Dark man
Robert Downey continuò ad insegnare al Peterhouse, questo ovvio, ma piuttosto che restare chiuso in camera usciva subito in città dopo aver terminato le lezioni. Sospettoso osservava la sua Faith Davis che con riluttanza portava l'intera classe davanti alla villa per l'inizio dei lavori assieme agli operai gentilmente concessi dal comune. Pareva non volesse che gli operai posassero un dito sull'edificio, certo ella doveva ancora sapere quello che sapeva lui. Robert esternava il cupo e sordo dolore che portava con sé agendo come faceva prima di aver frequentato quella ragazzina bionda: flirtando. Adorava far imbarazzare le professoresse sue colleghe, ma la sua preferita rimaneva Lyn.
Ed è proprio da lei che stiamo andando.
Prima di recarsi dalla donna asiatica rivolse un sorriso dolce alla sua collega cui stava toccando la coscia per tutto il tempo della riunione in sala professori, alzando subito dopo lo sguardo su un'altra.
Aveva portato tanto scombussolio tra i docenti, soprattutto per quelli che da molto prima di Downey ci provavano con alcune. Non avevano scampo con il tetro fascino di Robert, nemmeno il principe d'Inghilterra.
Prima di alzarsi sfiorò con l'indice il fiore della collega, ghignando sentendola sussultare. Se ne andò seguito dagli sguardi languidi delle professoresse che ogni volta quando lo vedevano iniziavano ad avere caldo, anche voi suppongo.
Uscendo nella Old Court vide Faith che barcollava vestita da vampiro assieme a Lilibeth, Jackson e Keith. Erano reduci dalla scorsa festa di Halloween al Trinity College, di sicuro avevano alzato il gomito con il punch. Si leccò il labbro superiore vedendo la scollatura della biondina, ma subito dopo la sua emozione cambiò in rabbia quando vide Murray ridere e posare una mano attorno alla vita della ragazza. Irrigidì la mascella e a passo serrato superò il quartetto, dando casualmente una spallata a Keith senza nemmeno scusarsi. Non gli piaceva affatto quel ragazzo quando stava attorno a Faith, come se lei appartenesse soltanto a lui. Si rendeva conto che essere geloso non lo portava da nessuna parte, anzi voleva dimenticarsi una volta per tutte di quelle volte in cui la Davis stava tra le sue braccia muscolose. Anche se a volte vederla come impazzire ripetendo il nome Wonder gli faceva qualcosa, ma l'oscurità l'obbligava a stare fermo guardandola rompersi. Il Robert di una volta non l'avrebbe mai permesso, eppure le persone riescono sempre a sorprenderci. Raggiunse la sua nuova auto che aveva comprato da un vecchio americano trasferitosi appena fuori Cambridge. Volendo iniziare a togliere quelle mani britanniche che lo soffocavano volle imporre la sua origine agli inglesi con la sua ammirevole arroganza. Aveva comprato una Mustang vecchio stile color oro tranne che per le due linee nere sul cofano. Ovviamente egli aveva apportato qualche modifica mettendo un motore sportivo e altre cose, tutto per riflettere il suo carattere. Fece l'occhiolino a delle studentesse che passeggiavano dall'altra parte della strada, entrando poi nella sua macchina. Dal sorriso che aveva pareva un uomo felice. In effetti era ciò che voleva far credere alle persone che lo vedevano per strada, far vedere che quei lussi se li era guadagnati. Non permetteva a nessuno di vedere le cicatrici sotto gli abiti costosi, forse un tempo a Faith. Guidò fino a raggiungere la casa di Lyn Clafin iniziando a far crescere il desiderio nel suo basso ventre pensando a cosa avrebbe voluto farle quel giorno. Lei si lasciava fare di tutto e faceva di tutto a lui, non si dicevano nemmeno ciao che subito iniziavano a spogliarsi. L'uno era lo sfogo dell'altro. Robert Downey suonò il campanello e la donna dai tratti asiatici aprì la porta, sorridendo appena lo vide.
