Lose your strength
Nel Heaven le prove per il piccolo musical serale stavano giungendo al termine, lasciando una Faith Davis stanca come non mai. Continuava a lavorare e lavorare, alternando lo studio alla volontà di mandare avanti quel progetto per sempre. Dopotutto recitare le era sempre piaciuto, quindi stava quasi realizzando un sogno. E ne stava anche pagando il prezzo. Lionel, nonostante il suo problema, ballava davvero bene e soprattutto prendeva nuova vita quando si trattava di teatro poiché a quanto pare non è ancora morto. Faith ogni giorno aveva a che fare con persone nuove, di talento, vere o che volevano solo perder tempo, ma comunque alla sera almeno uno spettacolo andava sul palco. Il pubblico abituale aveva iniziato anche ad apprezzare il professor Downey che faceva da presentatore, guadagnandosi la simpatia degli studenti la quale serviva un sacco per proteggere la relazione con Faith. In ogni caso star dietro a tutto ciò diventava davvero stancante, però se qualcosa piace si è disposti a tutto, giusto? La protagonista ancora non sapeva cosa fosse successo a Rob, ancora rideva e imparava a ballare e cantare assieme a Lionel. Intanto Lilibeth gironzolava per il backstage alla ricerca di attrezzature, ma anche perché vedere Lio ballare e ridere felice le faceva piangere il cuore dalla gioia, per questo scappava dai propri sentimenti. Per sbaglio aprì la porta della sala make-up e dovette chiudere all'istante vedendo ciò che aveva appena interrotto:
A dire il vero Keith e Wonder quel giorno nessuno li aveva visti e quindi non vollero infierire lasciandoli alla loro ingenua esperienza. Non c'è molto da raccontare quando gli sguardi che si mandavano riassumevano ogni singola frase poetica che potrei mai scrivere in un modo pazzesco, senza bisogno di fronzoli o di parole infarcite dalla bellezza dell'imperfezione. E mentre nel teatro anime diverse vagavano, per strada ci stava ancora Robert con la manica premuta sul naso per calmare il flusso. Delle volte ci metteva sopra la neve sentendo sollievo anche ai bruciori che aveva sulla guancia. Camminava lentamente senza affaticare troppo le gambe, combattendo il freddo e la neve che contornava lo spazio attorno al vuoto dei suoi occhi. Egli, a differenza di Faith, se accadeva qualcosa di potenzialmente distruttivo non esitava a correre e ammettere le proprie colpe. Poiché Robert le colpe le guarda in faccia e non si sposta mai, nemmeno quando la via più facile è fuggire. Dicendo la verità sapeva di avere un peso in meno nel caso avrebbe perso il suo angelo biondo, perdendo tutto ciò che gli restava in pratica. L'ennesima fitta di dolore al ginocchio lo costrinse ad arrancare fino a doversi tenere ad uno steccato ricoperto da un manto candido. Il freddo fuori veniva scacciato via dal fuoco che ardeva dentro il suo coraggio, facendo risplendere la sua ombra nel giorno. L'atmosfera continuava imperterrita a sprizzare energia e musica dal teatro, come se un mondo fuori non esistesse più. Soltanto loro, a provare, a fallire e a provarci ancora. Se cadi con un sorriso non puoi aver fallito. Lilibeth ancora persa camminava senza meta, correndo quando la risata contagiosa di Lionel rimbombava ovunque nonostante fosse lontana dal palcoscenico. Temeva la luce essendo rimasta al buio perché sì, ci sono persone a cui non piace star bene. Ci sono persone che piangono e credono d'esser sole anche in una folla. Lilibeth aveva la mano sempre tesa di Lio per aiutarla ad uscire dalla massa, a rifugiarsi in una strada meno affollata, però più ella ci pensava e più credeva di star bene in mezzo alla confusione. A volte Lil voleva soltanto svegliarsi nel suo letto a Windsor