The sister who ruined everything
-Oggi dovevi esserci alla villa.
Lilibeth stava rimproverando Faith per non essersi presentata al restauro di quel maniero per creare quel maledetto teatro. La biondina non voleva assistere alla sua distruzione, poteva vedere lacrime scorrere sulle guance di pietra dei due angeli. Avrebbe voluto bloccare tutto, ma una volta essere stata nominata leader del progetto non poteva più tirarsi indietro. O forse aveva soltanto paura di affrontare il professor Downey se avesse impedito la restaurazione. Però poi si accorse di questo problema che attanaglia tutti.
-Mi sto annoiando Lil, faccio ogni giorno la stessa cosa. Cambia solo se vado davanti a quella villa, una volta riuscivamo a fare di tutto in un solo giorno.
L'amica si sedette dall'altra parte della stanza, persa nel osservarla.
-C'entra quel professore?
Faith faceva soltanto male a continuare nel mentirle.
-Lui non sa fare altro che essere cattivo o buono.
-O sei buono o sei cattivo, altro non esiste.
Lilibeth forse non si accorse di aver detto una cosa molto vera per ognuno di noi. Se continui a fare una cosa, ad essere da un lato o da un altro, alla fine ti annoi. Nessuno ha mai cambiato qualcosa avendo una vita monotona.
-Si può essere...non so...neutrali? Quando le cose vanno male stai male, quando le cose vanno bene stai bene.
-Niente di nuovo Faith, mi dispiace.
La biondina tirò un pugno al materasso per la frustrazione, guardando stranita la sua migliore amica quando ella iniziò ad avvicinarsi con un strano sguardo. Sembrava volesse dirle qualcosa di importante che si portava dentro da molto tempo.
-Io...devo confessarti una cosa...
La protagonista si mise a sedere guardandola seria, aspettandosi di tutto.
-Ti...ti...
Non riusciva a dirlo talmente era difficile da affrontare.
Ma comunque non ebbe tempo di farsi sentire quando lo disse perché la porta spalancata con violenza coprì le sue parole, rattristandola non appena Faith si alzò vedendo lo sguardo preoccupato di Keith.
-C'è una persona che vuole vederti.
Credendosi al centro di ogni problema la biondina stava per rispondere, ma lo sguardo del ragazzo era posto verso Lilibeth Thatcher la quale stranita uscì dalla stanza seguendolo. La protagonista corse dietro di loro per tenere il passo, arrivando nella Old Court dove un gruppetto di studenti pareva incitare una rissa cosa molto strana per gli inglesi.
-Oh no...
Lil più che preoccupata pareva davvero felice, infatti corse verso la massa facendosi strada seguita a fatica da Faith che si fermò appena vide la scena.
-Non lei.
Sussurrò vedendo una ragazza in tenuta militare fare a botte con uno del quarto anno. La conosceva, purtroppo, e non portava mai nulla di buono quella persona.
-Amore mio!
Esclamò Lilibeth facendo fermare la rissa.
Quella ragazza possedeva occhi uguali identici a quelli della Thatcher tranne per i capelli rossi come il fuoco e probabilmente come il suo carattere sfacciato. Ella sorrise abbracciando Lilibeth sollevandola da terra. Era una ragazza molto alta e molto forte, un maschio mancato.
-Reyleen quanto mi sei mancata!
Urlò di gioia la sua migliore amica venendo stritolata da quel abbraccio, lacrime di felicità scorrevano sulle sue gote. Il gruppetto venne mandato via attirati dalla campanella del pranzo, rimasero soltanto Faith e le due ragazze. Più le guardava più il suo cuore si riempiva di tristezza ripensando al periodo più buio della loro amicizia.
-Sei ancora una tappetta, sorella!
Rispose Reyleen facendole posare i piedi per terra.
Esatto: sono sorelle.
La Davis finse un sorriso vedendo la militare correrle incontro per abbracciarla, abbraccio che però non venne ricambiato. Reyleen ridendo diede una pacca sulle spalle della biondina quasi facendola cadere a terra.
-Ti sei alzata angioletto molto bene.
La sua voce non era più tanto felice come quando stava salutando Lilibeth.
-Mh.
Rispose senza nemmeno sforzarsi a formulare una frase, guardando la sua migliore amica la quale parve dimenticare il periodo buio che avevano affrontato per colpa di sua sorella. Stavano per perdersi per sempre dico solo questo.
-Sono tornata dall'ultima guerra contro quei bastardi col velo nero, posso dormire con la mia sorellina non è vero?
La strinse con un braccio attorno alle spalle e la faccia di Faith sembrava quasi comica, come se preferisse mangiare feci al posto di stare con Reyleen. Lei cercava sempre guai e di conseguenza ne portava il doppio. Le valigie che stavano appena fuori avrebbero occupato tutta la stanza, ma la protagonista non ebbe nemmeno il tempo di salutare Lilibeth che lei la ignorò completamente saltando sulle spalle della sorellona, dirigendosi verso la Sala Grande per pranzare. Minuti dopo sentì già grida di incoraggiamento probabilmente perché Reyleen stava sfidando qualcuno a bere più birra possibile. Come se non fosse abbastanza iniziò a piovere all'improvviso, portando il morale di Faith sotto terra. Adesso con quella maledetta tra le ruote non avrebbe più visto Lilibeth per un sacco di tempo, Reyleen era stata capace di portargliela via per quasi un anno intero. Iniziava pure ad annoiarsi con Keith perché la portava sempre nei soliti posti, le diceva le solite cose, le cantava le solite canzoni. Soltanto stando sotto la pioggia riuscì a piangere potendo essere vista da chiunque. Doveva ancora scusarsi per averla rincorsa per tutto il collegio durante l'ultimo litigio. Le gocce cadevano dalla punta delle sue dita, contro le regole uscì dal Peterhouse vedendo lentamente le strade svuotarsi di ogni persona preoccupata della pioggia divenente sempre più forte. Avrebbe chiesto di dormire in un'altra camera proprio come l'ultima volta, Reyleen chissà quanto l'avrebbe fatta esasperare. A discapito dell'onore di far parte dell'esercito britannico scaricava sempre la colpa su altre persone, e per altre persone intendo Faith Davis.
-Faith Davis triste, quando mai?
Neanche le servì girarsi per vedere Robert Downey raggiungerla sotto la pioggia appena tornato da Lyn. L'aveva vista mentre camminava tutta curva appena uscita dal collegio e voleva assicurarsi di non farla andare alla villa.
-Non sono in vena oggi.
Sbatté il naso contro il petto duro del professore che stava fermo a bloccarle la strada. Sotto la pioggia pareva ancora più bello del solito, lo rendeva vivo. È proprio quando Keith Murray la raggiunse preoccupato per lei che Robert la prese alla sprovvista, posando le labbra sulle sue.
*eccone un altro bitches. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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