Capitolo 13
Sara’s POV
Un paio di mesi dopo ero di nuovo in forma e determinata più che mai a fermare Talia.
Felicity faceva del suo meglio per rintracciarla, ma sembrava essere invisibile, come se non esistesse.
Un giorno ero a casa e aspettavo che Nyssa tornasse dall’allenamento per cenare insieme. Avevo preparato tutto, cibo e tavola.
Qualcuno bussò ed andai ad aprire, convinta che fosse Nyssa.
Invece non era lei…
-Ciao Ta-er al-Sahfer-.
Talia.
Ringhiai guardandola malissimo, in posizione di difesa.
-Non mi fai entrare? Che maleducata!- disse e mi colpì, spingendomi all’indietro.
-Vedo che mia sorella ti ha insegnato a parare i miei colpi, ma come siamo messi in quanto a resistenza?- disse e continuò a colpirmi.
Aveva ragione, dopo alcuni minuti iniziavo a stancarmi e riuscivo sempre meno a parare.
Talia era diventata più forte in questi anni, molto più forte.
Mi colpì e con un calcio mi spedì a terra.
Iniziò a ridere, avvicinandosi.
-Io e te ci divertiremo un mondo insieme- disse chinandosi.
Tentai di alzarmi, ma mi buttò per terra di nuovo.
-Avanti, dimmi dov’è la mia shaqiqa* e nessuno si farà male-.
-Puoi scordartelo- dissi ridacchiando.
-Molto bene, vorrà dire che passeremo alle maniere forti-.
Si alzò e mi colpì alla testa. In pochi secondi tutto fu buio.
Mi risvegliai in una cella: lo stile era lo stesso di quelle della Lega, solo che questa era più tetra. Una caviglia era incatenata alla parete, impedendomi così di scappare.
Non so per quanto tempo rimasi lì da sola, ma ad un certo punto entrò David con un vassoio e del cibo.
Aprì la porta della cella e si avvicinò a me.
-Forza mangia- mi disse.
-E tu ti aspetti davvero che lo faccia? Come minimo è avvelenato- dissi sarcastica.
Lui sospirò, posando il vassoio davanti a me e sedendosi.
-Non me ne andrò finchè non hai mangiato- disse.
-Dovrai aspettare un bel po’ allora- dissi appoggiando la testa alla parete.
Un po’ di tempo dopo arrivò anche Talia.
-Non ha mangiato?- chiese a David.
-Neanche un boccone-.
Lei rise e si avvicinò a me; mi misi subito in posizione difensiva, scattando in piedi.
-Ho lasciato un messaggio alla tua habib, vediamo se riuscirai a resistere finchè non arriva- disse ridacchiando.
Poi si rivolse a David: -Sai cosa fare- e se ne andò.
David si avvicinò a me e dalla tasca tirò fuori una lama.
-Mi dispiace-.
Qualche minuto dopo avevo una stella incisa sulla caviglia.
****
Nyssa’s POV
-Scusa, sono in ritar…- mi bloccai vedendo la porta di casa aperta.
Entrai con cautela e trovai la stanza in disordine; di Sara non c’era nessuna traccia.
-Sara! Habib!- cominciai a chiamarla, ma non c’era nessuna risposta.
Il mio sguardo cadde sul tavolo sul quale era posato un biglietto: Talia.
Ta-er al-Sahfer è con me. Non vedo l’ora di rivederti sorellina.
Sbattei un pugno sul tavolo.
Accidenti!
Note:
*shaqiqa = sorella (arabo)
Lo so che è molto corto il capitolo ma è un capitolo di transizione, non preoccupatevi 😊
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye
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