché aveva paura, nessun poliziotto si può permettere di cedere la proprio pistola a una persona a caso solo perché incute timore, questo significa non avere padronanza del proprio lavoro, e il poliziotto alla quale Zayn aveva chiesto di passargli la pistola, aveva dimostrato zero padronanza

"sei licenziato" disse in maniera del tutto fredda Louis mentre porgeva la mano verso quel signore per farsi passare la  pistola e distintivo.

"È forte, vero harry?" disse Niall riferendosi a Zayn mantenendo un tono basso, mentre andava verso Louis per mostrargli o comunicargli probabilmente qualcosa

"Louis c'è del sangue nelle unghie del cadavere..." disse Niall "se è come credo, e la vittima a graffiato l'assassino potremmo riuscire a trovare il colpevole" Continuò Niall.

Forse c'era sul serio una speranza, Louis capiva che poteva essere minima, non era detto che quel sangue fosse stato davvero del assassino ma anche se si presentava la più piccola speranza di trovare quel malfattore Louis non poteva che prenderla al volo

"Non voglio darti false speranze ma potrebbe essere" disse Niall

E mentre Niall se ne andava per ritornare a vedere il luogo dove avevano trovato il cadavere, spostò lo sguardo verso Zayn, si domandò se il ragazzo si limitasse a vedere l'assassino dietro le sbarre o se invece lo volesse direttamente morto, e sapeva che la risposta giusta era la seconda. A Quel ragazzo non gli sarebbe bastato vedere colui che aveva ucciso sua sorella dietro le sbarre, no lo voleva morto. E lo capiva, lo capiva perfettamente.

"cosa ti ha detto Niall?" Ben era dietro di lui con la mano appoggiata sulla sua spalla

"Dice che c'è del sangue sotto l'unghia della vittima" Louis vide Ben fare un passo indietro

"Così riusciremo a trovare l'assassino" disse Ben sorridendo

Louis era speranzoso ma non voleva esserlo troppo, sapeva che poteva essere benissimo  l'ennesima delusione. quando quel pomeriggio aveva organizzato insieme agli altri il piano per irrompere nel cavò e cercare di scovare il colpevole, sperava davvero di essere a un buon punto, di trovare l'assassino in flagrante, ma ovviamente era stato uno stupido e non poteva che essere a un punto di partenza sempre lo stesso punto.

"Lucas...sai dirmi chi è la vittima?" Chiese Louis girandosi verso un ragazzo dalla pelle scura con in mano un fascicolo

"Doniya Malik" rispose "aveva ventiquattro anni" Continuò

Louis si girò di scatto verso liam "quanti anni aveva la prima vittima che abbiamo trovato?" Chiese Louis

"Emm ventiquattro anni..." perché tutte le vittime finora trovate avevano ventiquattro anni? poteva essere una banale coincidenza ma nella mente di Louis non era una coincidenza, non lo era per nulla.

"A cosa stai pensando Louis?" Gli chiese Liam a bassa voce

Louis si avvicinò all'orecchio del ragazzo "secondo te è una coincidenza che tutte le vittime avevano 24 anni?" Sussurrò Louis

"Tu credi che sia tutto collegato?" Louis annuì, si doveva essere tutto collegato e questo poteva, forse giocare a loro vantaggio, perché sapevano che l'assassino prendeva di mira specialmente i ventiquattrenni, Louis non poteva sapere se ci fosse qualche strana leggenda dietro quel numero, oppure se fosse stato semplicemente il numero preferito del colpevole, ma doveva scoprirlo.

Louis si avvicinò verso Harry e Zayn facendo cenno a Niall,  Liam e a Ben di seguirlo

"Dobbiamo allenarci e in più forse ho scoperto qualcosa, quindi domani mattina presto tutti in centrale" disse Louis

Niall sospirò "ma è già mattina..." gli fece notare

Louis non proferì parola, sapeva che avevano bisogno di allenarsi e come lo sapeva lui lo dovevano sapere anche gli altri

"Ci vediamo alle 5 di mattina in centrale" affermò




Sicuramente una cosa che Louis non amava erano i ritardatari e i suoi colleghi erano fin troppo in ritardo.

