Capitolo 15. Il Natale

-Quindi le stai scegliendo un regalo?-

-Sì. Il vecchio ha detto che è obbligatorio.-

-Ma CERTO che lo è, Jotaro... Parola mia, sembra che questa sia la prima volta che tu sia stato fida...-

Polnareff si accorse tardi di quello che stava dicendo e si fermò, mentre Jotaro sibilò:

-Finisci quella frase, ti sfido.-

-Eheheh... Scusa, errore mio.-

-Jotaro! Guarda qui!-

Disse Joseph, facendo capolino da un negozio con un CD.

-A lei non piacciono... Che cosa diavolo sono i Pink Floyd?-

-Non ne hai mai sentito parlare?!-

Disse Joseph, estremamente offeso.

-Sono al telefono con Polnareff. Sciò.-

-Per continuare la sua chiamata, metta 25 centesimi.-

-Ah, cavoli...-

E cercò nelle sue tasche.

-Vecchio! Hai degli spicci?-

-Tieni.-

E gli lanciò una moneta, che Star Platinum afferrò senza problemi.

-Ci sono.-

-Quindi dove spendiamo il Natale? Negli Stati Uniti o in Giappone?-

Jotaro tentennò.

-In che senso "spendiamo"?-

-Beh...-

Polnareff si grattò la nuca, imbarazzato.

-Siccome non ho nessuno con cui passare le vacanze... Pensavo che avrei potuto spenderlo con voi. Ormai mi sento parte anch'io della famiglia Joestar, vi considero miei parenti.-

Jotaro esitò. Quelle parole lo segnarono. Sentì il suo cuore riscaldarsi e non seppe cosa rispondere.

-Jotaro?-

-Sì, io... Volevo andare in Giappone, e...-

-Forte! Potrò finalmente incontrare tua madre! Non vedo l'ora.-

-Già... È...-

E non riuscì a finire le frasi, a corto di parole.

-Ok, non voglio trattenerti al telefono. Vai e prendi un regalo per la tua donna!-

E attaccò. Jotaro era immobile con il telefono in mano.

-Vieni qui! Che ci fai ancora nella cella telefonica?-

Lui uscì e disse:

-Polnareff vuole passare il Natale con noi.-

-Ma certo! È il benvenuto!-

E continuò a fissare il CD.

-Questo lo compro per me stesso. Non ho "Shine on you: Crazy Diamond" nelle mie cassette a casa.-

-Tutto questo è bello, ma dovremmo comprare qualcosa per Marina, ti ricordo.-

-Va bene. Porta gli orecchini?-

-Sì.-

-Hai detto che non le piacciono le cose sfarzose? Prendile un paio di orecchini...-

-Mmmh... Ho paura di sbagliare e prenderli di un colore che non le piace.-

-Non le hai chiesto qual è il suo colore preferito?-

Jotaro scosse la testa.

-Perché glielo avrei dovuto chiedere?-

Joseph scosse la testa, esasperato.

-Oh my God... D'accordo: niente orecchini. Una collana?-

-Stesso problema.-

-Sei davvero così preoccupato da questo regalo?-

-Beh, sì...-

Disse Jotaro, grattandosi il braccio imbarazzato.

-Ora che mi ci hai fatto pensare, voglio che sia perfetto...-

Joseph sorrise dolcemente, mettendosi il CD dei Pink Floyd in tasca.

-Penso che finché sei tu a sceglierlo, lo adorerà.-

Lo studente non disse nulla, ma annuì e gli prese la mano, trascinandolo verso un negozio.

-Dove stiamo andando?-

-In un negozio di vestiti.-

-Che cliché... Mi chiedo cosa potrà mai scegliere un sociopatico come te.-

-E allora seguimi e lo scoprirai.-



Era il 21 Dicembre e Jotaro aveva un volo per il Giappone prenotato alle 2 del mattino con suo nonno. Polnareff li avrebbe raggiunti il giorno dopo per arrangiare le cose nel suo ufficio. Jotaro aspettò Marina fuori dalla scuola: aveva detto di dover sistemare le sue cose prima di raggiungerlo. Guardò il pacchetto, un po' insicuro. Aveva simulato di essere tranquillo con il vecchio, ma era davvero spaventato che non le sarebbe piaciuto. Marina lo raggiunse e Jotaro si accorse che sembrava un po' triste.