-Sempre elegante.
Disse sensuale passando una mano sulla cravatta nera su cui c'era una spilla di zircone.
-Vuoi del tea?
Lui beffardo chiuse la porta con violenza, attirandola a sé prendendola per i fianchi morbidi e snelli.
-Voglio il tuo corpo.
Lyn Clafin si mise sulle punte e lo baciò, ma non appena egli ricambiò si allontanò ghignando maliziosa. Muoveva il fondoschiena allenato per eccitarlo ancora di più, portandolo in cucina. Rob come se fosse a casa sua si sedette accettando l'amarena che Lyn gli stava porgendo. Prima di farla andare via la tirò per i capelli baciandola con ancora l'amarena in bocca, mischiando il sapore tra le loro lingue. Lei alla fine si staccò correndo in camera da letto, come se si fosse pentita di averlo fatto. Downey stranito e frustrato la raggiunse trovandola seduta al bordo del letto ospite delle loro passioni, singhiozzava. Sbuffando si mise davanti a lei alzandole il mento. La scrutò freddo, non lasciandosi intenerire da quegli occhi scuri pieni di lacrime.
-Gesù Cristo...ti sei innamorata...
Sputò le parole con tanto disprezzo, lasciandole il mento con forza facendole spostare il volto quando mollò la presa.
Raggiunse il comodino dove si trovava una bottiglia di vino la quale aprì versandone un po' nel bicchiere di fianco.
Senza voltarsi alzò il calice come se stesse facendo un brindisi.
-Beh, al tuo dolore suppongo.
Bevve e poi sentì Lyn dietro di lui, voltandosi non abbassò nemmeno lo sguardo per guardarla, semplicemente fissò il letto. La strinse in un abbraccio perché lo stava implorando di farlo, il mento sulla nuca, le mani che scorrevano sul corpo. Lentamente la voltò così da avere la sua schiena contro il suo petto, una mano venosa che passava sempre sui seni mentre l'altra accarezzava tutto il resto. Avvicinò le labbra al suo orecchio, continuando a fissare il letto.
-Non piangerai più, vero?
La piccola mano di Lyn si strinse sul pollice di Robert lasciandosi mettere una mano attorno al collo.
-Di' sì.
Le ringhiò nell'orecchio muovendo la mano per farla aderire ancora di più alla sua pelle.
Giunse flebile il sussurro.
-Sì.
Un sorriso malefico si dipinse sulle labbra del professore.
-Oh cosa sto per farti....
Disse lussurioso spingendola con prepotenza sul letto.
Guardandola negli occhi le aprì le gambe posizionandosi tra esse, portando una mano sotto la schiena per metterla bene sotto di lui. Posò un bacio sul seno destro coperto dal vestito, soffiandole sul collo quando iniziò a slacciarsi la cintura e abbassare la zip. Lyn soffocò un gemito quando venne posseduta, respirando a scatti con le mani strette sul colletto della camicia di Robert il quale si stava divertendo spingendo dentro il suo sfogo. La donna con sguardo perso cercando di reprimere le lacrime guardò i due anelli che portava: uno con dei teschi e delle croci sul anulare ed uno nero semplice sul pollice della stessa mano. Pur di non piangere fissò interessata i gemelli della camicia nera con sopra inciso un tridente, ma comunque una lacrima riuscì ad uscire. Robert le strinse il collo mentre iniziava a strapparle il vestito, accendendole la passione che soffocò l'amore così da farle spogliare l'uomo tetro salendogli sopra ottenendo controllo. Era il suo turno di sfogarsi. Downey la sculacciò imprimendo il segno della mano sulle natiche arrossate, facendole sentire il freddo degli anelli ogni volta che la toccava.
E non poteva negare di essersi innamorata di un uomo nero.
*beata lei. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
Ah, comunque sono in love con gli aesthetic quindi ne ho fatti alcuni per Bob e Faith:
Questo è più per quello che ho descritto oggi di Rob:
Poi, quello su Faith:
Ed infine quello serio su Robby:
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