Solitudine
Plink.
Plink.
Plink.
Una, due, tre gocce. Si posano sui capelli, giungono fino alla spalla e terminano il loro percorso sulla veste scolorita.
Mi piace guardare le gocce: quelle piccole stille d'acqua si muovono rapide e scattanti, senza una meta precisa.
Plink.
Un'altra goccia, la quarta. Rimiro l'apertura sul soffitto, quel pertugio che nessuno mai ha voluto riparare. Che io non ho mai voluto riparare.
Plink.
Plink.
Altre due gocce precipitano dal cielo plumbeo. La gente odia la pioggia. Corre, impreca, cerca riparo...e Louise? Che sta facendo Louise?
Plink.
Non lo so, non la vedo. Non so niente, non vedo niente. Solo un misero, piccolo, quadrato fazzoletto di cielo.
Plink.
Plink.
Il ticchettio costante delle gocce rompe l'assordante silenzio di queste quattro mura.
Adoro il mio angolo di cielo. È il fil rouge della mia esistenza.
Plink.
Ormai è sera ed ha smesso di piovere. La mia fedele compagna mi ha abbandonato.
Plink.
Sono rimasta solo io.
Io e l'infinita quiete della notte.
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