19 📚

«Il solito», rispose Trevor, passandosi una mano nella chioma castana e spettinandosela leggermente mentre con lo sguardo osservava Joshua compiere gesti meccanici, probabilmente dettati dall'imbarazzo momentaneo.

Il biondo annuì poi diede le spalle al suo ex fidanzato e trafficò con la macchinetta per il caffè; si ricordava perfettamente quale fosse il suo solito perché durante tutta la loro relazione, quasi tutte le mattine se l'era preparato lui stesso oppure se l'era comprato al bar — non che lui non glielo avesse mai preparato, anzi più volte gli aveva fatto trovare la colazione pronta, era un modo per ringraziarlo per tutto l'amore che gli stava donando. «Un caffè con due cucchiai di zucchero, esatto?»

Il moro gli mostrò un enorme sorriso e le sue labbra carnose si tesero verso l'alto, cosa che fece precipitare il cuore del biondo giù nello stomaco per poi risalire e mettersi a pompare furiosamente nel petto, «Esatto, Joshie.»

Amava quel soprannome che Trevor gli aveva affibbiato dopo aver passato la prima notte insieme arrotolati sotto alle coperte mentre al di fuori di quella stanza riscaldata dalla loro passione e dal loro amore, pioveva a dirotto. «Da quanto non sentivo quel soprannome», commentò Joshua, udendo i battiti del suo cuore premere con forza contro la sua gabbia toracica, quasi volesse schizzargli fuori dal petto.

Sul viso di Trevor nacque un sorriso strafottente, anche se dentro di sé era contento perché era venuto a conoscenza del fatto che nessuno lo avesse chiamato col suo soprannome in tutto questo tempo, «Be', solo io potevo chiamarti così, no?»

Joshua sorrise mentre il colorito sulle sue guance si ravvivò, sfumando verso un rosso accesso, «Penso che sia ancora così... Cioè nessun altro a parte te mi ha mai chiamato così. Di solito mi chiamano "Josh" e lo detesto», ridacchiò infine l'ultima parte, anche se dentro di sé si sentiva un po' in colpa per via del suo account su wattpad in cui si faceva chiamare per l'appunto Josh.

«Mi sei mancato», Trevor allungò il busto verso Joshua e gli lasciò un fugace bacio sulle labbra poi tornò al suo posto, sorridendo con entusiasmo davanti all'enorme sorriso che era nato sul viso del suo ex ragazzo.

Il cuore del biondo, ormai, batteva come se avesse appena corso una lunghissima maratona, sembrava impazzito mentre il suo stomaco si era rivoltato completamente. Era da tempo che non provava più quelle sensazioni che solo Trevor era sempre riuscito a trasmettergli, «Anche tu mi sei mancato, Trevi», ribatté lui con dolcezza, sfiorandosi appena con l'indice e il medio le sue labbra, le quali erano state toccate appena da quelle dell'altro ragazzo.

«Non sei fidanzato, vero? Non vorrei aver fatto la figura del coglione nel venire qui e poi scoprire che stai con qualcuno», Trevor si sentì improvvisamente un cretino ad essersi autoconvinto che il suo ex ragazzo fosse single, quando poi magari era felicemente fidanzato con un tipo migliore di lui che non lo avrebbe mai tradito.

Joshua scoppiò a ridergli in faccia sia per la domanda in sé e sia perché era così buffo con quell'espressione amareggiata sul viso. Pensava davvero avesse avuto qualcun altro dopo di lui? Aveva passato più tempo a piangersi addosso per la rottura della loro relazione che a studiare per l'università o a fare nuove conoscenze — un consiglio del suo coinquilino. «Nessun fidanzato, anzi ad essere sincero non sono stato con nessuno da quando ci siamo lasciati.»

Trevor si lasciò sfuggire dalle labbra un sospiro di sollievo che non passò di certo inosservato a Joshua, il quale con un enorme sorriso stampato sul viso, neanche avesse una paralisi, gli appoggiò sotto al naso la tazza fumante di caffè. «Pure io non ho frequentato nessuno da quando ci siamo lasciati, anche perché ho passato la maggior parte del tempo a sentirmi in colpa per il mio enorme sbaglio», mormorò il moro con un filo di voce, abbassando di colpo lo sguardo e trovando improvvisamente più interessante il suo caffè piuttosto che lo sguardo — addolcito tra l'altro — di Joshua.

