Not normal
-Col teatro come andiamo?
Chiese Faith Davis una volta arrivata sul posto dove avevano iniziato a costruire l'edificio. C'erano volontari, studenti e lavoratori tutti insieme finché il sole continuava a sorgere. A quanto pare senza di lei se la stavano cavando davvero bene, ma nessuno la dimenticò mai. Ancora stava cercando di convincere Wonder a dormire da qualche parte dato che in casa loro non ci voleva più metter piede. Era tornata soltanto per lei e basta quindi poteva essere un attimo che la faceva arrabbiare e farla tornare in Scozia. Si preoccupava poiché non sapeva mai dove dormisse, la vedeva gironzolare come una vagabonda nel Deer Park per aspettarla. Non voleva neppure dormire assieme a lei anche forse perché così disturbava la presenza di Lilibeth. Non andavano molto d'accordo a quanto pare. Volevano contendersi Faith. La protagonista era completamente rapita da Wonder e faticava a frequentare le solite persone per mantenere i rapporti saldi.
-Sta venendo proprio bene.
Alla risposta di prima rispose Lionel che era giunto sul suo cavallo. Quando smontò rivolse subito uno sguardo a Lil appena tornata da Windsor, sorridendo e facendole un inchino togliendo il cappello.
La ragazza arrossì abbassando lo sguardo e Faith fece l'occhiolino a Lionel per dirgli che stava funzionando.
Aveva notato da un bel pò che al gentiluomo piaceva la sua migliore amica, e per lei non poteva chiedere di meglio se non un uomo gentile come lui. Stava cercando di perdonarlo per averle mentito poiché in egli risedeva talmente tanta bontà che un piccolo errore veniva spazzato via quasi subito. Robert si stava facendo il mazzo per guadagnare più soldi possibili e prendere un loft da qualche parte. Non ce la faceva più a dover dormire in quattro mura, mangiare assieme ad altre persone invece di farlo o da solo o con Faith esclusivamente. Stava che iniziando ad accusare il colpo di nostalgia per l'America dato che casa sua dopotutto gli mancava da morire. Voleva convincere il suo angioletto a vivere con lui in una casa in cima ad una montagna qualsiasi del Canada. Da soli, immersi nella natura. Una vallata immensa e mozzafiato davanti a loro senza nessuna scocciatura. Era quello il suo sogno più grande, ma sapeva anche che l'Inghilterra per lei valeva quanto l'America per lui e strapparla dalla sua famiglia una volta ritrovata lo faceva sentire un mostro. Sentiva proprio un'aria diversa lì, e lo soffocava. Resisteva soltanto grazie a Faith, anche se dopo aver saputo del tradimento quel suo appiglio stava per spezzarsi. Lionel intanto, sempre con rispetto e delicatezza, ci stava provando con Lilibeth ammaliandola con i suoi discorsi da uomo colto. Alla ragazza affascinavano molto i musei, così egli iniziò a raccontarle di tutti quei musei che aveva visitato e quindi andarono lentamente, senza accorgersene, a sedersi su di una panchina immersi in un discorso sul Louvre. Faith sorrise vedendo Lil così felice. Tutto si stava calmando, la polvere stava cadendo a terra volteggiando come una piuma.
Cosa sarebbe potuto andare storto?
Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni rossi di tela dato che era proprio vestita quasi in smoking rosso. La cravatta allentata sul gilet, due collane con dei peperoncini come ciondoli e bracciali semplici. Era la sua tenuta da lavoro, certo accompagnata da una sigaretta stile anni venti col tipico bocchino per tenerla. Fece qualche passo indietro per ammirare meglio l'opera.
-Stiamo creando una nuova epoca vittoriana.
Disse tra sé e sé.
Spostò di nuovo lo sguardo su Lionel e Lilibeth e vide l'amica che le lanciava sguardi a cui rispondeva mimando un bacio, dato che era da giorni che aspettava lo facessero. Senza che nessuno se ne accorgesse girò i tacchi dando una carezza al mitico cavallo parcheggiato, salendo sul suo Incanto che aveva preso in prestito dalla scuderia. Si fidava a tal punto da non indossare nemmeno il casco, prendendosi ogni rischio. Tenne le redini molli lasciandogli distendere il collo, camminando a passo d'uomo senza nessuna fretta. Voleva godersi il tramonto salendo la collinetta davanti a lei. Il sole le stava accarezzando l'anima mentre tutta quella tranquillità iniziava a farle dubitare dell'arrivo di qualcosa di ancora più grosso e pericoloso del dubbio stesso. Non era affatto abituata ad avere il tempo di farsi una comoda passeggiata a cavallo come ogni inglese farebbe. Un volta giunti in cima vide la solita campagna inglese con i soliti alberi, la solita erba, il solito cielo: casa sua. Era casa sua quella, il posto a cui apparteneva, dove non se n'era mai veramente andata.
-Mia sorella che osserva il tramonto in sella ad un cavallo. E io che pensavo fossi già abbastanza britannica.
Faith sorrise immediatamente senza voltarsi per capire che Wonder l'aveva affiancata senza farsi sentire. Incanto abbassò il muso per brucare l'erba senza far cadere di botto la protagonista in avanti, intanto il sole dipingeva le ultime onde rosse nel cielo.
-Hai visto il teatro?
Chiese senza distogliere lo sguardo dalla bellezza di questa forte Inghilterra.
-Ovvio. Mi chiedo se avrai intenzione di prenderne parte una volta finito.
-Ho talenti che ancora non conosci sorella mia.
Rispose lei.
-Stasera io vado in un pub, tu vieni o devi fare la secchiona?
Anche lei aveva un talento che voleva mostrare alla sorella maggiore.
-Per te sempre.
Wonder apprezzò la sua risposta e fece tornare il silenzio mille volte più grande di qualche parola, rompendo il ghiaccio solo quando ne sentiva il bisogno.
-Sai se ci sarà anche quel ragazzo dai capelli neri?
Faith alzò un sopracciglio.
-Keith Murray? Davvero?
-Mica ho detto che voglio sposarmelo!
La Davis alzò un labbro pensandoci su anche se le faceva strano che Wonder avesse scelto proprio lui, però non stava a lei fare supposizioni magari anche sbagliate.
-Credo di sì.
Passarono altri minuti finché Faith fece voltare Incanto invitando Wonder a salire dietro di lei, ma ella rifiutò nutrendo poca simpatia per i cavalli. La protagonista tornò dove stavano costruendo lo scheletro del teatro, trovando Lionel e Lilibeth ancora intenti a parlare di musei.
-Fidanzatini è ora di tornare in città.
Subito arrossirono e si alzarono, ma Lio seppe come agire.
-Vorresti un passaggio? È lunga camminare da qua fino a Cambridge.
Così alla fine Lilibeth si mise dietro al gentiluomo mentre partivano al galoppo verso la città.
-Arriverò al Peterhouse per le nove, non farmi aspettare!
Le comunicò Wonder dirigendosi in un'altra direzione che non conosceva ancora.
Faith tornò alla scuderia per restituire Incanto, aspettando Robert che la venne a prendere in auto dato che si erano messi d'accordo.
-Ti strapperei tutto.
Fu il suo primo commento rapito dall'abbigliamento della sua ragazza.
-Sempre il solito!
Ridacchiò lei dandogli un buffetto sul braccio.
No, decisamente non era normale tutta quella calma.
*non sono morta tranquilli. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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