-Ohi. Va tutto bene?-

-Io... Sì, non è nulla, non ti preoccupare.-

E rivolse lo sguardo a terra. Jotaro e Star Platinum si scambiarono un'occhiata confusa ed il primo disse:

-Vorresti... parlarne? Qualcuno ti ha infastidita?-

-Non è... Quello...-

-Allora dimmelo. Se ti va!-

Aggiunse il ragazzo prima che lo stand potesse colpirlo.

-Ovviamente...-

-Sai? È che... Perché non hai detto alla tua famiglia della nostra relazione?-

Jotaro esitò.

"Merda... Eccola, la domanda che non volevo sentire..."

-Sono sicura che ci sia un motivo, però... Ti vergogni a stare con me? È passato un mese e tuo nonno non sapeva chi fossi...-

-Polnareff lo sa.-

-Ci ha beccati mentre ci baciavamo. O ha pensato che eri un bastardo o glielo hai dovuto spiegare per forza.-

Jotaro si grattò il mento.

-Io voglio solo sapere il perché... Non sei felice?-

-È...-

Sospirò.

-Senti.-

E si appoggiò con la schiena ad un muro, cercando le parole giuste con cui parlare. Marina non sembrava affatto arrabbiata, solo un po' confusa.

-Io non sono bravo con le parole.-

-Questo lo so.-

-Il fatto è che...-

Cercò aiuto da Star Platinum, ma lui non sembrò aiutare. Avrebbe dovuto superare questa situazione da solo.

-Tu sei fantastica, Marina. E non sono mai stato così felice in tutta la mia vita. E forse... È questo che mi spaventa tanto.-

Marina rimase in silenzio ad ascoltare.

-È difficile di punto in bianco rendersi conto di non essere più soli. Ci vuole del tempo... E decisamente non è colpa tua. Sono solo... Non ero pronto a parlare con la mia famiglia dei miei sentimenti. Sembra tutto così irreale.-

La ragazza non seppe cosa rispondere. Rimase in piedi senza intervenire, mentre i suoi sentimenti di disagio si dissipavano.

-Mi sembra ancora troppo bello per essere vero. Ti ricordi... Al nostro secondo appuntamento, quando mi hai preso la mano e mi sono sentito così bene che ho visto il mondo scomparire?-

-Wow... Ti sei davvero sentito così in quel momento?-

Chiese Marina, ora un po' imbarazzata.

-Allora non ti ho risposto. Ma io ti amo.-

Il cuore della ragazza prese a battere più forte e sentì le sue guance prendere fuoco.

-Quindi... Se a te disturba che i miei non sappiano della nostra relazione... Glielo dirò.-

-Ma sentiti... Mentre parli dei tuoi sentimenti...-

Jotaro arrossì e si coprì il viso con il cappello.

-In effetti, è adorabile.-

E si baciarono.

-Mi sento in colpa.-

-Per che cosa?-

-È il nostro primo Natale insieme e lo spenderò in Giappone.-

-Non importa. Dico sul serio.-

-Grazie. E tieni.-

Marina prese il pacchetto.

-È per me?-

-Non ci sarò il 25, quindi pensavo di dartelo subito.-

-E posso aprirlo o devo aspettare?-

-Come ti pare.-

Decise di scartare subito, e fissò il contenuto incantata.

-È un pigiama.-

-È molto semplice... Ma pensavo potesse piacerti... C'è anche un gatto sopra... Mi pare che i tuoi avessero un gatto, no?-

-Te ne sei ricordato.-

Lui annuì, visibilmente imbarazzato.

-È morbido!-

Disse, abbracciandolo.

-Grazie, Jotaro. Mi piace molto.-

Lui sorrise dolcemente mentre lei frugava nella borsa, tirando fuori un ammasso di plastica.