Puntò lo sguardo sull'orologio appeso al muro notando che erano le 6:30, già un ora e mezza fa dovevano essere tutti lì, nemmeno Ben era ancora arrivato e lui arrivava sempre in orario.

Il ragazzo sicuramente non era calmo, la centrale non era a disposizione sua per tutto il tempo, c'erano turni da rispettare.

Talkingwalls non era una città profondamente grande ma avvenivano molti omicidi e casi particolari,(e sinceramente Louis non se ne sorprendeva neanche più di tanto visto che quella città era un luogo davvero orrendo) per questo l'associazione pfc per cui lavorava Louis aveva deciso di dividere gli agenti in 3 gruppi, questi tre gruppi avevano orari precisi in cui allenarsi, dove avevano la centrale a loro disposizione, quindi Louis non poteva sprecare le sue preziose ore di allenamento in questo modo.

A un certo punto Louis vide finalmente la maniglia del portone iniziare ad abbassarsi, Ad entrare fu Harry che aveva il fiatone, i capelli ricci erano raccolti in un chignon con dei ciuffetti che gli cadevano ai lati del viso facendo risaltare i suoi bei gran occhi verdi.

"Scusa per il ritardo" disse Harry mentre si portava una mano al petto e cercava di regolare i suoi respiri.

"Tranquillo, tanto sei il primo" disse Louis con nonchalance, andando a sedersi su una delle tante comode e morbide  poltrone che erano situate al centro di quella stanza.

Harry si tolse il cappotto appendendolo all'attaccapanni prima di sedersi sulla poltrona di fronte a quella di Louis

"A te da fastidio vero?, intendo il fatto che siano in ritardo" chiese Harry mentre guardava le lancette del orologio girare

"Non sono arrabbiato perché sono in ritardo, o meglio lo sono ma non così tanto, più che altro sembra che non stiano prendendo sto caso come si deve , per Zayn e Ben posso capire è già tanto che ci aiutino ma da Liam e Niall mi aspetterei qualcosa in più " disse Louis sospirando.

Divenne tutto così silenzioso per un momento quando a un certo punto Louis vide la maniglia abbassarsi di nuovo facendo così girare Harry di scatto verso la porta.
Ad entrare furono prima Zayn e Liam e infine Niall che sembrava essere stato trascinato lì, visto che continuava a sbadigliare

"Louis, scusaci il ritardo abbiamo avuto problemi a svegliare Niall" disse Liam appoggiando il suo cappotto e quello di Zayn sull'attaccapanni

"Niall devi prendere più seriamente il tuo lavoro" lo sgridò Louis camminando verso il ragazzo

"Louis sai che prendo questo lavoro seriamente, solo che io alla mattina così presto non riesco ad alzarmi, lo sai" rispose Niall prima di salutare Harry che si era appena alzato dalla comoda poltrona su cui era seduto

"Non me ne frega un cazzo se non riesci a svegliarti presto, lo devi fare è il tuo lavoro, hai delle responsabilità" disse Louis alzando il tono della voce.

"Louis, tranquillo..." cercò di calmarlo Liam mettendogli la mano sulla spalla

"Tranquillo un cazzo Liam" Louis tolse brutalmente la mano del ragazzo dalla sua spalla prima di raggiungere una piccola stanza contenente vari attrezzi e sacchi da box

Si posizionò davanti a uno di questi e iniziò a colpirlo con tutta la forza che aveva in corpo

"Hey, hey così ti farai male" Louis si girò di colpo mentre la rabbia fluiva ancora dentro di lui.

"Zayn, fidati meglio se te ne vai"

"Cosa credi, che abbia paura?" Chiese zayn con tono di sfida completando la frase con una leggera risata.

Louis fermò le sue azioni portando finalmente lo sguardo verso zayn, quel ragazzo aveva una strano luce negli occhi. Louis sapeva che quel ragazzo non aveva sicuramente paura di niente e nessuno.