e credere di aver sognato tutto quanto. Nel frattempo Robert Downey stava per giungere in prossimità del teatro con tutto il corpo a pezzi, e non solo fisicamente. Stringeva la giacca a sé per riscaldarsi, senza illudersi pensando ad un finale di giornata soddisfacente. Più che altro non aveva idea di come dirlo a Faith. Certo, anche ella aveva commesso il suo errore, però non era permanente come una donna incinta. Quella non puoi cambiarla, non puoi opporti. Robert non poteva essere il mostro quando tutto ciò che desiderava era volare con ali d'angelo. Ed il bello è proprio che quando entrò nel teatro vide il suo angioletto biondo portare sulla schiena un figlio delle comparse per farlo giocare, mimando con le braccia un aeroplano. Vedendola così in sintonia gli fece pensare a che madre stupenda sarebbe stata, se solo fosse stata lei a portate il pancione e non Lyn. Ma quel discorso era ancora troppo delicato per loro, ora più che mai. Il professore mentì sulle sue condizioni dicendo di aver combattuto contro qualche piantagrane in un bar ed in pochi ci crebbero davvero. La protagonista lo aiutò a spalmarsi una crema rigenerante per quei segni rossi sul volto e sul ginocchio. Ovunque avesse lividi nuovi Faith pensava a passarci sopra la crema. Rob stava seduto, lei in piedi, e quando i loro sospiri s'incontrarono a metà strada ecco che fusero gli sguardi.
-Che cosa ti è successo...
Non era una domanda, nemmeno un tono deluso.
Downey almeno ebbe la pietà di aspettare a parlarle se non appena dopo lo spettacolo serale, giusto perché non voleva farle far brutta figura davanti alle persone. Perciò, quando le luci del sipario si stavano spegnendo, gli unici a rimanere lì furono ovviamente i nostri protagonisti. Faith osservava Rob camminare avanti e indietro iniziando a sentire il mal di mare, fermandolo mettendogli le mani sul volto sfiorandolo. Il volto del suo angelo nero risplendeva di luce fioca, quasi spenta. Risplendeva di rassegnazione all'odio verso sé stessi.
-Non mi merito un cazzo Faith, davvero un cazzo di niente.
Mormorò sentendo gli occhi riempirsi di lacrime e scostandosi dal tocco della sua ragazza, non volendo impietosirla che magari sarebbe stata capace di perdonarlo.
-Se vuoi mandarmi via dalla tua vita a calci in culo mi sta bene. Tu hai commesso un errore, ma io...io ne ho commesso uno molto prima di te.
Trovò il coraggio di distaccare lo sguardo dal pavimento e guardarla.
-Quando non facevamo altro che farci la guerra io scopavo con una donna di nome Lyn.
Non servì nemmeno che continuasse poiché Faith aveva subito fatto due più due, chiudendo gli occhi e respirando il più possibile.
-Vivremo mai senza avere un fottuto problema?!
Il tono arrabbiato però non fu rivolto verso Rob, ma verso tutto ciò che accadeva assieme a loro e per causa loro.
Era certamente l'ultima cosa che avrebbe voluto sentire in vita sua, però con maestria inaudita riuscì a frenare la tempesta in tempo, pensando prima di agire. Alla fine era talmente stanca per il teatro, talmente stufa di avere sempre qualcosa che mandava a rotoli i momenti stabili che nemmeno ebbe la forza di incolpare Robert.
-Che cosa vuoi che ti dica Rob...è una vita di merda. Non possiamo star tranquilli, quindi è inutile urlarti contro.
Faith per un secondo sentì la stanza girare e perse le forze, vedendo tutto nero.
Aveva perso le forze di tenere tutto insieme e far finta che vada tutto secondo i piani.
*mai na gioia veramente. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
Ah comunque in un momento di noia ho fatto queste card per le ship che se non shippate vi shippo la nonna:
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top