Capitolo 31.

Nell'ufficio del titolare, si stava litigando a gran voce. Le persone lì presenti erano tre e, nessuna di loro, non stava urlando.
Erano arrabbiati, furiosi anzi per quanto stesse avvenendo ed avrebbero seriamente preso a botte l'uno e l'altro.

-Zayn, come hai potuto? Gli hai chiesto di venire qui, per cosa poi? Ma ti sei bevuto il cervello? Io non ti capisco più, qual è il problema che ti perseguita, per fare tutto questo?

-Louis, ma stai scherzando vero? Noi eravamo qui per farlo fuori non per trovarti il fidanzatino, è ovvio che io lo abbia chiamato per farlo venire qui, perché io so di cos'è capace e non sono rincoglionito come te! Sarebbe dovuto venire a prescindere, lo sai?

-Ci stai augurando morte certa!

-No! Sapete che non agirebbe mai subito, specialmente nel bar!

-Ma ci stai augurando morte certa, Zayn. Ascoltami, sei un cazzo di codardo. Hai paura di perdere soldi, hai paura che possa succederti qualcosa e quindi non scappi. Mi hai deluso, davvero tanto e ti giuro, ma te lo dico col cuore in mano, da te non me lo sarei aspettato.

-Liam... ti è chiaro che ha ucciso la sorella di Louis? Io non voglio la stessa fine per le mie sorelle, ora sono riuscito a dargli una casa, dare loro qualcosa di concreto, perché rovinare tutto? Voi non mi capite affatto! Vedete solo il vostro, che ormai avete dato, vi ha fatto qualcosa e quindi non avete nulla da perdere! Mia sorella è incinta, come faccio se si presenta a casa e fa qualcosa? Non posso fare niente!

-Ma non avresti dovuto chiamarlo e farlo venire qui.

-Adesso ricominciamo?

-Sì, Zayn! Tu non ne capisci la gravità!

La causa della loro discussione, era il motivo per cui tutto questo racconto sia iniziato, ovvero il loro capo, che il titolare invitò al bar, per poter definire come muoversi contro il padre del nostro guardone. Espressamente gli chiese di venire disarmato e che anche loro lo sarebbero stati, data la recente ristrutturazione e le varie problematiche. Certo, se avesse voluto farli fuori un'arma sarebbe anche potuta non servire, ma accettò stranamente la proposta, dando appuntamento per il giorno seguente, durante l'orario lavorativo, così da non essere disturbati nella piccola stanza.
Il designer ed il ragazzo dagli occhi castani erano furiosi per questo, era praticamente scrivere sul loro viso "morirò tra qualche ora". Conoscevano Marcus, ma soprattutto, sapevano come avrebbe agito.
Il nostro cameriere però non ne avrebbe assolutamente dovuto sapere nulla, doveva rimanerne all'oscuro, anche se un po' difficile per come urlarono durante il litigio.
Ma avrebbero trovato un modo.

-Malik domani nessuno di noi si presenta, ti tieni Jacob, Michael, Niall e i sette nuovi. Ma noi assolutamente non ci presentiamo, toglici proprio il pensiero.

-E dove avete intenzione di andare?

-Non sono cazzi tuoi. Chiaro? Andiamo Lee.

Uscirono e chiusero la porta alle loro spalle, dirigendosi nel piccolo box, dove sapevano si trovassero sia il nostro guardone, che l'irlandese. Li salutarono e per un primo momento iniziarono a sistemare con loro, pulendo il pavimento, spolverando e risistemando i vari oggetti da dover sistemare. Quando terminarono, si misero seduti a tavolino: il riccioluto sulle gambe del ragazzo dagli occhi azzurri, nonostante fosse leggermente più basso non gli importava, lo voleva sulle proprie gambe; gli altri seduti sulle sedie.

-Haz, ho chiesto una giornata di permesso a Zayn, domani andiamo in una spa, che ne dici?

-Wow, certo! Come mai hai deciso di chiedere una giornata di permesso?

-Siamo sempre qui a lavoro e qualsiasi cosa dobbiamo farla alla fine della giornata, quindi siamo solo noi dalla mattina alla sera e ci godiamo un po' di tempo insieme.