"Emm possiamo?" Liam aveva appena fatto il suo ingresso un po' titubante

"Louis ti volevo chiedere scusa..."  disse Niall una volta che liam si fu spostato per far vedere a louis chi c'era dietro di lui

Louis si avvicinò verso il biondo e lo strinse in un abbraccio che più che affettuoso sembrava voler essere fraterno "ho esagerato" disse e questo fu quello che più si avvicinò a delle scuse.

"Okay forza! che ora dobbiamo allenarci" disse Louis una volta che ebbe sciolto quel abbraccio.

Prese dalla tasca dei pantaloni il cellulare sentendo che aveva vibrato e lesse un messaggio da parte di Ben "scusami louis ma non posso venire oggi, poi aggiornami" era quello che citava il messaggio , Louis digitò un certo prima di riportare il cellulare all'interno della tasca.

Louis sapeva perfettamente che Liam se la cavava nella lotta e non aveva dubbi, ma ne aveva su Harry ed ecco... iniziava a ricredersi, stava schivando tutti i colpi che Louis gli stava tirando, e per di più aveva i riflessi decisamente pronti.

"Credi che colpirà anche sta notte?" Chiese Harry mentre continuava a tirare pugni al sacco da box

"Probabile" rispose Louis spostando la posizione di Harry per far si che non si rompesse la spalla

Louis era certo che l'assassino avrebbe colpito pure quella notta e per questo era necessario che si allenassero, in modo da essere pronti in ogni momento








Zayn:

Era da quando erano iniziati gli allenamenti che Zayn stava tirando all'arco colpendo il bersaglio proprio al centro, anche da una notevole distanza.

Poteva sembrare strano ma zayn aveva sempre preferito arco e freccia alle pistole, sapeva che sicuramente una pistola sarebbe stata più facile da maneggiare, ma lui si era sempre trovato bene così.

Era nuovo in città, sua mamma aveva detto a sua sorella e a lui di trasferirsi in quel posto perché era l'unico adatto a proteggerli. Anche se zayn ne dubitava fortemente soprattutto ora che sua sorella era morta.
Non aveva ancora detto nulla a sua madre della morte di Doniya e preferiva non dirglielo per il momento

Mentre il ragazzo continuava a tirare le frecce Louis arrivò lì proprio in fianco a lui

Zayn si aspettava che il ragazzo dicesse qualcosa sul perché non andasse fuori a tirare all'arco visto che sarebbe andato meglio e non avrebbe rischiato di colpire nessuno, ma invece si limitò a stare fermo e a guardare la freccia che zayn aveva appena tirato centrare il bersaglio.

Zayn abbassò l'arco per guardare Louis, sicuramente il ragazzo sentiva di avere un certo feeling con Louis, perché lo riteneva molto simile a lui

"Cosa è quel simbolo?" Chiese una volta che ebbe posato lo sguardo sulla mano destra di Louis.

"Qui a talkingwalls veniamo tutti marchiati e il nostro modo per dire che non abbandoneremo mai questa città, e non possiamo neanche farlo" Zayn guardò dritto negli occhi Louis

"Non è possibile uscire da questo posto?" Domandò zayn

"No, questo simbolo è chiamato anche traccia, se usciamo lo scoprono nel giro di 5 minuti e ci uccidono" rispose Louis.

Zayn mandò giù un groppo di saliva rumorosamente, perché sua madre l'aveva  voluto mandare proprio in quel posto?, perché lo aveva voluto mandare in un posto dove sicuramente non brillava la sicurezza?

"allora perché io non sono stato ancora marchiato?" Chiese il ragazzo cercando di mantenere un tono più fermo possibile per non far trapassare neanche una briciola di paura.

"Stanno succedendo cose troppo strane per pensare di marchiare i nuovi arrivati" zayn si girò di scatto a parlare era stata una ragazza alta e snella dai capelli lunghi fino a toccargli metà schiena

"Piacere Eleanor" disse la ragazza porgendo la mano a zayn

"Zayn..." rispose prima di ricambiare al saluto

La stretta della ragazza era forte e si vedeva che era sicura di sé

"Eleanor! hey stai meglio?" Liam si avvicinò verso la ragazza avvolgendola in un abbraccio.

