-Bene! Perfetto, non ci resta che fare le valige e partire per la Scozia!
Esclamò entusiasta Faith alzandosi tutta contenta per andare a preparare i bagagli, ma la sua gioia venne presto spenta.
-Ragiona un attimo.
La fermò Lionel pacato alzando una mano.
-È per questo che siete venuti con me ragazzi, andiamo e troviamola!
-Faith...
Cercò di fermarla ma era come un fiume in piena, un bambino che sogna.
-FAITH!
Sorprese tutti alzando di tanto il tono della voce coprendo quella della ragazza la quale si spense subito. La biondina lo guardò non capendo come mai si facesse così tanti problemi.
-Ascoltami: la Scozia è troppo lontana.
Tutti avevano occhi solo per Lionel e Faith che si guardavano con soltanto il tavolo in mezzo.
La protagonista aggrottò le sopracciglia non capendolo.
-Abbiamo la macchina, i soldi, non è un problema la distanza.
Egli scosse la testa.
-Figliola tutti i soldi che ho li uso per mantenere questo posto, non ne ho altri. Voi non ne avete abbastanza e se facessimo tutta quella strada per niente? Arrivare al nord e scoprire che non ci sta nessuna Wonder Davis? È soltanto una possibilità Faith, e la Scozia è troppo lontana.
La ragazza non riuscì a controllare le sue emozioni essendo troppo attaccata a quella fievole possibilità, così colpì a tradimento forse l'uomo che più di chiunque altro le stette accanto soprattutto nei momenti peggiori.
-Forse non sarebbe fuggita se tu l'avessi protetta.
Lionel Wilkinson divenne di ghiaccio e alzò lentamente il mento, visibilmente ferito dalle sue parole.

-Non c'è bisogno che tu me lo ripeta.
Rispose asciutto e offeso, un altro fardello da aggiungere nel suo sguardo triste oramai di natura.
Fece il giro del tavolo e se ne andò a passo di marcia superando Faith la quale invece fissava per terra pentita. Gli altri rimasero in silenzio e finirono la colazione, alzandosi e uscendo mentre la ragazza rimaneva ancora nella stessa posizione. L'unico a rimanere con lei fu ovviamente Robert, prendendola per mano e guardandola negli occhi.
-Okay hai esagerato angioletto, ma qualunque cosa sia successa fra te e Dover devi andare a scusarti con lui. Lo conosco e ne ha passate troppe. Rifletti bene su cosa vuoi dirgli e poi parlaci, intesi?
Le accarezzò una guancia vedendola davvero pentita e quindi l'abbracciò dondolandosi sui talloni.
-Comunque per i soldi possiamo sempre usare i miei.
-Oh, Robert è troppo.
Ma lui non volle sentire ragione.
-Vorrà dire che una volta tornati al college mi farò raddoppiare le ore.
Faith sorrise e lo ringraziò con un bacio che prolungarono fino a perdere il fiato.
Rob la guardò ancora un po' per non dimenticarla mai, nemmeno quando stava a pochi metri di distanza da lei.
-E comunque non è mai troppo tardi per un'avventura on the road!
Disse mentre si dirigeva verso la camera per pregare le cose necessarie.
Faith raccolse un po' di coraggio e cercò Lionel per la villa, trovandolo in una stanza vuota tranne che per una sedia davanti la finestra. Stava osservando i giardini senza però sedersi, come se non fosse per lui quel posto.
-Mi dispiace, non volevo.
Cominciò lei lasciando scorrere i minuti di silenzio come risposta.
-No avevi ragione: avrei dovuto proteggervi. L'ho promesso a vostro padre ed ecco che cosa ho fatto: sono tutti morti e tu forse rimani l'unica a...
Si bloccò senza però voltarsi, per ora.
Faith lentamente lo raggiunse cercando di capire cosa stesse guardando di preciso nei giardini. Lei vedeva solo erba e alberi.
-Vederti così cresciuta mi fa pensare che forse anche Wonder potrebbe esserlo, che Eloise e Will avrebbero potuto vedervi diventar donne. Ma rimani soltanto te.
E non lo disse come se lei fosse una delusione, anzi forse preferiva non averla mai incontrata per non farsi prendere dai rimorsi. Faith gli strinse il pollice con tutta la mano come se fosse ancora la bambina di tanti anni fa che scrutava per ore in silenzio i giardini assieme a Lionel. Soltanto in quel ricordo capì cosa stette guardando: un labirinto a forma di farfalla.
-Ci giocavamo insieme quasi tutti i giorni, tu guidavi sempre Wonder poiché lei temeva perdersi senza avere te al suo fianco.
Faith sentì qualcosa caderle sulla nuca e, alzando lo sguardo, vide lacrime salate cadere dal volto rigato di Lionel. Vederlo piangere le spezzò il cuore e le ricordò che proprio lui le aveva insegnato a piangere sempre quando se ne sente il bisogno, di piangere anche solo per scacciare via i pensieri. Faceva sentire bene. Dopotutto le lacrime sono la pioggia che cade dal nostro cielo.
-Eravate così belle, anche mia moglie giocava con noi.
Faith non sapeva che avesse una moglie.
-Dov'è?
Chiese ingenuamente, ma anzi nonostante fece aumentare il pianto di Lionel lui si sentì meglio.
-Qui.
Indicò la sedia e la ragazza capì sorridendo debolmente, non facendo altre domande.
Attese che finisse di piangere e ammirò il sorrise come come un arcobaleno tornò ad illuminare il suo volto. Come pioggia, esattamente come dopo una tempesta. Tornarono dai loro amici, parlarono anche del poter prendere un aereo, ma Lilibeth era terrorizzata dalle altezze soffrendo molto di vertigini, quindi non gli restava che ignorare treni e quant'altro e vivere il viaggio sulla strada. A volte è meglio correre a piedi nudi piuttosto che star fermi a fissare delle scarpe costose. Alla fine Lionel accettò la Scozia per smetterla di prenderle dal passato e cercare di riscattarsi e rischiare.
Robert caricò tutto nel bagagliaio e cercarono di starci tutti nell'auto, lasciando sola la villa per qualche tempo.
Si dirigevano verso il grande nord, un territorio ostile come la Scozia.
E mentre uscivano dal cancello Faith e Lionel si girarono un'ultima volta a guardare la tenuta, avendo la sensazione di dover aspettare un bel po' di tempo prima di rivederla. Rendevano la vita un po' più movimentata, tutti insieme per aiutare la biondina la quale si sentì per la prima volta circondata da quelle poche persone a cui voleva bene.
Sebbene ancora non sapeva che tra lei e la Scozia c'erano un sacco di ostacoli, ma tutto questo fa parte dell'avventura.

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Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.