Come diventare migliori amiche della propria nemica
POV: EMILY
ero nella cabina 13 con mio fratello a cazzeggiare.
Anzi.
Stavamo giocando ad obbligo o verità.
Pensate che intelligenti
"Vai tocca a te" mi disse lui, così girai la bottiglia e capitò su di lui (aspettate so che così non ha senso forse, ma stavamo usando la bottiglia così: se la gira Nico e finisce su di lui io gli devo chiedere "obbligo o verità?" Se invece la gira Nico e finisce su di me lui mi fa la domanda)
"Obbligo o verità?"
"Verità."
"Sei davvero Gay?"
"Emily ma sei scema in culo o cosa?"
"Daiiiii non sapevo che chiederti"
"Si sono davvero Gay. Ora vado io"
Girò la bottiglia e capito di nuovo sopra di lui.
"MA CHE CAZZO" (le parole in grassetto sono in italiano)
"Che hai detto?"
"Nulla"
"Ok comunque, obbligo o verità?"
"Obbligo"
"Vai in mezzo al campo e urla:"EROS HO UN DEBOLE PER TE"
"Sei scema in culo, non lo faccio"
"Che cazzo hai detto?"
"Nulla è Italiano"
"Tawagoto no ichibu"
"Eh?"
"Nulla è giapponese"
"Ah ah ah. Rigiro"
Sta volta la bottiglia capitò su di me, e Nico ballò la macarena (non sto scherzando)
"Emily Emily Emily Emily Emily, obbligo o verità?"
"Verità?"
"Ti piace qualcuno???" Disse con tono curioso.
"No"
"Sicura???"
"Nico..."
"Nemmeno una ragazza biondina con cui litighi sempre???" Disse lui mettendomi gli indici nei fianchi e in altre parti del corpo per farmi il solletico (che soffrivo da morire.)
Volevo bene a mio fratello, mi aveva accolta subito.
"*mentre ride* Nico!!! Smettila!"
"Ti piace eh!"
"*mentre ride* Dai!!!"
"Dimmelo!!!"
"*mentre ride* Nico basta!!! Non respiro!!!*"
Lui si fermò continuando a tenere quel espressione mezza felice sulla faccia. Io ormai ero sdraiato sulle sue gambe, tentando di respirare di nuovo e guardando il soffitto, finché lo sguardo non mi cadde su mio fratello e i suoi capelli corvini come i miei, mentre mi guarda sorridendo.
Raga sorrideva.
Miracolo.
"Stai ridendo???"
"No..."
"Nico!!! Stai ridendo! Stai ridendo! Stai ridendo!!!"
"Siii ok ok sto ridendo!!!"
"Non lo fai mai con le persone che non sono Will, come mai proprio con me???"
"Perché Emy, vedi... beh ecco... sei la mia sorellina, e ti voglio bene. Molto spesso quando parlavo di sorelle mi tornava alla mente bianca... e ci stavo male... ma con te no. Quando sto con te e penso che sei mia sorella... ecco io sto bene, sono felice"
"Awwwwww Nico!!!! Non pensavo potessi essere COSÌ romantico"
"Ognuno ha i suoi segreti"
"Ahahahah. Ora giro io"
La bottiglia ricadde su di me, che sfiga.
"Obbligo" dissi subito io, senza permettere a mio fratello di farmi la domanda.
"Ok... allora.... Ah c'è l'ho. Vai a parlare con la persona a cui stai pensando in questo momento. Non mi interessa cosa gli dici, ci devi parlare."
E li feci la cazzata più importante della mi vita.
Mi alzai ed uscii dalla cabina senza capire dove stessi andando.
Anzi.
Da chi stavo andando.
Nico mi aveva detto di andare a parlare con la persona a cui stavo pensando in quel momento, ma chi era???
Non lo sapevo, la mia testa sembrava un cantiere pieno zeppo di operai in pieno agosto con 50º all'ombra.
Ero arrivata dove stavo andando
Come facevo a saperlo?
Mi ero fermata. (Che genio Emily)
Ero davanti alla cabina di Apollo.
