·22·
Avevano i visi a pochi centimetri di distanza.
Paperjam continuava a fissare Fresh, curioso del perché portasse sempre degli occhiali scuri.
Delicatamente, cominciò a sfilarli.
Quando sollevò una lente, una voce lo paralizzò.
-Che stai facendo?- domandò Fresh.
Paperjam cadde all'indietro per lo spavento, riuscendo a portare le braccia a terra prima di sbattere la schiena.
-N-niente! Non pensare male!- esclamò Paperjam, rialzandosi velocemente ma cadendo di nuovo.
Si portò una mano al bordo della polo, coprendosi tra le gambe.
Fresh distolse lo sguardo, con il viso completamente dipinto di rosso.
-Lo hai fatto ancora, guardone!- gridò il minore, alzandosi e dirigendosi verso lo zaino, mettendolo in spalla.
-Non l'ho fatto apposta.- replicò Fresh, alzandosi.
Paperjam non rispose, borbottando lamenti incomprensibili.
Montarono sulla bicicletta e ripresero il viaggio.
Non smetteva di chedersi il perché si trovasse in quella situazione.
Perché si era avvicinato a Fresh?
Così facendo aveva provocato una situazione ancora più tesa di prima.
Inoltre gli conveniva essere più gentile con lui, altrimenti lo avrebbe scaricato da qualche parte e non sarebbe più tornato.
-Fresh.- pronunciò egli.
-Mh?- fece l'altro.
-Accosta.- disse Paperjam.
-Perché?- domandò Fresh.
-Ho detto accosta!- rispose il minore.
Egli obbedì, fermandosi.
-Guardami in faccia.- disse Paperjam.
Fresh sollevò la testa verso di lui.
Il minore gli tolse gli occhiali.
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