"Si si grazie Lì, ora sono pronta per allenarmi" rispose prima di infilarsi dei guanti da box

"Hey tu, zayn, ti vuoi allenare con me?" Chiese Eleanor guardando il ragazzo da testa a piedi.

Ovviamente zayn non diceva mai di no, soprattutto se si trattava di una sfida "ovvio" rispose prima di prendere dei guanti di un colore blu metallico e infilarsi.

Zayn non ebbe neanche il tempo di prepararsi che Eleanor gli tirò un dritto avanti in faccia  "non devi mai abbassare la guardia" lo rimproverò la ragazza continuando a compiere leggeri spostamenti avanti indietro come a compiere una sequenza ripetuta, "devi sempre stare attento" la ragazzo tirò un altro pugno ma zayn prontamente lo schivò e gli spazzò i piedi togliendole la stabilità, facendola così cadere rovinosamente al suolo.

"Ottima mossa" si complimentò la ragazza sorridendo mentre il sangue gli colava dal naso, zayn gli porse il guanto per farla alzare

"io vado da niall" disse la ragazza asciugandosi con il dorso della mano il sangue che ancora stava colando.

Il ragazzo rimase da solo, erano tutti andati nella sala principale e ormai era rimasto in compagnia di se stesso. era sempre stato una di quelle persone che preferiva stare da sola, riusciva a formulare meglio dei dialoghi interiori e poteva restare a parlare tra se e se anche per ore. Il pensiero che gironzolava per la sua mente era lo stesso di pochi minuti fa, non capiva perché sua mamma l'avesse  mandato proprio in un posto del genere.

Tralasciando l'omicidio della sorella, zayn aveva capito fin da subito che c'era un tipo di governo dittatoriale, bastava pensare al fatto che tutti venissero marchiati, e che non si potesse uscire da talkingwalls, "Sembra un qualsiasi film horror" zayn rabbrividì a quel pensiero, stava vivendo un film horror.

Uscii da quella stanza dove il grigio era il colore che privilegiava per raggiungere gli altri nella sala principale.

"Zayn finalmente, vieni " lo incitò Harry che era seduto su una sedia davanti alla tavolata

Zayn si sedette subito in parte di lui aspettando che chiunque aprisse bocca per dire cosa stesse succedendo.

"Siamo quasi sicuri che l'assassino colpirà anche sta sera" iniziò Louis guardando dritto negli occhi Zayn "per questo abbiamo pensato di dividerci in gruppi, per riuscire a prenderlo" Continuò Louis

Zayn guardò i compagni notando che tutti erano d'accordo con louis, è riuscì solo a pensare che l'azzurro dei suoi occhi era troppo freddo per permettere agli altri di controbattere qualsiasi pensiero uscisse dalle sue labbra sottili

"I gruppi saranno i seguenti: tu zayn andrai con Liam io andrò con Niall mentre Eleanor andrà con Ben e harry " zayn vide Eleanor alzarsi dalla sedia per battere il cinque a Harry

Il ragazzo puntò gli occhi su quelli color nocciola di Liam, gli davano serenità, si era perso all'interno di quel color nocciola fin da subito. Liam gli sorrise in maniera del tutto naturale.

"Adesso dobbiamo uscire perché è finito il nostro turno, ma ci vediamo sta sera alle 22:00  davanti all'appartamento numero 16" disse Louis prima di alzarsi dalla sedia e uscire seguito poi da tutti gli altri.


Zayn percorse la stessa strada che aveva fatto per raggiungere la centrale all' incontrarlo fino a raggiungere il suo appartamento il numero 18, era un edificio davvero molto cupo dove privilegiavano maggiormente tonalità sul grigio. era davvero molto alto, sembrava voler rendere quel azzurro limpido che era il cielo di un colore smorto e privo di vitalità.

Prese le chiavi dalla tasca dei pantaloni e le girò all'interno della serratura compiendo due scatti verso destra

La camera era esattamente come l'aveva lasciata l'altra notte... non era riuscito a restare in quel appartamento dove solo pochi giorni prima sua sorella era ancora lì a sgridarlo per i calzini che aveva lasciato in giro.

Appoggiò le chiavi di casa su un mobiletto in legno appendendo poi il giubbotto sull'attaccapanni.

