capitolo 4
Una sensazione di gelo mi attraversò , paralizzandomi. Lui mi si avvicinò, appoggiando il muso sul mio, ma io quasi non me ne accorsi. " Dove? " la mia voce roca non sembrava più la stessa.
Lui abbassò il capo e mormorò:" Al campo."
Mi voltai di scatto e corsi a perdifiato, le lacrime che mi scorrevano sul muso. Entrai nel tunnel di ginestre e piombai nella radura. Mi fermai di colpo: il campo...
Il sangue secco, il pelo strappato, i gemiti di dolore dei feriti, ovunque. Ma, soprattutto, due corpi al centro della radura: due soriani bruni, immobili. Un gemito di dolore e angoscia mi salì in gola quando li riconobbi: CuorediTempesta e ArtigliodiMora. Mi accasciai vicino al corpo del mio compagno, affondando il naso nel suo pelo freddo. Sentii qualcuno toccarmi la spalla. Mi voltai e vidi il musetto grigio e gli occhi azzurri di ZampadiCielo. Vidi i suoi occhi pieni di dolore e tristezza:" Mi... mi dispiace, è colpa mia se è morto, si è messo in mezzo per salvarmi. "
Io scossi la testa e dissi:" Non è colpa tua, lui era fatto così. "
Mi accucciai a terra in posizione di lutto e mormorai:" Perché, CuorediTempesta? Perché mi hai lasciato? "
Mi irrigidii quando vidi il pelo grigio e nero di mio fratello tra i suoi artigli. No, non era vero, non poteva essere vero!
Mi voltai di scatto verso StelladiNuvola che era appena rientrato e dissi con voce spenta:" È stato CuorediGhiaccio, vero? "
Lui mi fissò sconvolto e disse:" E tu come fai a saperlo? "
Feci una risata amara:" È mio fratello, me l'hai ricordato tu poco fa, come faccio a non riconoscere il suo odore? "
"Comunque è stato lui con dei dissidenti. " mi spiegò il leader con voce la carica di dolore.
Io lo fissai con sguardo vacuo e poi mi voltai guardando l'amato guerriero.
Mi appoggiai di nuovo sulle zampe anteriori e iniziai la veglia.
Mi alzai indolenzita e vidi gli anziani prendere i corpi dei due coraggiosi guerrieri per seppellirli. Il nuovo vice, ArtigliodiRovo, stava preparando le pattuglie. Io avanzai come un'automa verso di lui ed egli mi fissò, preoccupato, dicendo con voce gentile:" MantoArdente, vuoi uscire di pattuglia o preferisci riposare? "
Mossi la coda, non volevo pietà da nessuno, e dissi con voce assente:" Sto bene, uscirò di pattuglia, vado a chiamare ZampadiDiamante. "
Il mio apprendista uscì dalla tana, e mi guardò con tristezza.
"Sto bene! " dissi infastidita, prevedendo la sua domanda.
Lui chinò il capo e mi seguì mentre mi dirigevo dai miei compagni. Non sentivo dolore, sentivo una voragine incolmabile nel mio cuore, e avrei preferito atroci sofferenze piuttosto di quella sensazione di vuoto, come se fossi morta dentro.
Angolo autrice: lo so che questo capitolo è molto triste, stavo piangendo anche io mentre lo scrivevo. Comunque spero che vi sia piaciuto. Ciao e alla prossima!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top