Another voice
Più i giorni passavano e più il teatro prendeva velocemente forma, vita.
Era un progetto che man mano riceveva sempre più finanziamenti da ogni parte d'Inghilterra poiché alcuni avevano sparso la voce di questo nuovo progetto uscito dalla città di Cambridge. La voce si sparse e giunse pure ad Oxford che, per ora, augura il meglio al suo antico rivale. Ma le persone che principalmente stavano dietro a questo progetto non si sentivano esattamente felici. Lilibeth dopo aver baciato Lionel si era chiusa al mondo, nemmeno con Faith riusciva a parlare liberamente. Robert faceva soltanto da contorno alla vita della protagonista dato che era sempre occupata a studiare o pianificare cose sul teatro. Non avevano nemmeno il tempo di andare al cinema come ogni coppia normale, ma Rob imparò che per amarsi non bisogna stare per forza insieme ogni secondo. Basta il ricordo, il profumo ancora sulla pelle nonostante la distanza. Downey in queste avventure recenti aveva imparato il dono della pazienza, del saper soffrire e accettare il dolore. Se accetti gli incubi non possono spaventarti. Se ne stava lì a fare lezioni e rigirarsi l'anello a forma di teschio quando era in soprappensiero per la sua amata. Voleva proteggerla, ma sapeva che lei non aveva bisogno di un uomo che la difendesse da qualsiasi cosa. C'era una forza ultraterrena che la rendeva come un angelo guerriero quando due fiamme bianche le incendiavano lo sguardo vedendo una persona cara essere ferita. Ecco: egli voleva proteggerla dal passo più lungo della gamba che presto avrebbe fatto. Questione di tempo prima che Faith cadesse nell'oblio cercando di difendere un amico a mani nude. Wonder andava e veniva, sempre con quello spirito selvaggio che la circondava. Keith intanto si faceva lentamente strada nel cuore della giovane inglese, con timidezza ed insicurezza, sentendosi vulnerabile al carisma che Wonder sprigionava. Loro in questo periodo parevano essere i più vivi tra il gruppo, i più disposti a trovare del tempo. A piccoli passi, conoscendosi ogni notte dopo l'ormai abituale concerto di Wonder al pub. Lionel non aveva molto da fare se non star seduto a pensare e giurare di non farsi mai più consumare dalla vendetta. Vi dirò la verità: Lio non si sentiva poi così tanto infatuato di Lil. Aveva finto per ottenere quel disastro, ma col senno di poi quella finzione gli stava piacendo. Si sentiva in colpa per aver causato così tanto dolore e confusione nella vita della ragazza, e aveva paura che il suo sentimento nascesse solo per riscattarsi e non per volontà del cuore. Passarono le settimane a venire nel solito modo, vedendo l'avvicinarsi del Natale incidere sulla vita di Cambridge. Forse quell'aria di festa riuscì ad allietare leggermente le loro menti, tuttavia per le strade rimanevano ancora Wonder e Keith a parlare di musica. Faith era piena zeppa di faccende da sbrigare per il teatro che sarebbe stato inaugurato tra pochi giorni. I lavoratori e volontari ci avevano impiegato tutta la loro passione e volontà per far nascere in poco tempo un risultato sensazionale. Avevano creato un perfetto mix tra moderno e vittoriano, sotto le modifiche apportate dalla biondina stessa. Insieme a Wonder aveva pure scelto il nome del teatro: Heaven Theatre. I giorni continuarono a passare inosservati, spenti, monotoni. La protagonista sempre a dirigere e apportare le ultime modifiche, il professore ad insegnare e pazientare, la sorella a scoprire passo dopo passo la libertà del canto, il gentiluomo ad incolparsi, il ragazzo ad innamorarsi e la migliore amica a mentirsi. Si ritrovarono uniti soltanto quando Faith chiese loro di far parte del team principale del teatro. Si scambiarono idee su cosa farne, e alla fine uscì una miscela tra concorso canoro, spettacolo di ogni tipo e monologhi sui diritti umani. Il weekend era esclusivamente dedicato al racconto di testi e testimoni per ricordare le brutalità del genere umano, ma anche per emozionare con storie vere di umanità ritrovata. I giorni lavorativi, tranne il venerdì dedicato al concorso canoro, c'erano spettacoli vari: dai comici ai musical. Parecchia gente voleva partecipare per farsi conoscere, e questo rese felice Faith. Il vice-cancelliere si congratulò con lei per aver tenuto i nervi saldi anche alla fine. Così giunse il fatidico giorno dell'inaugurazione a inizio dicembre, con tutti i college partecipanti. Faith volle tagliare il nastro con il professor Downey, dicendo che egli aveva insegnato alla classe come creare al meglio un teatro e farne parte, anche se in realtà voleva solo realizzare il sogno di Robert di inaugurare qualcosa. Nei giorni dopo, il gruppo si ritrovava nella platea del Heaven per fare da giudici a chi voleva fare uno spettacolo o altro. Robert dava sempre l'ultima parola dato che insegnava recitazione e musica, offrendosi come presentatore per ogni evento serale. Wonder volle iscriversi al concorso canoro che avrebbe decretato un vincitore solo alla fine dell'anno scolastico. Faith invece faceva da direttrice d'orchestra, avendo studiato, e anche da attrice in un musical ideato da Lionel siccome era un amante del genere dotato di doti canore e ballerine assolutamente interessanti. Keith Murray preferiva di gran lunga fare il nerd dietro le quinte per manovrare le luci e le cose tecniche. Lilibeth se ne stava semplicemente zitta ad annuire senza nemmeno guardare Lionel in faccia, cosa che fece piangere il gentiluomo per molte notti. L'Heaven fu l'unico a riunire queste persone ogni sera, ogni pomeriggio anche solo per parlare di idee nuove, di come andavano gli spettacoli. Addirittura una volta stavano controllando le prenotazioni trovandoci il nome della Regina.
-Chi diavolo l'ha invitata?
Quel giorno loro si voltarono senza esitazione verso Wonder che se ne stava seduta su una cassa facendo le bolle con la cicca.
-Sta sempre in quel palazzo coi cani, due passi non le faranno male.
Commentò ignorando l'alzata di sguardo generale.
E in effetti Sua Maestà fece la propria apparizione nella platea per vedere uno spettacolo comico da parte di due ragazzi di Brighton. Che ci crediate o meno riuscirono ad incontrarla, passando una notte insonne. Tutto era ripartito con un ritmo travolgente che lascia senza fiato, ma andando nel dettaglio le cose non sono così belle come appaiono.
Difatti un giorno, mentre la prima neve iniziava a scendere, Robert stava passeggiando vicino un campo quando qualcuno gli gridò dietro.
-Quindi adesso fai il pedofilo che va con la Davis, eh?!
Il professore si girò lentamente, guardando dritto davanti a sé inspirando il freddo prima di farlo.
Vide una persona che mai avrebbe sperato di rivedere: Lyn Clafin.
-Vergognati! Fai tanto il cazzone con tutti, ma io ho visto chi sei veramente.
Grugnì sputando per terra.
La sua era la faccia di chi ha lasciato andare, ma senza dimenticare. Il professor Downey fece qualche passo verso la donna e subito ella lasciò intendere le sue intenzioni tirando fuori un manganello.
A quanto pare anche un'altra voce si era sparsa.
*dopo aver visto Black Panther ci sta. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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