-E quello cos'è?-

-Volevo incartarlo per bene, ma immagino di non avere altra scelta se non dartelo così com'è.-

Lui strappò la plastica che lo avvolgeva e tirò fuori il regalo: una giacca bianca con l'interno grigio.

-È... Pensavo si sposasse bene col cappello.-

Gli mostrò l'interno:

-Ha anche delle tasche interne così puoi portarti in giro più oggetti...-

Lui sorrise e la indossò immediatamente.

-La adoro. Grazie.-

E si baciarono per salutarsi.

-Sai? È un peccato non poter passare insieme il 24.-

-Come mai?-

E continuarono a baciarsi.

-Magari non è lo stesso in America, ma per noi è un giorno dedicato a tutte le coppie.-

-Quello non era San Valentino?-

-Forse per voi. In Giappone ne abbiamo due di giorni così.-

-Che fortuna...-

Si diedero un ultimo bacio prima di salutarsi sul serio.

-Ci vediamo dopo le vacanze.-

-Non vedo l'ora.-

Disse Jotaro.




-I tuoi genitori lo sanno che stiamo arrivando?-

-No. Pensano che sia impegnato con l'Università.-

-Ma ci sono le vacanze...-

-Non in Giappone.-

-Oh.-

Polnareff fissò il suo migliore amico ed il suo completo nuovo.

-Che c'è?-

-Mi piace il tuo stile.-

-Sta' zitto.-

-State zitti tutti e due, o ci farete beccare!-

Disse Joseph, facendo cenno di fare silenzio.

-Così sembra che ci stiamo introducendo illegalmente in casa di nostra figlia.-

Disse Suzie. Joseph bussò alla porta ed Holly aprì.

-Chi è?-

-Sorpresa!-

-Papà! E c'è anche la mamma! Che bella sorpresa!-

Disse, sorridendo ed abbracciando entrambi.

-Jotaro! Sei tu? Pensavo che non saresti venuto quest'anno.-

Il ragazzo non replicò, ma si lasciò baciare ed abbracciare. Polnareff ridacciò.

-Non sapevo avesse un tale punto debole per sua madre...-

Joseph lo guardò perplesso.

-Dici sul serio?-

-Nah, ne ero sicuro.-

-Mi pareva.-

-E chi è questo gentiluomo qui?-

Chiese Holly, voltandosi verso il francese. Lui si inchinò e le baciò la mano.

-Enchanté, mademoiselle. Vuol dire "piacere di conoscerla" in francese. Il mio nome è Jean Pierre Polnareff e sono un amico di Jotaro. Mi piacerebbe definirmi il suo migliore amico, ma non me l'ha mai confermato...-

Holly ridacchiò.

-Che ragazzo simpatico! Sono contenta che Jotaro abbia portato un amico!-

-Spero che non le dispiaccia...-

-Affatto! Entrate pure.-

Jotaro e Polnareff poggiarono I regalo in salone mentre Holly cucinava qualche snack.

-Dov'è mio padre?-

-Non tornerà a casa prima del 25. Ha un concerto importa.-

-Certo che ce l'ha... La cosa non mi stupisce...-

Star Platinum si fece vedere.

-Che c'è? È vero!-

-Jotaro ed il signor Joestar mi hanno parlato molto di lei. È un vero piacere incontrarla!-

-Davvero l'hanno fatto? Non posso dire lo stesso di lei.-

-Sappiamo entrambi come può essere Jotaro con queste cose... Piuttosto chiuso.-

Holly sorrise.

-Immagino lei abbia ragione.-

Joseph guardò sua figlia ed il francese.

-Stanno legando, non pensi?-

-Quale sarebbe il modo più facile di dirle di Marina?-

-Ma vai e diglielo! È tua madre.-

Jotaro lanciò un'occhiata a sua nonna, che era indecisa tre quale snack prendere.

-Non l'avrai mica detto alla nonna...-

-No. Devi essere tu a dirglielo.-

-Ti odio.-

-No che non mi odi.-

Disse Joseph, bevendo un po' d'acqua.