Camminò sulle mattonelle fredde fino a raggiungere la cucina, aveva odiato fin da subito quel appartamento così cupo, ma ora senza sua sorella si sentiva maggior mente la tristezza che colpivano quelle pareti.

Aprì il microonde per riscaldarsi la pasta di qualche giorno prima, e mentre la ciotola girava riscaldando il cibo il ragazzo guardò il telefono di casa, avrebbe dovuto avvisare sua madre, non poteva esserne allo scuro.

Digitò il numero e aspettò tre squilli prima che qualcuno potesse rispondere, "pronto?" Disse la voce di una donna

"Mamma, hey..." zayn giurò di riuscire a  sentire sua madre sorridere.

"Amore, mi manchi" disse la donna con voce tremante.

Restò al telefono a parlare di cose decisamente  futili, fin quando la donna non arrivò a quel discorso, quel discorso che anche se zayn la aveva chiamata proprio per quello avrebbe preferito evitare

Era difficile per zayn dire a sua madre che Doniya era morta, al solo pensiero gli si formò un groppo alla gola che lo buttò giù rumorosamente 

"Zayn cosa succede? Passami doniya" disse la donna

"Mamma..." non riusciva a dire quelle parole, il suo cervello doveva formularle ancora per bene

"Doniya è morta" ci fu un silenzio, un silenzio al dir poco straziante "dai zayn sempre con sti scherzi passami tua sorella" disse la donna ridendo ma si fermò subito quando sentì che suo figlio non stava dicendo nulla "ti prego dimmi che è uno scherzo" la supplicò la donna mentre le sue parole iniziavano a essere coperte da singhiozzi

"Non dovevo dirvi di andare lì" Continuò la donna ancora piangendo, questa fu l'ultima frase che zayn riuscì a sentire prima che la donna riattaccasse, lasciandolo così nuovamente solo con l'orecchio ancora attaccato al telefono

Zayn era nuovamente solo...ed è vero, gli piaceva la solitudine ma non quel tipo di solitudine






Liam:

Per Liam Talkingwalls non significava per niente casa, è vero era lì che abitava ma sicuramente se avesse potuto sarebbe scappato. Ma non poteva, aveva giurato fedeltà a Talkingwalls marchiandosi.

Il ragazzo si guardò la mano, il segno non era altro che una X, un segno così semplice che racchiudeva un'intera storia dietro.

Liam tastò quel punto, sapeva che fine facevano quelli che cercavano di uscire da quella città, lo sapeva perfettamente, come sapeva che poi i corpi venivano tolti immediatamente, per far credere agli abitanti che non fosse successo nulla anche se tutti erano a conoscenza degli orrori che capitavano in quella città.

Chiunque provasse a mettere anche solo un piede fuori dal confine gli aspettava una morte assai dolorosa ma allo stesso tempo veloce, semplicemente quelli al capo del governo oltre a marchiare tutti gli abitanti di talkingwalls gli avevano pure messo un cheap all'interno del cranio, in questo modo appena chiunque provasse a mettere  anche solo un piede fuori dal confine quel cheap veniva fatto esplodere.

Era Il presidente, così voleva essere chiamato colui che era a capo di tutto questo, anche se erano rare le volte che si faceva vedere il giro

Ed era decisamente un bene che non si vedesse molto in giro, perché era un vero e proprio dittatore se qualcuno  aveva anche solo un capello fuori posto quando passava davanti ai cittadini, semplicemente azionava il timer condannando così quella persona a morte certa.

Liam guardò l'orologio posizionato sopra il comodino, segnava le 9:00. Doveva trovarsi davanti all'appartamento numero 16 alle 10:00 quindi si alzò dal letto dove era andato a distendersi per riposarsi e cominciò a prepararsi per raggiungere gli altri davanti all'edificio.

Optò per farsi una bella doccia calda, sentiva di averne il bisogno anche solo per non pensare a nulla. aprì il getto dell'acqua aspettando che da freddo diventasse abbastanza caldo per posizionarsi sotto, una volta che ebbe raggiunta la giusta temperatura iniziò a far scorrere l'acqua sul suo corpo prima di aggiungere dello shampoo su una spugnetta iniziando a sfregarla per il suo corpo bagnato, cercando di profumare il suo corpo con il suo shampoo preferito alla vaniglia.

