Do you want to fly with me?

Allora la canzone purtroppo non c'è su YouTube quindi dovrete ascoltarvela voi da Spotify o qualunque cosa mentre leggete. Si chiama Peter Pan-Vuoi volare con me? Di Ultimo. Vi scongiuro se nel momento in cui state leggendo queste parole non potete usare Spotify o chissà cosa non leggete. Altrimenti il capitolo non rende come dovrebbe e sinceramente mancate un po' di rispetto a me che me so fatta ir mazzo ad adattare ogni singola nota alle parole eh U.U sì siamo dei poveri sfigati che devo dirvi. Se invece adesso hai la possibilità di mettere su quella canzone allora brutto stupido premi play e leggi.


Robert si sedette al pianoforte senza perdere nemmeno un secondo, iniziando a suonare. Faith stava lì davanti a lui, a guardarlo mentre il riflesso delle stelle lo illuminava tutto. Stava lì ed iniziò subito a vedere l'uomo diventare un tutt'uno con la musica. Non sapeva cosa volesse cantarle, ma appena aprì bocca parlò un'altra lingua che Faith non conosceva, ma non le importava affatto.
Non aveva bisogno di capire il testo, ma di farselo arrivare al cuore.
Robert era in tensione per la sorpresa come se fosse un ragazzino al primo appuntamento anche se con Faith si sentiva ogni giorno così. Ogni giorno più sorpreso, ogni giorno con la necessità di ricordarle quanto fosse essenziale per la sua esistenza. E sapeva che sotto le stelle poteva accadere di tutto, anche volare come Peter Pan. Cantando stava chiedendo a Faith di volare con lui, di lasciare il mondo e vivere su uno tutto loro, anche solo per una notte. Avere un ruolo fra i tanti di tutti, sentirsi parte di un gruppo, questo sognava lui. Cantava e creava un'unica strada sospesa tra amore e voce, quelle sue parole, quel suo canto, creavano un'eco perfetto nella valle. La sua voce toccava alberi, case, persone, ma alla fine conduceva solo e soltanto a Faith. Qualunque fossero gli ostacoli o le deviazioni, la meta non cambiava. E Robert voleva essere l'ultimo a dirle ti amo, l'ultimo a baciarla, l'ultimo ad abbracciarla la notte. Voleva che lei fosse il suo primo di ogni cosa. Voleva godersi il bello di quando i calcoli non tornano, insieme. Non era bravo a fare sempre il dolce, non era bravo a mantenere la calma, però Faith rimaneva sempre al suo fianco. Senza esitare prendeva la sua mano per volare con lui. Così aveva tutto l'amore per lei sulle dita che planavano sui tasti, creando un filo sottile di note che avvolgevano Faith calando un velo di maestoso su un uomo che canta. Robert pensava soltanto a lei in quelle parole, in ogni respiro che prendeva. Provava a vivere quel che trovava, ma poi si pentiva e tornava di nuovo a chiudersi, a pensare di rimanere per sempre dannato. Perché anche solo pensando a lei gli si fermava il cuore, arrivando ad un amore che va oltre il battito. Erano due stelle libere di volare nel cielo, due angeli liberati dalle catene del paradiso. Erano tutto ed erano niente. In quel momento Robert agli occhi di Faith sembrava un fulmine improvviso nel buio, un qualcosa che ti coglie di sorpresa. Stava facendo volare le stelle per lei, che con un braccio poteva prenderle tutte. Nella voce del professore c'era tutto l'amore di un popolo, del mondo ma soprattutto di un semplice essere umano. A fatica viveva quei momenti senza Faith, senza chi gli dava la volontà di andare avanti. Era completamente e irreparabilmente abbandonato a lei. Scrollavano l'ansia di dosso. Volevano arrivare in tempo per ogni cosa, ma stonare non sempre è sbagliato o poco etico. C'è l'amore che agisce su tutto. Poesia e voce continuavano ad aumentare, ad andare fuori tempo, a rompere ogni schema. E credo che la perfezione sia provare paura davanti al pericolo e dolore davanti alla perdita. Quel momento era un blocco dello scrittore, un orologio fermo nel tempo. Intrinsechi dove ogni cosa è divisa, mano nella mano anche litigando. Per loro basta prendersi e sono parte del mare. Ma le frasi poetiche sono tutte balle: l'amore non ha significati. Non ha poesia, non ha bellezza, non ha dolore. È amore e amore sarà. La loro isola che non c'è viveva nel singolo sguardo, nelle parole che non si dicevano. E forse cantare alla propria amata può sembrare banale, ma ci sono cose che bisogna tenere dal passato. Confesso che Robert non alzò mai lo sguardo su Faith: restava chino sui tasti con gli occhi chiusi, con l'espressione di chi sta sentendo la musica nelle ferite che a volte si dimenticano, ma sono sempre là. Voleva dirle che anche se insieme riuscivano solo a finire in lacrime e dolore c'era bellezza nei loro fallimenti, sopratutto quando si rassegnavano alla sconfitta. Erano comunque belli. Sì sfigurati da ferite infinite, col sangue sempre appiccicato sulla pelle, ma ancora risplendevano di luce propria. Come due stelle che stanno morendo ma brillano più di quelle vive. Sicuro non bastano canzoni per completarsi, ma è tutto ciò che Robert poteva darle. Tutti i suoi difetti e un po' di musica e parole. Perché lasciando cantare l'anima la canzone diventava una persona. Robert sapeva che Faith lo aspettava infondo al tunnel dell'inferno a braccia aperte, e c'era sempre stata. Rob iniziò a far pressione sui tasti e portare il suono ad aumentare, si sentivano come due bombe sul punto di esplodere ed esplosero. Un tuono che spezza il silenzio, un colpo di luce che li circondò per qualche secondo, un flash che li rese uguali. Quasi senza accorgersene Faith si commosse solo alla fine, solo quando Robert aveva smesso di cantare lasciando spazio alla musica. Egli sapeva di averla fatta soffrire però non significava che fosse imperdonabile. Perché il ghiaccio sempre si scioglie, e Peter Pan ogni notte ti chiede di volare con lui.






*spero che funzioni come sempre. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top