Il biondo, intenerito dai loro comportamenti, gli sorrise e dopo fece un furtivo gesto per dire all'amico che li avrebbe osservati, ma soprattutto che avrebbe voluto sapere assolutamente tutto.
Al ragazzo scappò una piccola risata, mentre poggiava la testa sulla spalla del designer e, delicatamente, gli accarezzava i capelli.

-In quale spa andiamo?

-A dire il vero ancora non ho deciso piccoletto, però magari vediamo meglio a casa.

-Siete così intimi, così carini e dolci, vi odio.

-Ma! Che abbiamo fatto?

-Mi ricordate quanto io sia single. Grazie.

-Be', dai tempo al tempo Niall, certamente lì fuori ci sarà qualcuno per te.

-Sì, certo. Il posto del Mc donald è lì ad aspettarmi, abituati a vedermi un giorno, per pietà, non mi faranno più pagare.

Risero tutti quanti insieme, parlando ancora un po' per qualche altro minuto, dopodiché decisero di ritornare a lavoro nella sala principale, dove praticamente mancavano pochissime cose prima che potesse essere completamente pronta.
Il designer però, tirò per un momento in disparte il nostro guardone, poggiando le proprie labbra sulle sue, stringendo i suoi fianchi come adorava fare, quando dopo si staccò, gli accarezzo i capelli, spostandoli dalla fronte.

-Devo raccontarti un paio di cose quando torniamo a casa, okay?

-Va bene Lou, mi dai un altro bacio?

Il ragazzo dagli occhi azzurri, intenetito dalla richiesta glielo diede, portando le mani sul suo fondoschiena e palpandolo.

-Stamattina hai aiutato me, ti prometto che dopo io aiuto te.

Si sorrisero e tornarono a lavorare, fino a quando non si arrivò all'orario di chiusura.
Il signor Malik, nonostante la disputa, sembrò molto contento, emozionato soprattutto, di fatto volle raggruppare tutti quanti per poter parlare e fare un piccolo discorso, che non avrebbe impiegato molto tempo, ma che assolutamente andava fatto.

-Ragazzi, volevo ringraziarvi veramente tanto. Questo bar senza ognuno di voi non sarebbe stato neanche un progetto, veramente niente. Era persino più piccolo quando sono arrivato qui per la prima volta, quando mio cugino mi chiese di potermi occupare e migliorare questo posto a cui so perfettamente quanto tenesse. Ci tengo davvero tanto anche io e sono contento, così tanto di potervi dire che tra tre giorni, quindi dopodomani, faremo l'inaugurazione ufficiale! È un'emozione unica, non avrei mai pensato di essere stato capace di gestire qualcosa di minimo e semplice, pensate ora gestisco un bar! Vi voglio tutti parte di questo progetto, di quello che sta succedendo perché è... importante ed io credo che lo sia anche per tutti voi.
Inoltre, ho lasciato questa cosa per ultima ma... vorrei decidere con voi il nome del bar. Non sono solo io qui dentro, ma tutti noi. Quindi su! Date le proposte, avete tempo fino a dopodomattina presto, realizzerò personalmente l'insegna.

-Che bello, Zayn! Sono così contento anche io, vi giuro e ne approfitto delle tue parole per poter anche io fare un ringraziamento. Grazie alla tua determinazione, ai progetti di Lou ed all'aiuto di Niall, Liam, Jacob e Michael, siamo riusciti a cambiare tutto... ma soprattutto mi avete dato degli amici, mi avete dato affetto e... grazie. È speciale per me, Jacob e Mich sanno quanto io ci tenessi ad avere qualche amico, mi conoscono da tanto e voi mi avete dato tutto l'affetto possibile ed inimmaginabile per me!

-Abbraccio di gruppo?

-Sì, Niall. Abbraccio di gruppo.

Si abbracciarono tutti quanti, parlarono per qualche altro minuto e verso le dieci meno un quarto, circa, furono tutti quanti a casa propria. Il guardone ed il ragazzo dagli occhi azzurri insieme, ma questo è un dettaglio.

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