You like her, don't you?

-Sei davvero meravigliosa.
Sussurrò Robert accarezzandole il collo con il suo respiro caldo e seducente, passando le mani dalle spalle fino a cingerle i fianchi. Continuò ad accarezzarla incrementando sempre di più il ritmo, rendendo un solo tocco come una fiamma in mezzo all'inferno. Anche Faith iniziò ad accarezzarlo sapendo giocare il suo gioco, rendendo il respiro sempre più pesante dato il livello di eccitazione. Rob si fermò e la sovrastò guardandola in un modo che creava tante emozioni dentro la ragazza, ancora non sapeva definirle. Non era uno sguardo malizioso, più che altro dolce ma anche birichino.
-Non farlo.
Lui alzò un sopracciglio arricciando un angolo della bocca.
-Fare cosa?
Faith lo guardò ancora distogliendo poi lo sguardo mordendosi la punta della lingua.
-Quello sguardo.
Robert continuò a guardarla in quel modo calamitando il suo sguardo azzurro cielo, iniziando ad annuire con un sorrisetto davvero malizioso sulle labbra.
-No, ti piace.
-Assolutamente no!
Rob alzò di nuovo il sopracciglio perché non le stava affatto credendo.
-Sì ti piace eccome, ammettilo.
Faith sospirò e per farlo tacere lo baciò venendo immediatamente ricambiata con passione e un po' di aggressività. La prese in braccio tenendola stretta per le cosce, lei strusciava il ventre contro quello del professore il quale iniziava davvero a riscaldarsi soprattutto in un punto. La posò delicatamente sul letto mettendosi sopra di lei, interrompendo il bacio per sedersi sulle sue gambe senza mettere tutto il peso. Adorava guardarla così: felice di dargli tutto. Ghignando iniziò a togliersi la giacca con movimenti seducenti, facendo risaltare le vene delle mani quando si sbottonò la camicia.
Faith notò con grande piacere che i pettorali si erano gonfiati ed alzati ancora di più, l'addome ben definito e i bicipiti in ottima forma. La faceva impazzire.
-Ti piace la vista, uh?
Faith mordendosi il labbro inferiore gli afferrò il membro dai pantaloni facendolo sussultare senza aspettarselo da parte sua.
-Parla troppo Mr Downey.
Chiamandolo così lo eccitò ancora di più così si tolse frettolosamente pantaloni e boxer lanciandoli nella stanza, il corpo nudo mascolino illuminato dalla Luna.
-E tu sei troppo vestita, Davis.
Chinandosi le massaggiò il collo cullandolo con le labbra, passandoci prima la lingua calda e poi mordendo la parte prescelta. Mise le mani nei capelli biondi tornando baciarla mentre la prendeva in giro strusciando il membro eretto sulla sua coscia interna, dandole brividi. Avrebbe voluto strapparle i vestiti di dosso, ma rispettandola la spogliò lentamente baciando ogni spazio di pelle che scopriva. Una volta nuda lasciò scorrere lo sguardo lungo il corpo della ragazza che non si imbarazzò, tirandolo per il ciuffo pretendendo un altro lungo bacio. Faith con la mano, mentre si baciavano, iniziò a dargli piacere sulla sua virilità ascoltando quei grugniti soffocati i quali rimbombavano dentro di lei.
-Basta.
Disse roco Robert bloccandole il polso.
-Stai perdendo colpi eh?
Rispose giocosa Faith sapendo come avrebbe reagito, così lo vide afferrarle le cosce per divaricarle con un movimento secco, affondando la testa tra le labbra di Venere. La biondina strinse le lenzuola e si coprì la bocca per non gemere, invano. Robert sapeva esattamente dove trovare il suo punto debole e la colpiva ogni volta lì per farla arrendere subito, riuscendoci sempre. Si dipingevano come due quadri innamorati.