Quando ebbe finito aprì la porta della doccia appoggiando i piedi al tappetino che serviva per non bagnare il pavimento, si mise un asciugamano in vita, fin quando le goccioline che scendevano per il suo corpo  furono sparite del tutto.

si vestì, doveva passare il meno in osservato possibile non poteva permettersi di indossare la sua tuta da lavoro, quindi prese una felpa di un colore bianco panna e dei pantaloni da tutta non troppo larghi.

Quando fu sceso al piano di sotto si infilò le scarpe e prese il  giubbotto prima di uscire chiudendo la porta a chiave.

La maggior parte degli abitanti di talkingwalls vivevano in appartamenti cupi, solo pochi potevano permettersi una casa e Liam era uno di quelli, la sua casa non era grande, era già tanto che a avesse avuto i soldi per comprarsela ma a Liam era sempre piaciuta.

Faceva decisamente molto freddo, era un giovedì sera di un fresco novembre, e in quel momento il vento era tutto ciò che si sentiva per le strade. Camminò fino ad arrivare davanti
all'appartamento numero 16 dove doveva incontrarsi con gli altri,
Ovviamente erano già tutti lì ad aspettarlo, Liam sperava vivamente di non essere in ritardo, ma fece un respiro di sollievo quando vide louie sorridergli.

"Ragazzi siete pronti?" Disse Louis a bassa voce, tutti annuirono e ognuno iniziò ad andare verso il rispettivo compagno di squadra, zayn andò da Liam, Ben andò verso Eleanor e Harry mentre nial raggiunse louis

"Bene, è arrivato il momento di scovare il colpevole" disse Louis sempre mantenendo un tono di voce bassa ma facendo comunque mostrare tutta la sua grinta.

Entrarono tutti e sei all'interno di quel bosco fitto, in quel posto si sentiva maggiormente il freddo invernale e il vento non era più una semplice brezza ma era invece più vicino a dei sussurri

Liam Camminò dietro zayn "va tutto bene?" Chiese Liam, zayn si girò di colpo era ovvio che non si aspettasse una domanda del genere e in effetti non era neanche il momento "emm, si..." rispose zayn continuando a camminare "tranquillo puoi parlare con me" disse Liam ridendo in maniera nervosa,  a quel punto zayn si fermò girandosi per guardare Liam "scusami se  ancora non mi fido di una persona che conosco da due giorni" Liam fece un passo indietro ma non osò guardare il ragazzo negli occhi, perché sapeva che si sarebbe perso.

Zayn proseguì a camminare e ora il clima era diventato freddo del tutto, liam lo poteva sentire maggiormente

"Io direi di fermarci qui" affermò zayn in maniera fredda sedendosi su un masso spostandosi poi leggermente per cercare di far spazio a Liam

"Scusa sono stato sfacciato" disse liam girando leggermente la testa per guardare negli occhi zayn

"No...sono io, ho esagerato" zayn spostò lo sguardo sulle labbra del ragazzo

"Bhe...se ti serve io ci sono" disse Liam prima di voltare il collo verso il cielo che quella notte non era stato illuminato in maniera esagerata dalle stelle e dalla luna

Louis:

Louis continuò a far scricchiolare le foglie calpestandole, non sapeva nemmeno lui se quella fosse stata davvero una buona idea, forse dividersi non era la scelta giusta da fare

In quel ultimo periodo stava dormendo sempre di meno, appena cercava di chiudere gli occhi per dormire la sua mente vagava sul caso, per questo nel ultimo periodo non era stato sempre al massimo delle sue forze.

