41 ~ La verità nascosta

ZampadiLibellula's P.O.V

Mi incammino con passo felpato per la radura avvolta nella notte più nera. Il silenzio penetrante è infranto solo dai fruscii delle foglie secche smosse dai topi che, ignari della mia presenza, scorrazzano nel sottobosco. Ascolto attentamente ogni singolo suono, prestando attenzione al minimo movimento.

Inspiro in profondità, inebriandomi del dolce odore della rugiada che ha già cominciato a diffondere nell'aria la sua fresca fragranza. La luna illumina debolmente le fronde, tingendole di un bianco latteo e puro come la luce delle stelle.

Intravedo, appostato all'ombra di una roccia, un grosso e paffuto coniglio dal morbido pelo grigio screziato di nero. Lo scorgo mentre fiuta il terreno in cerca di cibo, pieno di speranza. Agito i baffi, sogghignando.

"Sei mio!" bisbiglio tra me e me, cominciando a strisciare nella direzione dell'animaletto. Mi apposto in modo tale da trovarmi controvento, così che il mio odore non venga percepito dal coniglio. Scuoto la coda ripetutamente e sguaino gli artigli affilati, pronta a balzare.

Alzo il didietro e, facendomi forza sulle zampe posteriori, spicco un agile salto. Per un attimo mi libro nell'aria, leggera come una libellula. Allungo gli arti anteriori e faccio per afferrare l'animale. Nel mio cuore pulsa piacevolmente l'orgoglio per l'imminente vittoria...

"LunaNebulosa! Sorella mia!"

Un urlo prorompe impetuoso nelle mie orecchie, costringendomi a svegliarmi con un gemito infastidito. I miei occhi incontrano l'oscurità della notte, rischiarata appena dai flebili raggi della luna argentea. I primi chiarori dell'aurora si fanno intravedere timidamente dall'uscita della tana. Ma perché mi hanno svegliata così presto?

"CantodiUsignolo! Che succede?"
"Perché hai gridato?"
"È suc... Ma quella è mia figlia!"
"No! Non Ombrad'Eclissi!"
"DunaRossa!"
"Papà!"

Nuove grida mi distolgono completamente dal sonno. Mi alzo sulle zampe e mi scuoto, scrollandomi di dosso il morbido muschio verde che compone il mio giaciglio. Il pelo mi si rizza sulla schiena, mentre la coda freme agitata come un sinuoso serpente. Mi guardo intorno e scopro che ZampaImpollinata e ZampadiCotone sono già uscite dalla tana. L'unico che ancora mi fa compagnia è ZampaBruciata, che dorme pesantemente e russa. Gli lancio uno sguardo irritato e mi dirigo verso l'esterno.

Un fetore di sangue e di morte mi investe non appena le mie zampe varcano la soglia della tana, facendomi storcere il naso. Il panico si impossessa di me, mentre, aumentando la velocità, raggiungo il campo, dove si sono nel frattempo raggruppati diversi guerrieri.

Noto subito il manto grigio-blu di VioladelPensiero, che spicca tra gli altri come un fiordaliso in un campo di grano. I suoi occhi celesti sono carichi di lacrime, e brillano come laghi investiti dalla luce delle stelle.

CantodiUsignolo, una guerriera bianca e nera con la coda puntinata di un grigio luminoso, trema come una foglia, immobilizzata dalla paura e dal dolore. Gemiti strozzati le rimbombano in gola, scuotendola violentemente. Le iridi color pioggia sono lucide, vitree, trasparenti, spalancate a mostrare il terrore più puro. Cosa può esserle successo?

Avanzo cauta, ignorata da tutti gli sguardi dei guerrieri, che sono diretti nella stessa direzione. Mi faccio spazio tra la folla, intrufolandomi tra i corpi tesi dei gatti del Clan della Tenebra, fino a che i miei occhi non carpiscono la motivazione di tutta questa agitazione: al centro del campo, distesi inerti sul terreno, giacciono i corpi insanguinati di tre gatti.

FioreScreziato tiene il muso affondato nel morbido pelo fulvo del compagno, DunaRossa, affiancata dalla figlia, ZampaImpollinata, che piange, disperata.

Lì vicino scorgo Ombrad'Eclissi, il cui manto nero si confonde nell'oscurità. Sangue scarlatto le macchia il collo, e i suoi occhi color dell'alba, spalancati in un'espressione di paura, sono nebulosi, vuoti, privi di una scintilla di vita. SussurrodiTulipano e SoffiodiTempesta, i suoi genitori, la fissano stravolti. La guerriera candida dalla coda fulva stringe forte il compagno, singhiozzando nel suo pelo nero sfumato di bianco.

Una lacrima mi riga il muso a vedere il corpo della giovane, guerriera da neanche una luna. Per due mesi è stata mia compagna di tana, e siamo diventate ottime amiche. Era così felice il giorno della sua nomina: sprizzava gioia da tutti i pori. Era così coraggiosa, volenterosa, audace... Perché la vita deve essere così ingiusta? Che senso ha che la morte possa richiamare a sé anime così giovani e pure?

