Precisazioni finali
Ed eccoci qui: il 31 di agosto!
Giuro su tutto ciò che ho di caro che non avevo fatto alcun calcolo preventivo (come mio solito), ma grazie alla magia di Abel ho potuto raggiungere ugualmente una tempistica così impeccabile.
Se solo avessi avuto dei lettori, probabilmente li avrei resi molto felici!
Ma bando alle ciance.
Come accennavo nella prefazione, ho avuto dei buoni motivi per scrivere questi trenta capitoli sulla storia di Abel. Ne voglio parlare ancora, a costo di essere ripetitiva.
Ho infatti voluto raccontare quanto è soltanto accennato nelle decine di pagine a lui dedicate su internet, quanto è sottinteso nelle frasi da lui dette nelle peraltro pochissime comparse: in Street Fighter IV (2009), in Street Fighter X Tekken (2012) e come cameo in Street Fighter V (2016). Ho composto la sua vera storia in base a tutte le informazioni che ho trovato, e... In breve, ho fatto quello che ognuno di noi fanwriters fa quotidianamente.
Ho scelto lui tra tutti perché mi ritrovo in ciò che rappresenta.
Per come lo vedo, Abel è il tipico personaggio secondario, e come ho già realizzato tante volte, anch'io lo sono: non ho mai avuto parti importanti, nonostante che di cose, io... Ne abbia fatte. Mi considero una comparsa, un pezzo di sfondo, e per questo tendo ad interessarmi più ai miei "simili" che ai protagonisti. Ho scritto "was it all a Dream?", in effetti, soprattutto per questo motivo. È la storia di uno come me, scritta dal mio punto di vista, e come spero sia lampante, per chi è come noi: romantico, sensibile, in qualche modo però forte e addirittura bravo nello stesso momento. Questo ha implicato delle conseguenze, delle quali voglio dimostrarti di essere consapevole.
Punto primo: i fans del videogioco, lo so, non leggerebbero mai una storia su Abel. Sempre ammettendo che leggano. Quindi mi sono dovuta rivolgere a un pubblico diverso; il che mi ha condotto al punto secondo. Chi legge non apprezza i picchiaduro. È un fatto. Anche i lettori "comuni", in altre parole, non sembravano portati a divenire i "miei" - a meno che, c'est clair, questa storia si fosse rivelata differente da ciò che avrebbe dovuto essere.
Ecco il terzo ed ultimo punto: doveva esserci un motivo importante a spingermi a scrivere la storia, a dare un ottimo senso al racconto. E c'era, eccome.
Abel è stato il nostro Caronte, colui con braccia abbastanza forti da traghettarci fin dentro il mondo caotico, buio e pieno di speranza che è quello di Street Fighter.
Lui è un concentrato di informazioni buttate là, per attirare le persone che non possono resistere al richiamo delle possibili teorie e dei buchi a forma di headcanons. No, non potevo farmeli sfuggire, lasciarli liberi... Dovevo, e l'ho proprio fatto, rendere Abel anche un po' mio, essere io stessa quel personaggio con le quali spoglie ho tante volte (circa cinquecento) combattuto sulla Play e sul DS: non potevo arrendermi alle idee brutte di chi lo ritiene padre di Remy (il tipo strano coi capelli turchesi) o automa creato al cento per cento da Bison (come Cammy, credo). Lui deve essere qualcosa di più, una storia a sé invece che un altro Go Ibiki o un qualsiasi "spin-off".
E finalmente l'ho chiarito, a te e a me stessa. Grazie dell'attenzione, grazie di esistere e di essere qui.
E quando ti deciderai a giocare a Street Fighter V, ci vediamo su 'Lien'!
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