Faith con i piedi lo fece capovolgere mettendosi sopra di lui, mordendogli e graffiandogli il petto mentre Rob metteva le mani dietro la testa godendosi il momento. Ansimò in segno di approvazione appena la ragazza gli baciò la tartaruga sempre più evidente soprattutto sui fianchi. Allungò una mano e Robert le morse un dito facendola sorridere contro la sua pelle liscia e rovente, arrivando al basso ventre. Lui trattenne il respiro per poi buttare fuori l'aria appena ella posò le dolci labbra sul suo membro. Egli non aveva alcun pudore in quei casi quindi gemette e ansimò senza nessun problema, lasciando che i suoi grugniti riempissero la stanza. Spinse anche lui in sintonia con il ritmo di Faith la quale voleva semplicemente ricambiargli il favore. Stava per arrivare al culmine, si mise di scatto seduto premendole la testa mentre chiudeva gli occhi e spalancava la bocca per ansimare ancora più forte. Fece tanta pressione sulla nuca della ragazza, ma non venne. La spostò e la mise di nuovo stesa sul letto mettendosi sopra, chiedendole il permesso con lo sguardo che ella accettò subito. Strizzarono entrambi gli occhi appena Rob entrò dentro la sua fidanzata, immersi nella passione più forte. Faith gli graffiò la spalla e lui ringhiò dal dolore quasi urlando, guardandola e punendola con un bacio che la lasciò letteralmente senza fiato. La Davis passava le dita su tutte quelle ferite che aveva, come se fossero suoi pregi anziché difetti. Le spinte divennero sempre più veloci e frenetiche, i polmoni bruciavano sempre più ossigeno e il silenzio veniva riempito completamente da continui gemiti di piacere. Robert si aggrappò alle sue spalle fragili affondando la testa nell'incavo del collo sudato, strillando assieme a lei per gli ultimi colpi. Ad un certo punto alzò la testa guardando la testiera del letto e urlando davvero forte, coprendo il grido di Faith, raggiungendo quel momento di pace svuotandosi nel suo fiore preferito. Come un'auto da corsa quando finisce il giro, i due spesero quei momenti per riprendersi restando sotto le coperte a farsi le coccole come due innamorati. Robert fu il primo a crollare e questa volta, non fece incubi.
Faith invece stava proprio per addormentarsi quando un rumore fuori dalla loro porta aizzò la sua spiccata curiosità, facendola vestire ed uscire dalla camera senza svegliare l'insegnante. Si imbatté in Keith Murray che stava tornando nella sua camera con un bicchiere d'acqua in mano, la salutò con un cenno e poi si chiuse nella stanza. Faith capì che una volta in piedi non poteva più tornare a dormire, così iniziò ad esplorare la villa accendendo la torcia del cellulare.
Passò in un corridoio fatto interamente di quadri che ritraevano persone vissute secoli fa, con nomi attestati sotto.
Questi ritratti finivano su un unico muro, anzi arazzo, che rappresentava un albero e volti di persone cucite sui vari rami. L'albero genealogico dei Wilkinson si ergeva dinanzi a lei.
-Una famiglia di politici, di pastori, di guide.
Commentò una voce gentile e impastata dal sonno che non la spaventò affatto, anzi.
-È bellissimo Lio.
Illuminò l'uomo che se ne stava tranquillo senza maglietta, facendo arrossire Faith la quale stava cercando di non spalancare la bocca vedendo un corpo...ecco....indescrivibile. Lionel la guardò non accorgendosi di essere uscito dalla stanza senza maglietta, ma la sua attenzione venne catturata da un'altra torcia in lontananza.

Subito protettivo si mise davanti a Faith che non poté vedere nulla con davanti la sua schiena muscolosa, ma appena vide la persona semmai egli si irrigidì ancora di più.
-Che ci fate qua?
Chiese Lilibeth evitando di guardare Lionel il quale, come se fosse tutto nudo, corse a nascondersi dietro alla biondina abbassandosi un pochino per nascondere almeno i pettorali.
-Mi stava illustrando una cosa.
Lilibeth guardò dritto negli occhi l'uomo il quale semmai si appiccicò a Faith per nascondersi, facendole roteare gli occhi.
-Dai ragazzone, non c'è niente di cui ti devi vergognare.
E aveva ragione.
Lilibeth tornò nella sua stanza scoccando un'ultima occhiata curiosa al corpo di Lionel che, appena se ne andò, sospirò sollevato. Faith alzò la testa per guardare i suoi occhi verde chiarissimo, ghignando.
-Lei ti piace, vero?




*oggi mi sentivo nel mood. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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