-Santo cielo...-

-Perché fai così? Pensavo ti fosse passata, dopo un mese.-

-Certo. Ma... Ammetterlo a mia madre vorrebbe dire... Che sta accadendo sul serio.-

-E perché dovrebbe essere una cosa brutta? Non sei più felice adesso?-

Jotaro sospirò.

-Non saprei... Mi sembra tutto un sogno. Ho paura che un giorno tutto questo scompaia come neve al sole.-

Joseph riempì il bicchiere ed abbracciò suo nipote con un braccio.

-Sai? È stato difficile per me dire a mia madre che mi ero fidanzato.-

-Lo è stato? Ma... La bisnonna Lisa Lisa non sembrava contraria al tuo matrimonio con la nonna.-

-Non lo era. Ma per qualche paranoia, pensavo lo sarebbe stata. Ero così spaventato che potesse arrabbiarsi che ho mandato Suzie a spedire un telegramma. Ovvio era che non sarei potuto andare comunque, ma avrei mandato lei anche in condizioni normali.-

Fece una piccola pausa.

-È difficile ammettere di essersi innamorati, perché le cose cambiano. Ma cambiano sempre per il meglio. E spero che tu riesca ad accorgertene.-

-Me ne sono accorto.-

Joseph sorrise.

-Allora accettalo e basta.-

E lo lasciò in pace per andare da sia moglie. Jotaro guardò Star Platinum.

-Dici che mi sto facendo troppe paranoie?-

-Ora.-

-Immagino tu abbia ragione.-

Andò verso sua madre, lavorando a mente su cosa dirle.

-Ci siamo incontrati in Cina... Sa? Durante il loro viaggio di affari.-

-Sì. Durante la missione per liberarsi del mio stand.-

-Esatto. Quella là e... Aspetta, cosa?-

-Mamma.-

Holly si volse.

-Devo dirti una cosa molto importante...-

-Riguarda la scuola?-

-No.-

-Allora ascolto.-

Polnareff dovette aver capito cosa stava succedendo e li lasciò soli.

-Non so proprio come dirlo in modo diverso... È passato un mese. E... Mi sento un idiota a non avertelo detto prima.-

Holly rimase ad ascoltare senza fare nessunissima domanda.

-Ho una fidanzata.-

Sua madre sorrise, quasi commossa.

-Oh, Jotaro! È una notizia meravigliosa! Sono così contenta per te!-

Saltò per abbracciarlo e lui la aiutò, piegandosi.

-Perché non me l'hai detto prima?-

-Avevo solo... Paura di ammetterlo.-

-E perché mai?-

Jotaro fissò il pavimento.

-Non lo so.-

Holly gli diede un bacetto sulla guancia.

-Dobbiamo festeggiare! Quando ce la presenterai?-

-Forse l'anno prossimo.-

-Oh, sono così felice!-

Jotaro sorrise, finalmente, ed andò a prendersi qualcosa da bere, mentre il suo amico lo sfotteva:

-Stai per caso sorridendo?-

-Te li fai gli affari tuoi?!-

Joseph andò vicino alla figlia e disse:

-Quindi te l'ha detto...-

-Il mio Jotaro... Finalmente l'ha superata.-

-Mh?-

-Avevo paura che dopo quello che era successo l'anno scorso avrebbe spinto via tutto e tutti, ma guardalo.-

Joseph pensò fosse meglio non dire nulla riguardo al periodo di Jotaro prima di conoscere Marina ed annuì.

-Hai ragione. Dopotutto, se lo merita.-

Holly sorrise, gli occhi lucidi, mentre guardava suo figlio parlare con il suo amico: era da tanto che non lo vedeva così rilassato...




















.....
La quarantena ammazza peggio de Coronavirus

E comunque sono molto insoddisfatta da questi capitoli

Sono solo filler dove non succede nulla di interessante, se non vedere come cresce la relazione tra Jotaro e Marina

Il che mi piace, ma eh

Fatemi sapere se a voi questi capitolo piacciono con i commenti

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