He's my nightmare
Faith Davis moriva dalla voglia di tornare a dormire insieme a Lilibeth, di tornare perfino a studiare, ma Minerva parlava chiaro: aveva bisogno di riposo. Il fatto che avesse salvato Robert ancora la tormentava, non riusciva a darsi una risposta, le era sembrato un gesto così naturale! Eppure avrebbe preferito lasciarlo affogare da quello che le raccontava la Thatcher su di lui. Ogni giorno portava notizie di come Downey l'avesse spodestata come leader della classe, espandendo il suo dominio del terrore tra i ragazzi che ora avevano addirittura paura di fare troppo rumore respirando per non farsi richiamare. Addirittura una volta metà classe finì in punizione per aver rovesciato accidentalmente un astuccio mentre lui spiegava. Stava approfittando della sua assenza per far capire subito chi è il capo, e Faith non accettava il fatto che portasse la sua odiosità in terra sua. Aveva già rovinato la vita a dei ragazzi in America, ora non poteva permettergli di fare lo stesso nella sua scuola, sotto il suo comando. Era una chiara richiesta di sfida, come sempre tradiva ciò che diceva quando la veniva a trovare. Durante le giornate fremeva per alzarsi e andare in classe a calciare via Downey dal suo posto. Nessuno gli aveva chiesto di venire a rovinarle la festa, a prendersi ciò che apparteneva a lei, e stavolta Faith non avrebbe abbassato il capo di fronte al professore.
-Io lo uccido.
La biondina riuscì a sgattaiolare fuori dalla vista di Minerva per pura fortuna, camminando a passo felpato verso la sua classe con i piedi scalzi. Non le importava di essere nel pigiama bianco latte che davano le infermiere, le importava di difender i suoi amici. Dal corridoio sentì già le urla di Robert rimbombare così correndo aprì di scatto la porta fissando subito l'uomo che stava gridando contro qualcuno nascosto dalla sua schiena larga. Faith non guardò nemmeno i compagni sbigottiti ma a passo di marcia si avvicinò al professor Downey afferrandolo per le spalle e tirandolo via. Appena vide contro chi stava urlando i suoi occhi divennero un temporale in pieno ordine.
C'era una piccola e indifesa Lilibeth Thatcher appiccicata al muro con due fanali verdi terrorizzati, e tutto per colpa di Robert.
-Tu...
Ringhiò Faith voltandosi contro Downey che stava appunto per prenderla di peso per riportarla da dove era venuta, ma non poté muovere un dito che subito venne travolto dalla furia di un pugno della biondina sullo zigomo sinistro.
Silenzio di tomba, l'intera classe tratteneva il respiro.
Robert per un attimo rimase sbigottito, respirando a fatica toccò il punto leso e sulle sue dita c'era traccia di sangue.
Alzò lo sguardo sulla ragazza, ed era il suo peggior sguardo che potesse mai fare.
-Faith....
L'avvertì poiché chiaramente stava cercando di non esplodere di rabbia, ma l'oscurità si agitava dentro di lui, onde nere s'infrangevano contro il suo petto per uscire fuori. Stava per avvisarla ancora ma venne taciuto da un altro pugno sull'altro zigomo, cosa che fece scattare subito l'incendio. Robert mostrò i denti dai canini affilati, come se volesse sbranarla con la sua stessa bocca. Appena le artigliò le spalle con le mani facendola gridare sentendo le sue unghie affondare, Keith Murray li divise tirando via la protagonista che menava calci e pugni in direzione del professore trattenuto da ben sei ragazzi robusti. Il braccio di Keith era ben saldo sulla vita di Faith, cercando di portarla il più lontano possibile da lui.
-Io ti ammazzo Downey, mi hai sentito?!
Strillava mentre veniva portata via.
-Stavolta non vincerai questa guerra!
Murray di corsa giunse da Minerva che stava dando di matto scoprendo della fuga, e quando vide il ragazzo che cercava di trattenere una Faith Davis imbestialita ci pensò lei a tenerla ferma sul letto. Continuava a strillare a squarciagola, minacciando il professor Downey senza tregua, finché per calmarla le somministrarono un sedativo giusto per addormentarla dato che muovendo quelle gambe era pericolosa. Intanto nella classe la situazione per fortuna aveva ripreso il controllo e il docente non ferì nessuno dei ragazzi, calmandosi mentre confinava stirare la cravatta con la mano come se fosse il suo anti-stress. Fu davvero difficile continuare la lezione come se nulla fosse successo, tutti erano distratti, perfino lui. C'era chi incolpava Faith di averlo provocato e chi invece rimaneva inorridito da come Rob aveva alzato le mani invece di bloccarla. Non sapevano che queste cose accadevano sempre in scuole come la Walter High, ma erano inglesi rinomati che rispettavano le regole: semplicemente superiori. Keith rimase a vegliare sulla studentessa tenendole la mano, accarezzandole i capelli dorati di tanto in tanto. Era davvero innamorato, se solo Faith l'avesse capito un po' di più ora sarebbe felicissimo, ma sapeva accontentarsi. Già il solo sapere che lui esistesse agli occhi della biondina per lui era come se fosse Natale tutti i giorni. Dopo quel avvenimento decise di iniziare a frequentare la palestra per imparare a proteggerla da quel Downey, anche se aveva l'impressione che non le servisse aiuto nell'ambito difensivo, ma con quel mostro della forza non si sapeva mai. Keith sapeva che una vola svegliata di nuovo si sarebbe assillata da sola a causa del maledetto insegnante, così fece una corretta veloce dal fioraio per prenderle delle campanule bianche, le sue preferite. Tornando con il mazzo di fiori in mano iniziava ad annoiarsi aspettando che si svegliasse, così, dato che era abile a costruire le cose, prese delle campanule ed iniziò ad intrecciarle. Le sue dita lunghe e sottili gli permettevano una certa maestria e delicatezza nel farlo, e nel giro di dieci minuti aveva fatto una corona di campanule bianche tutta per Faith. Alzandole delicatamente la testa infilò quella splendida creazione, e una volta messa quasi si commosse dalla sua bellezza messa ancora più in risalto. Pareva una principessa addormentata.
Minerva avvicinandosi con cautela posò una mano sulla spalla del giovanotto, lei che sosteneva quella coppia dicendo che lui l'avrebbe condotta sulla buona strada.
-Ragazzo devi tornare dai tuoi amici, sono le regole.
Lui controvoglia si alzò, sfiorando con le dita le labbra della ragazza.
-Mettete le campanule in un vaso per favore, le piace vedere i fiori vivere.
Detto ciò se ne andò proprio nel momento in cui Faith aprì gli occhi di scatto, tastandosi immediatamente la corona sorridendo dopo aver intuito chi l'avesse fatta.
-Bella addormentata il professor Downey ti vuole nel suo ufficio, e subito. Ti cerco delle ciabatte e ci vai spedita anche strisciando, dopo il casino che hai combinato oggi la tua permanenza al college vacilla.
Voleva dirlo con ironia, ma non ci riuscì.
Rischiare di non vedere mai più quella mocciosa la rattristava, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Faith mezza stordita si alzò dal letto, affondando i piedini in delle calde ciabatte di lana.
Iniziò a strascicare i piedi verso l'ufficio di Mr Downey, si sentiva come in un brutto incubo....lui era il suo incubo.
*finally eccoci qua. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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