Capitolo 15

Vidi la sciamana barcollare, come se quel che era accaduto davanti ai suoi occhi l'avesse colpita come artigli. Mi feci avanti a spallate e la sostenni per evitare che cadesse a terra. CuorediFoglia alzò il muso dal pelo del figlio. La sua espressione era contorta in una smorfia di dolore, rabbia e disperazione. Si piazzò davanti a CuordiTifone, il pelo dritto.
" Tu non sei una sciamana! Una sciamana vera avrebbe salvato mio figlio! Oppure non ti sei impegnata? " ruggì la regina , la fiamma dell'odio e del dolore che animava i suoi occhi ambrati.
La sciamana non rispose, gli occhi vuoti per lo shock. Mi misi in mezzo, tra i ruggiti dei gatti furiosi e disperati.
" Basta! Non è colpa sua! " ringhiai, poi aggiunsi con più calma:" CuorediFoglia, vieni..."
Spinsi delicatamente la soriana ignorando i suoi ruggiti. Una volta usciti dal tunnel di felci la gatta affondò il naso nella mia spalla e scoppiò in lacrime, singhiozzando nel mio pelo che ne attutiva il rumore. Io la strinsi a me.
" Perché? " mormorò la bella soriana.
Io le leccai la testa, tentando di confortarla. La portai nel nido e la feci sdraiare. Per fortuna i cuccioli dormivano. Facendo fusa rassicuranti la leccai fino a farla addormentare. Poi mi avvicinai ai miei cuccioli, che si erano svegliati e piangevano pietosamente. Io mi stesi sul giaciglio morbido e li leccai con una dolcezza pari al mio dolore. Mi resi conto che erano affamati.
" Mamma? Sei tornata? " mormorò Fiamma.
Una pena immensa mi inondò il cuore. Poveri cuccioli, si erano trovati da soli per tutto il giorno. Loro cominciarono a mangiare. Il latte era poco, ma bastava per due cuccioli. Il mio pensiero volò a Falco e a CuordiTifone. Chissà se la sciamana si era ripresa dallo shock. Sapevo di dover mangiare per produrre latte, ma al solo pensiero di una preda sentivo la nausea montare. Forse anche io mi stavo ammalando. Scacciai il pensiero, non dovevo ammalarmi, i miei cuccioli avevano bisogno di me. Quando i due fagotti pelosi si addormentarono io mi alzai dando un'ultima leccata ai due pargoli. Uscii mentre il sole tramontava facendo brillare il mio manto come un incendio. Mi diressi , silenziosa come un'ombra, alla tana della sciamana. I gemiti dei malati erano più flebili, come se quei poveri gatti avessero perso la forza di lamentarsi. La sciamana era lì dove l'avevo lasciata, mentre gli altri se ne erano andati. Mi avvicinai a lei, che sembrava non essersi accorta della mia presenza.
" CuordiTifone? " mormorai scuotendola.
Lei si voltò. Il suo sguardo mi lasciò sgomenta. Era... Come definirlo? Vuoto. Sembrava aver perso ogni volontà. Ma soprattutto non sembrava vivo. Il pelo arruffato, le costole in vista, gli occhi spenti. Per un istante pensai fosse morta. Poi si mosse e mormorò:" Sono inutile... CuorediFoglia ha ragione. "
" Non è vero! Tu sei una grande sciamana, e troverai sicuramente una cura! " dissi spingendola delicatamente verso i pazienti.
Lei scosse il capo, ma cominciò a visitare i gatti , che gemevano pietosamente. Come può il clan della Stella permettere tutto questo?

Angolo autrice: scusate se non c'è molto movimento in questi capitoli. Spero vi sia piaciuto comunque. A presto!

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