Si sentiva tremendamente in colpa. Non c'era stato un giro in cui non lo aveva passato maledicendosi per aver rovinato l'unica cosa veramente bella della sua vita.

Joshua portò l'indice e il medio sotto al mento del moro e lo costrinse ad alzare il viso poi gli sorrise affettuosamente. Trevor percepì il suo cuore tremolare di fronte a quel sorriso meraviglioso e al bel viso del suo ex ragazzo. «Ti ho perdonato, Trevi», glielo disse senza giri di parole. Era certo di quello che aveva appena detto. Lo aveva ormai perdonato, soprattutto dopo aver saputo quanto si sentisse in colpa per il suo tradimento.

«Ma non eri tu quello che non avrebbe mai perdonato un tradimento?», chiese Trevor, mordicchiandosi il labbro inferiore che intrappolò poi tra i denti in attesa di una risposta. Lo aveva davvero perdonato? Ma Joshua gli aveva sempre detto che un tradimento non lo avrebbe mai perdonato quindi stava mentendo oppure voleva davvero dargli una seconda possibilità?

«Sì, ero io ma tu sei qui a chiedermi perdono perché tieni a me o sbaglio? Nessuno lo aveva mai fatto prima. Be', i miei unici due ex mi hanno tradito e poi sono completamente scomparsi dalla mia vita», Joshua scrollò le spalle al ricordo dei suoi due ex ragazzi che lo avevano bellamente tradito e poi erano scomparsi dalla sua vita senza dire una parola, come se la colpa fosse sua. Come se l'essere tradito fosse una cosa che si sarebbe dovuto aspettare perché era lui quello sbagliato che non si donava abbastanza.

Trevor socchiuse per alcuni secondi gli occhi e subito gli ritornò alla mente quando Joshua gli aveva parlato dei suoi due ex ragazzi e lo sguardo distrutto che aveva avuto sul viso quel lontano giorno di quasi due anni prima, cosa che lo fece sentire ancora più in colpa per averlo tradito.

«Io non tengo solamente a te, io voglio passare il resto della mia vita con te perché sei l'unico che può rendermi veramente felice», disse con sicurezza mentre appoggiava la sua mano su quella dell'altro ragazzo — la quale era poggiata sul tavolo della cucina — per poi stringergli attorno le dita, come se volesse dimostrargli che quanto aveva appena pronunciato fosse la sola e unica verità.

«E tu sei l'unico che può rendere felice me», Joshua girò attorno al tavolo e si sedette a cavalcioni sulle gambe di Trevor poi gli tracciò lentamente il contorno del viso coi polpastrelli ed infine gli sorrise ancora una volta, sempre più sicuro della seconda possibilità che gli stava donando. Dovrò parlargli della questione di wattpad. Non posso continuare a mentirgli, ma non ora e non adesso. Domani glielo dirò.

«Davvero?», il moro strabuzzò gli occhi e socchiuse le labbra per l'incredulità mentre il suo cuore batteva con violenza contro le costole.

«Ho mai mentito sui miei sentimenti?», il biondo inclinò la testa di lato per alcuni secondi, cosa che faceva spesso quando qualcosa era ovvia per lui.

Trevor scosse il capo, «No.»

«Quindi sì, dico davvero.» Ti amo Trevor e non ho mai smesso di farlo, ma per ora è meglio se me lo tengo per me. Dobbiamo ricominciare da capo quindi meglio non affrettare le cose. Pensò Joshua davanti al bellissimo e luminoso viso del suo ex ragazzo.

«Sono felice», Trevor sorrise, facendo intrecciare le loro dita in mezzo ai loro corpi e sentendosi veramente al settimo cielo. Era così contento di aver finalmente avuto una seconda possibilità che tutto quello che vorrebbe fare era baciare il biondo, ma non voleva affrettare troppo le cose. Del resto si erano appena riappacificati.

«Non dirlo a me», Joshua sciolse l'intreccio di dita per potergli gettare le braccia al collo e stringerlo in un abbraccio che sapeva di casa. Finalmente poteva definirsi di nuovo felice.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top