Cristo-
Nemmeno il tempo di fare un bel respiro e poi bussare che qualcuno aprii la porta per uscire dalla cabina.
Una ragazza bionda con i capelli sistemati in una mezza coda, l'arco e la freccia sulla schiena, una maglietta grigia over saize con scritto sul QUELLA ZONA DEL PETTO "se stai leggendo questa frase, ALZA LO SGUARDO PERVERIT*"
Ci bloccammo guardandoci negli occhi per tipo 5 secondi, finché non parlai io.
"Hey biondina, ti volevo dire... *pausa* scusa.
Scusa per tutto, per le litigate, per averti insultato, per essermi fatta odiare... ti ho detto quello cose solo perché... mi ero sentita una stupida, non ce l'avevo con te, ero arrabbiata con me stessa perché non ero riuscita ad uccidere un mostro, mentre tu sei arrivata, cinque minuti, qualche freccia e l'hai uccisa. Quando sono arrivata, il giorno in cui l'ottavo contro una gorgone... avevo scoperto di essere una semidea solo 15 giorni, più o meno, forse anche un po' di meno, ero ancora sotto shock da tutto. Dal fatto che ho sempre creduto che tutti e due i miei genitori fossero morti, mentre poi vengo a scoprire dopo 14 anni che mio padre è vivo. È vivo ed è un Dio, e non credevo nemmeno che esistessero gli dei greci. Avevo ucciso 20 mostri. 20 mostri dei... senza essermi nemmeno mai "addestrata". Mi sentivo potente, mi sentivo bene, sapevo che mio padre sarebbe stato fiero di me, che l'avevo onorato, diciamo. Così poi sono arrivata alla gorgone, poteva essere la 21esima, ma non ci riuscivo. Le fratture si facevano sentire sempre di più, respiravo a malapena, sentivo tutto ovattato, iniziavo a vedere prima normale, poi sfocato, poi normale, poi sfocato... nessuno sembrava volermi aiutare, ma tu ti sei buttata, mi stavi aiutando... e me la sono presa con te, ma in realtà anche con me. C'è l'ho con me perché stavo per morire in un modo super disonorevole, e stavo appunto per morire. Invece con te perché sei fottutamente brava a combattere. Tu mi hai salvato la vita, senza di te ora ero dentro una bara con i fiori dei miei "padri". Ora invece sono qui, e mi rendo conto di aver fatto la cazzata più enorme della mia vita, prendermela con te.
Quindi ora... ti va-"
Allora inutile dirlo ma ero in lacrime.
In più Michela non mi fece finire di dire la frase che si fiondò tra le mie braccia, e iniziò a piangere anche lei.
"Ti va di essere amiche???"
"Oh dei sì! Si! Si! E ancora si! Non potevo sopportare questa nostra rivalità infantile"
"Già nemmeno io"
"Senti" disse Miky "sto andando al poligono a fare due tiri, ti va di andare insieme?"
"Guarda meglio di no, sono una frana con l'arco!"
"Ti insegno! Dai morta vivente andiamo!"
Mi prese per mane e inizio a corricchiare verso il poligono di tiro con l'arco.
"Quindi i soprannomi sono ancora validi biondina???"
"Oh sì mi piacciono, a te?"
"Moooooooooooolto"
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Passammo le ultime 3 ore e mezza (o forse quattro???) al poligono, mentre ridevamo, scherzavamo, parlavamo, facevamo tiri giusti e sbagliati, Michela mi insegnava, le nostre mani si toccavano o sfioravano moltissime volte sopra l'arco mentre Miky mi faceva vedere cosa sbagliavo.
Era ormai una delle mie migliori amiche.
Non quanto Kayla, lei era la mia best per eccellenza.
Ma forse sentivo qualcosa più dell'amicizia.... Può essere che Nico aveva ragione???
D'altronde avevo passato tutta la giornata a perdermi nei suoi occhi, nelle sue dita, nel suo profumo, nei suoi capelli... in lei.
Ogni volta che mi guardava o mi parlava mi saliva un brivido lungo la schiena, che non mi dispiaceva.
Ok ok non forse.
Nico aveva ragione.
Ero fottutamente persa di quella ragazza.
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