capitolo 9

L'alba illuminava il mio manto. Mi alzai, la veglia era finita. Le ossa, che mi dolevano già la mattina prima, mi facevano molto male. A ogni passo una fitta lancinante mi attraversava come una scarica elettrica. Barcollando, mi diressi verso la mia tana. Una violenta fitta alla zampa mi fece mugolare dal dolore. Battendo le palpebre, la vista sfocata, entrai nella grotta. Mi lasciai cadere pesantemente su un fianco, con un gemito di dolore. Gli occhi socchiusi, mi irrigidii per il dolore atroce. Sentii degli artigli di ghiaccio affondare nella spina dorsale. Gridando di dolore, cominciai a muovermi a scatti, in preda agli spasmi. Tra le lacrime di dolore chiamai, la voce gonfia di dolore e disperazione:" CuordiTifone! Oh clan della Stella! Basta! "
La mia voce si trasformò in un urlo disperato. Le lacrime mi rigarono il muso.

CuordiTifone's pov
Distrutta per la fatica, uscii dalla mia tana. I feriti erano quasi tutti addormentati. SognoOscuro era sdraiata al centro della radura, lo sguardo perso nel vuoto. Distolsi lo sguardo, non riuscivo a guardare lo spettacolo della sua sofferenza. Stavo attraversando la radura quando sentii un grido di dolore, di un gatto atrocemente ferito. StellaArdente! Il lamento veniva dalla tana della leader. Entrai di corsa. La gatta fulva stava piangendo di dolore, gridando in preda agli spasmi.
" Oh clan della Stella... " sussurrai sgomenta. Mi avvicinai a lei, chiedendole:" Che cosa ti è successo? "
La gatta soffiò, la voce spezzata:" Le ossa... Aiutami! "
Io la leccai, gli occhi pieni di terrore. Le toccai la schiena, tentando di capire cosa le causasse tanto dolore. Ma i movimenti spasmodici della leader non mi facilitavano affatto il compito. Sentii la schiena contrarsi sotto le mie zampe. Dovevo darle un calmante. Corsi a prendere i semi di papavero nella mia tana. Glieli feci inghiottire, non senza difficoltà. La gatta per alcuni terribili minuti continuò a gridare e ad agitarsi scompostamente. Poi, lentamente i movimenti diminuirono fino a scemare del tutto. StellaArdente scivolò lentamente nel sonno. Rimasi un istante a fissarla, sconvolta. Poi reagii, non avevo molto tempo. Le esaminai la schiena. Le ossa erano incrinate, deboli. Non avevo mai visto niente di simile. Tutto questo mi diceva solo una cosa: le ossa erano ormai sul punto di cedere, e io non potevo fare nulla. Erano così fragili che anche solo a toccarle avevo paura di romperle. La paura mi invase. Che cosa le era successo? Stava bene fino al giorno prima.
" CuordiTifone? " la voce della mia apprendista mi riscosse.
SognoOscuro era all'imbocco della tana, gli occhi pieni di terrore.
" Cosa è successo? Ho sentito delle grida di dolore. " chiese la gatta nera.
Io abbassai il muso:" StellaArdente... Sta morendo. "

Angolo autrice: non mi uccidete! Vi prego! Spero di essere riuscita a rendere l'idea del dolore di StellaArdente. A presto!

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