Infine, al centro, giace il corpo di LunaNebulosa, i cui occhi color nebbia sono globi vitrei in cui si specchiano le fronde. Il suo bel pelo bianco schizzato d'argento è attraversato da striature di sangue rosso. La sua bocca è aperta in un grido muto, straziante, di pura sofferenza. Doveva star implorando per un aiuto che non sarebbe arrivato.

"Una strage!"
"Sono morti tutti!"
"Deve essere successo qualcosa di molto grave!"
"Il Clan della Tenebra è in pericolo!"

Un ruggito poderoso spezza i discorsi tesi dei guerrieri, ad annunciare l'arrivo del nostro leader, StelladelSilenzio. Mi acquatto a terra, spaventata dall'evidente irritazione del gatto grigio e nero, conosciuto per la sua sete di potere e per la sua crudeltà.

"Che cosa sta succedendo qui?" tuona StelladelSilenzio, con il suo solito tono minaccioso. Il clan ammutolisce, e un velo di silenzio cala sulla radura.

"Molto meglio" miagola soddisfatto, per poi dirigersi al centro, dove giacciono i corpi dei tre guerrieri deceduti.

Rivolge loro uno sguardo distratto, i suoi occhi non lasciano trasparire alcuna emozione, fino a quando non notano il manto screziato di LunaNebulosa. Il suo muso si contrae in un'espressione di finto dolore.

"Oh, no! La mia adorata LunaNebulosa! No! Non lei!" esclama, avvicinandosi alla gatta e affondando il muso nel suo pelo. Lamenti rochi echeggiano nella sua gola, ingannando le orecchie dei più ingenui.

Ma lui è falso, così come le sue parole, il suo dolore, il suo amore per la guerriera caduta. Continuo a chiedermi come il Clan della Stella abbia potuto accettarlo come leader: non ha nessuna delle qualità basilari che dovrebbe possedere una guida. È solo un assassino, un tiranno, un mostro.

Non è nemmeno diventato vice grazie ai suoi meriti! Io so che è lui il responsabile della morte di ResinaRossa, l'ex vice del clan. So che non è stata una volpe a toglierle la vita! Ero una cucciola di neanche una luna quando si svolsero i fatti, e ormai il caso è stato abbandonato, come se la vita della guerriera non avesse avuto alcuna importanza. Povera gatta... Dimenticata dai suoi stessi compagni, che fino a poco prima dicevano di rispettarla...

StellaGranitica, l'ex leader, corrotto dalle false promesse dell'allora VocedelSilenzio, l'aveva accettato come vice. Quello era stato il suo più grande errore... Ora, per colpa di quella decisione funesta, il Clan della Tenebra è in pericolo: l'oscura ombra di una guerra imminente incombe su di noi come un gufo affamato.

Ripenso al raduno, alla minaccia di StelladelSilenzio rivolta al Clan del Tuono. Che bisogno c'è di combattere? Che bisogno c'è di intraprendere una battaglia inutile, di spargere a terra sangue innocente? Abbiamo già perso abbastanza guerrieri. Se StelladelSilenzio attaccherà StelladiGelso e il suo clan, per il Clan della Tenebra sarà la fine.

Concludo le mie riflessioni e fisso il mio leader, che ha nel frattempo concluso la sua recita e si è rialzato sulle zampe. Tiene le orecchie piegate e lo sguardo basso, ma non provo alcuna pena per lui. Provo solo una profonda tristezza per LunaNebulosa, che è stata costretta a sorbirsi per lungo tempo il suo finto amore.

"Mi dispiace molto, mio leader" mormora VioladelPensiero, avvicinandosi cautamente a lui.

StelladelSilenzio si volta e osserva la gatta con uno sguardo di fuoco, che intimorirebbe il più coraggioso dei guerrieri. "Parla, VioladelPensiero. So che eri in pattuglia con loro. Allora dimmi: che cosa è successo?"

La felina grigio-blu solleva le luminose iridi color viola del pensiero, per poi aprire le labbra, da cui la voce fuoriesce in un fioco sussurro: "Io... io ho provato a salvarli... Ho combattuto con tutte le mie forze! Ma... ma... ma loro li hanno... li hanno... uccisi!". Lacrime trasparenti come gocce di pioggia scrosciano rapide sul suo volto, inseguendosi come pesciolini argentati.

"Loro chi?" indaga StelladelSilenzio, perso ormai l'atteggiamento addolorato. Tutti gli occhi dei gatti del clan deviano verso la giovane guerriera, che trema come un ruscello increspato dal vento.

"Era... era... - deglutisce a fatica - una... una pattuglia del Clan del Tuono. Erano in sei. Stavano invadendo il nostro territorio. Abbiamo detto loro che, se fossero tornati nel loro campo, noi non avremmo ingaggiato un combattimento. Loro, però, non hanno esitato ad attaccarci. I nostri sforzi sono stati del tutto inutili: loro volevano la guerra, il sangue, la morte. E, come potete vedere, io sono l'unica superstite. È... è stato terribile! Li... li ho visti morire! Ho visto la luce lasciare i loro occhi!".