E mentre continuava a camminare con Niall che lo seguiva pensò che la vita sarebbe stata sicuramente più semplice se fosse stato come il ragazzo, sempre con la battuta pronta e capace di scovare del buono in tutti anche se il suo lavoro era quello di analizzare cadaveri

"Io direi di fermarci qui" disse Louis

Louis si alzò il capuccio del giubbotto, faceva decisamente troppo freddo e iniziò a maledirsi per non essersi messo qualcosa di più pesante e più adatto alla temperatura

"Tu credi che harry ci nasconda qualcosa?" Domandò niall a un certo punto mentre il vento continuava a colpire la loro schiena

"Cosa intendi?" Chiese Louis

"Dico solo che non può essere diventato un farshee o sensitivo così a caso" niall aveva ragione, iniziò a pensare pure louis che c'era qualcosa che Harry non aveva voluto dire

Sicuramente louis non si sorprendeva più di tanto che Harry non avesse voluto dire la sua storia, tutti a talkingwalls avevano un passato turbolento e magari non aveva voglia di raccontare la sua di storia.
Pure louis aveva sempre preferito che gli altri non cercassero informazioni sul suo passato e non lo avevano neanche mai fatto che era un bene, una bene per louis e per tutti

"Magari...gli è successo qualcosa per la quale preferisce non parlarne" disse infine Louis alzando le spalle

Niall Sbuffò buttando le braccia giù per i fianchi "Louis non sono mica tutti così riservati come te"

Louis odiava quando il biondo gli faceva notare che era riservato, non c'era nulla di male. Ci sono degli argomenti che semplicemente le altre persone non possono comprendere e Louis lo sapeva bene

Louis poteva essere davvero molto permaloso quindi ricominciò a camminare "louis,dove stai andando?" Chiese Niall seguendo i passi del ragazzo, fin quando non si fermarono di colpo appena sentirono un urlo, sempre lo stesso urlo. Alzarono nello stesso istante la testa al cielo e videro che uno stormo di corvi stava volando in una direzione precisa, verso lo stesso albero, come a compiere un suicidio.

"Harry!" dissero in coro guardandosi prima di iniziare a correre in direzione di quel urlo

Le foglie cadute sul terreno erano umide e scivolose e mentre Niall e Louis le calpestavano per correre verso Harry il vento portava con se altre foglie  rendendo il clima ancora più inquietante e freddo

Continuarono a correre  fin quando quel urlo  si fermò e Louis sperava vivamente che non fosse successo quello che stava pensando

"C'è qualcuno lì" fece notare Niall a Louis indicando le foglie di un cespuglio che si stavano muovendo

Louis infilò la mano all'interno della tasca dei pantaloni ma si accorse che era vuota, qualcuno aveva dovuto avergli preso la pistola

Camminò verso il cespuglio in maniera più cauta possibile aspettando che chiunque si fosse nascosto gli dietro uscisse

"Louis sei tu?" Ad Uscire da dietro il cespuglio fu Eleanor, aveva dei profondi lividi su tutto il volto ma questo non la stava impedendo di sorridere "Niall!" Disse la ragazza girandosi verso il biondo

"Cosa è successo?" Chiese Louis con tono fermo

"È stato Ben, è lui il colpevole" rispose Eleanor a fatica con il sangue che ancora colava dalla fronte. Louis avrebbe voluto semplicemente non crederci, separò le labbra spalancando gli occhi.

Angolo autrice:

Okay, ho scoperto solo ora che quasi nessuno legge le noti dell'autrice, ma mi diverte scriverle.

Non so perché ma non mi viene da fare Eleanor cattiva oppure gattamorta, questa è la 4 fanfiction che scrivo (sperando di portarla fino alla fine) ed è più forte di me la devo fare simpatica

Quindi non si intrometterà tra i Larry, nessuno si intrometterà tra di loro, ma ci vorrà davvero molto tempo prima che entrambi possano capire di provare qualcosa l'uno per l'altro, bhe...meglio tardi che Mai.

Comunque ormai questo primo capitolo è quasi giunto al termine, il prossimo sarà l'ultimo e poi inizierà un nuovo capitolo che durerà davvero molto.

Okay credo di aver detto tutto, ovviamente andando avanti e riccontrollando, correggerò tutti gli errori grammaticali nella speranza che non c'è ne siano di TANTO GRAVI

Detto ciò spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se volete lasciate la stellina e condividete, ci tengo a dire che io non obbligo nessuno e già il semplice fatto che leggiate mi riscalda il cuore.

XXX

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top