My weakness

E correndo alla fine Robert riuscì a cogliere la scena sul fatto o, per meglio dire, una rissa sul punto di scoppiare fra un ragazzo della banda e uno della scuola. Al preside subito arrivarono i nervi a fior di pelle, correndo verso i due litiganti e dividendoli con forza, facendo cadere a terra il malintenzionato.
-Non toccare i miei alunni.
Ringhiò con un ciuffo di capelli davanti agli occhi, lo sguardo iroso.
Il ragazzo, con tutta la sua sfrontatezza, si rialzò e lo spintonò sul petto allargando la braccia da spaccone.
-Vuoi botte fratello?
Gli stava ad un soffio dal volto e Robert era ad un soffio dal mettergli le mani addosso, ma si ricordò del consiglio di Talia e cercò di rimanere il più calmo possibile. Chiaramente il tipo fece di tutto pur di provocarlo e alla fine Downey, impulsivo com'era, gli diede una bella lezione. In realtà è stato il ragazzetto a tirargli un pugno schivato con facilità, beccandosene uno dritto sulla schiena che lo fece piegare in avanti per il colpo. E la vedevano tutti, la conoscevano tutti: la rabbia negli occhi scuri di Robert era tornata.
Il giovane non mollava pur di dare spettacolo e tentò in tutti i modi di colpire il preside ma egli semplicemente aveva più esperienza nelle risse. Così quel delinquente si ritrovò a terra, portato via da alcuni insegnanti, nemmeno degno di essere curato in infermeria secondo gli ordini del preside. Però Robert si era appena cacciato in un bel guaio, e lo seppe appena vide Talia raggiungerlo notando quel filo di sangue che aveva sulle nocche rosse.
-Che cosa hai fatto...
Mormorò la spagnola spaventata e correndo via appena Downey tentò di avvicinarla.
Abbassò lo sguardo deluso un'altra volta dalla sua incapacità di trattenersi, di tutti quei limiti che lo ostacolavano quando Faith non c'era ad aiutarlo a superarli. Sussultò quando una sua alunna che conosceva gli saltò sulla schiena festeggiando, e Robert venne assalito da tutti i suoi vecchi alunni che lo osannarono per aver scacciato via uno della banda. Per la prima volta si sentiva amato dai suoi studenti, per una volta non era più Downey il terribile.
Ma in ogni caso non riuscì a sorridere ai suoi ragazzi in festa perché il suo sorriso l'aveva lasciato dall'altra parte dell'oceano.
Avrebbe voluto ricambiare l'abbraccio di una sua alunna, tenere sulla schiena l'altra tizia, dare il cinque ai ragazzi, ma semplicemente si sentì stanco e a fatica si sradicò da quella folla di mani e voci che lo tiravano da ogni parte. Vedeva sfocato e trovò la salvezza nella mano di Talia che lo prese per la manica portandolo in ufficio.
-Dico sei impazzito?!
Sbottò subito la spagnola con le mani fra i capelli neri.
Robert si sbottonò completamente la camicia nonostante fosse ancora inverno, sedendosi sulla sua sedia ed ansimando pesantemente. Non aveva mai avuto problemi nello stare in mezzo ad una folla, eppure in quel momento l'unica cosa che desiderava era stare da solo e piangere tutte le lacrime del mondo. Perché Faith in certi punti della giornata mancava ancora di più e Rob semplicemente non riusciva a tenersi tutto dentro come in passato.
-Cazzo Downey, cazzo!
Continuò ad imprecare Talia dandogli da bere nonostante fosse arrabbiata.
Non lanciò nessuno sguardo malizioso al suo petto se è ciò che state pensando, perché la Rodriguez è molto più di questo.
-Sicuro lo sapranno e verranno a farti un culo così, te ne rendi conto? Merda proprio il figlio del capo dovevi picchiare!
Robert riuscì a calmarsi posando le dita tremanti sul cuore, accertandosi che battesse ancora per il suo piccolo angelo biondo.
-Io voglio solo proteggere le persone.
Rispose scorbutico alzandosi a fatica e avvicinandosi alla finestra aperta che dava sul campo da gioco di pallavolo, venendo inondato dal freddo che non lo rabbrividiva, anzi, lo faceva sentire vivo.
-Ma non è questo il modo!
Replicò Talia seguendolo con lo sguardo, disperata.

Robert si massaggiò le tempie respirando pesantemente, sforzandosi di non darle ascolto ma sapeva che aveva profondamente ragione.
-Stai zitta Talia, stai solo zitta.
L'avvertì di essere sul piede di guerra stringendo i bordi della camicia con forza, ma ci voleva ben altro per spaventare quella donna.
-Senti vaffanculo Downey, chiaro? Non pensare che mi spaventi con il tuo vocione del cazzo quindi o mi guardi negli occhi e mi dici che farai quello forte ma senza tirar per forza fuori le palle, oppure posso anche licenziarmi e lasciarti indifeso contro quei teppisti.
Marcò ogni singola parola parandosi davanti a lui, sfidandolo con lo sguardo. Si fulminarono a vicenda ma alla fine il preside cedette e annuì anche se commise l'ennesima bugia. Non sapeva starsene con le mani in mano mentre dei delinquenti rovinavano la sua scuola. Però quando la giornata finì e Robert uscì a farsi un giro, venne bloccato da due della banda degli spagnoli. Subito si riscaldò come un fiammifero vicino al fuoco.
-Volete minacciarmi per aver picchiato quel bastardo? Fottetevi.
Partì subito aggressivo e senza un'altra singola parola venne trascinato in un luogo isolato dove poi iniziò a picchiarsi con i delinquenti. Certo di botte ne prendeva, ma sapeva difendersi da Dio, anche se tutto crollò addosso a lui come un pugno nel cuore appena si accorse di essere davanti al bagno pubblico dove quasi violentò Faith. Fu quel momento di distrazione, di completo distacco dal pensiero che venne messo a terra e riempito di colpi come un sacco da boxe. Strisciava per terra col sangue che colava dalla bocca ma il dolore che sentiva non era per le botte, ma per il ricordo che nascondeva quel posto. Strisciava verso la porta dei bagni come se dentro ci fossero ancora i Robert e Faith di tre anni fa, come se avesse potuto fermare tutto.
-Faith, no!
Continuava ad urlare, aggrappandosi al colletto di un teppista e alzandosi per tirargli un pugno debole, venendo spinto a terra come una bestia. Era bloccato dalla mente e non riusciva più a reagire. Lo mollarono lì per terra a coprire il suo sangue, la faccia appoggiata sull'asfalto sporco, un filo rosso che pendeva dalle labbra. Aveva perso perché stava pensando a Faith. In Inghilterra alla protagonista stava succedendo la stessa, identica cosa: Faith stava piangendo dietro ad un albero saltando l'allenamento di pallavolo. Stava soffrendo e nemmeno si accorse di Lionel che le si parò davanti in sella al suo cavallo, restando zitto porgendole la mano. Forse voleva soltanto scappare, forse Lio poteva benissimo avere doppi fini con lei, non le importava. Non si fidava, non dava ascolto a nessuno, ma in quel momento non le importava di nulle perché aveva già perso tutto. E cosi accettò la mano del gentiluomo senza sapere dove volesse portarla. In America il corpo di Robert rimase riverso e quasi immobile senza essere visto per quasi un'ora, finché Talia riuscì a trovarlo girandolo a pancia in su, spalancando la bocca inorridita dalle sue condizioni.

Ed è così: perdevano perché erano l'uno la debolezza dell'altro.




*bitches. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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