I suoi singhiozzi si fanno più disperati e le zampe le cedono, facendola cadere rovinosamente al suolo. "Perché? Perché?" continua a ripetere, scossa da violenti brividi. Ma perché deve essere così melodrammatica?

"Quegli esseri ripugnanti hanno ucciso mia figlia!" grida SussurrodiTulipano, distrutta dal dolore per la morte della giovane figlia.

"Meritano di morire!" tuona SoffiodiTempesta, sostenendo la compagna e gonfiando il bel pelo nero sfumato di bianco.

Grida indignate si sollevano tra la folla, opprimendo il silenzio della foresta addormentata. Non ci posso credere... Il Clan del Tuono l'ha fatto davvero? O è solo una frottola inventata per istigare le rivalità saldamente radicate nelle storie dei nostri clan?

"Silenzio! - ruggisce StelladelSilenzio, riportando la quiete - Clan del Tuono, hai detto?" aggiunge rivolto a VioladelPensiero, fiammeggiante di rabbia.

"E... esatto! Scommetto che è per quello che hai detto al raduno, mio leader!" mugola la gatta.

"Ah, è così? Allora non c'è altro da fare. Prepariamoci alla guerra!" dichiara solenne il leader, mettendo in mostra il petto prominente ed erompendo in un poderoso ruggito. Per un attimo, al suo posto scorgo un leone dalla criniera nera come la notte. Nei suoi occhi risplende un bagliore strano, inquietante, crudele... Una scintilla di pura follia.

"Morte al Clan del Tuono! Morte a quegli assassini!" urla FioreScreziato, la voce intrisa di rancore, subito seguita dalla figlia e dal resto del Clan della Tenebra.

Mi acquatto a terra, incapace di sopportare tutte queste grida e questi strepiti. Studio con lo sguardo i miei compagni di Clan, notando OrmadiTasso e ScintilladiGiglio, i miei genitori, le cui voci si sono unite alle altre in un unico, agghiacciante, grido di guerra. Le mie sorelline, Coccinella e Dolce, osservano la scena da un lato, simili a due teneri boccioli tremolanti. ZampaBruciata, infastidito dal clamore che si è venuto a creare, si è affacciato dalla tana con gli occhi velati dal sonno.

"A morte il Clan del Tuono! Guerra! Guerra! Guerra!"

Non ne posso più! Che fare? Unirmi alle grida o starne fuori? Mostrarmi parte del clan o estraniarmene? Appoggiare la pace o la guerra? Rancore e rabbia rimbombano in queste grida lancinanti. L'odio palpita nel cuore dei guerrieri. Non hanno più possibilità di sfuggirgli. Ormai sono tutti in suo potere: rigide catene stringono i loro cuori in una fredda morsa. Ma è davvero questa la volontà del Clan della Stella?

"Basta!"

Un urlo spezza il brusio, irrompendo come il ruggito di un leone. Tutti gli sguardi, sbalorditi, deviano nella direzione dello sciamano, Fogliad'Acanto, che fino a questo momento è rimasto in silenzio. Scorgo il suo pelo bruno accanto ai corpi dei tre guerrieri defunti.

"Che succede, Fogliad'Acanto? Perché mai ci hai interrotti?" miagola StelladelSilenzio, senza premurarsi di nascondere l'irritazione.

Lo sciamano inspira in profondità, aumentando la mia tensione: avrà sicuramente qualcosa di importante da dire.

"Sono sicuro che questi tre guerrieri non siano stati uccisi da altri gatti. Le ferite sono troppo grandi e profonde, e inoltre portano addosso il fetore di tasso" borbotta Fogliad'Acanto con la sua voce profonda e cavernosa.

VioladelPensiero si irrigidisce. Un brivido le attraversa la schiena e, con voce tremante, balbetta: "Come... come puoi dire questo? Tu... tu credi che io abbia mentito? Chi ti credi di essere per dubitare delle mie parole? Io ero presente! Io ho visto cos'è successo! Perché mai dovrei mentire?". La sua lunga e affusolata coda smuove i radi ciuffi d'erba che puntinano il terreno bruno della foresta.

"VioladelPensiero ha ragione, Fogliad'Acanto - biascica StelladelSilenzio, facendo tirare un sospiro di sollievo alla guerriera grigio-blu - le tue abilità di sciamano stanno venendo sempre più meno da quando quella codarda della tua apprendista ha lasciato il clan, non è vero?"

Il pelo del gatto bruno si irrigidisce, facendolo assomigliare a un riccio dagli aculei appuntiti. Un gorgoglio simile al ribollire dell'acqua di una pozza colpita dalla luce rovente del sole rimbomba minaccioso nella sua gola.

L'alone di mistero che avvolge lo sciamano, unito alla sua espressione adirata, fanno accendere una fiammella di panico nel mio cuore, per cui, involontariamente, faccio un passo all'indietro, urtando erroneamente il corpo possente di ArtiglioCremisi, uno dei guerrieri più spietati e fedeli a StelladelSilenzio. Un suo ruggito sommesso mi mette in guardia, facendomi appiattire le orecchie.

"AladiGufo non è una codarda! È la miglior apprendista sciamana che il Clan della Tenebra abbia mai avuto!" sbotta Fogliad'Acanto. