Everything can still happen

-Sei tornata a casa.
Disse Faith emozionata e a bassa voce che quasi Wonder non la sentì.
La ragazza, praticamente quasi la sosia della protagonista, infilò le mani nelle tasche di quel giaccone che indossava. Le stava largo, ci navigava dentro, era di un color marron pelle rovinato e sulla spalla era cucita una piccola bandiera scozzese. Da com'era ridotta capì che doveva significare qualcosa per lei, e che sicuro quella sua giacca era diventata un guscio ingombrante.
-Dovrebbe esserlo.
Rispose Wonder guardandosi attorno con le labbra unite.
Faith abbassò lo sguardo e notò subito che ai piedi della sorella c'era un'unica borsa da palestra con dentro probabilmente i suoi averi.
-Come hai fatto ad arrivare qua dalla Scozia?
Per ora nessun abbraccio, nemmeno un passo in avanti. Cioè Faith avrebbe desiderato come poche cose al mondo poter abbracciare la propria sorella, ma rispettava i tempi.
-Esistono ancora i treni a quanto pare.
La protagonista annuì sorridendo sentendosi come se si stesse confrontando con la più grande della classe, o stesse cercando di entrare nel gruppetto delle popolari. Con Wonder Davis ricevere un insulto è davvero facile. Ella allargò le braccia girandosi attorno.
-Non è cambiato di una virgola vedo!
Subito a Faith venne il dubbio che seriamente preferiva non accertare. Non voleva poiché poteva immaginare come si sarebbe sentita dopo, ma per amor proprio doveva farlo.
-Tu..tu ci sei già stata qua?
Sua sorella alzò le spalle come se fosse una cosa da niente.
-Forse un annetto tipo...boh, non ricordo esattamente, ma qualche mese l'ho trascorso qui.
Wonder aveva proprio l'aria di chi preferisce la pratica alla teoria.
-Non eri fuggita?
-Beh in realtà sono scappata da Lionel e lui mi ha scortato segretamente al Peterhouse quando ne avevo l'età. Sono sempre stata nei paraggi. In Scozia ci stavo da poco.
Faith sentì quella brutta sensazione di formicolio al cuore, di bile che sale dalle viscere, di sentirsi tradita da chi un attimo prima giurava d'essere dalla sua parte.
Wonder fece un mezzo sorriso con classica espressione di chi è deluso ma non sorpreso.
-Ci sono tante cose che Lionel Wilkinson dice, basta guardare le sue azioni e ti fidi subito di lui. Ma hai mai provato ad accertarti con i tuoi occhi se quello che dice è vero?
La scrutò mentre veniva racchiusa da una gabbia di delusione e inganno, annuendo conoscendo già la risposta.
-La verità va vista coi propri occhi, mai con quelli degli altri.
Faith sospirò.
-E in tutti questi anni non hai mai cercato di tornare?
Wonder assottigliò gli occhi e si avvicinò lentamente alla sorella, pronunciando le parole che formano il motto della sua stessa vita:
-Io non cambio mai le mie scelte.
Però anche l'angioletto aveva da ridire in tal proposito.
-L'orgoglio non paga, sorella.
-Le frasi fatte non mi toccano, ricordi?
In effetti non ricordava molto di sua sorella poiché quei ricordi si fermavano fino alla tenera età e poi il nulla assoluto.
-Dove ti sei nascosta quindi, per tutti questi anni?
A Wonder si illuminarono gli occhi.
-Nella campagna inglese ci sono tanti bei nascondigli che nemmeno Sherlock Holmes sarebbe in grado di scovarli.
Appena furono abbastanza vicine Faith la strinse in un caldo abbraccio sorridendo per tutto, ampliando il sorriso quando sentì finalmente forse la sensazione più bella che abbia mai provato: il calore della propria sorella.

-Perché siamo rimaste divise Wonder, perché così tanto?
Ella non poté mai sentire la lacrima della sorella bagnarle la divisa del collegio poiché l'orgoglio non paga.
-Perché a volte dovrei cambiare le mie scelte. Me ne accorsi troppo tardi di aver sbagliato...eravate già partiti per l'America. Occupai la casa per qualche mese venendo tenuta in vita da Lionel finché egli mi lasciò andare.
Wonder percepì il brivido di rabbia che percorse la spina dorsale di Faith.
-Lui capiva che uno spirito libero non può essere domato. Tu eri quella più incline ad obbedire alle regole, io no. E Lionel fu l'unico a dirmi di fare le mie scelte e prendermi le mie responsabilità.
-Quindi perché gli hai tirato un pugno?
Wonder emise un respiro spezzato pur sapendo che non c'era molto da incolpare.
-Perché avrebbe dovuto impedirmi di andarmene via.
Mugolò trattenendo le lacrime con una naturalezza da far spavento, addirittura più capace di Faith stessa negli anni alla Walter High.
-E perché non mi comprava mai il mio yogurt preferito.
Le sorelle ridacchiarono e staccarono l'abbraccio.
-Se vuoi restare qui è meglio che tu alloggi o a casa nostra oppure da Lio. Si sente molto solo sai...sua moglie è morta.
Wonder annuì poiché lo sapeva perfettamente.
-Mi mandava lettere con un piccione viaggiatore, come gli antichi. Bessie si chiamava....buonanima.
Faith strinse leggermente i pugni sentendo l'improvvisa voglia di andare da Lionel e tirargli un pugno dove Wonder non l'aveva tirato. La loro riunione venne interrotta da un ragazzo che camminava lì per caso con una sigaretta in bocca, il quale si voltò per poi distogliere subito lo sguardo da Wonder.
-Che diavolo vuole quello?!
Esclamò subito lei con fare scontroso ma Faith la bloccò in tempo.
-È soltanto Keith Murray, niente di che.
Sua sorella aveva un bel caratterino a quanto pareva.
La Davis chiese alla sorella il motivo del suo ritorno e ovviamente Wonder le disse tutta la verità, o quasi. Dopo averla rivista aveva passato ore ed ore a riflettere e decidere che non si può vivere facendo sempre le stesse scelte. Non le raccontò piuttosto di quanto le costò cambiare scelta. Faith mise un braccio attorno alla sorella e passarono il resto della giornata a fare le dovute presentazioni con Lilibeth, la quale vide in Wonder ciò che Faith vide in Reyleen. Trovarono Robert a sgolarsi un bicchiere di brandy mentre se ne stava in ufficio con le gambe appoggiate al davanzale della finestra spalancata per prendere aria. Ecco egli reagì in un modo molto positivo rispetto a quello che la protagonista si aspettasse, ma forse voleva soltanto far bella figura. In ogni caso Wonder era tornata nella propria casa, dove apparteneva alla terra e la terra apparteneva a lei.
Questo significa che tutto può ancora accadere.





*muoio dal sonnoooo. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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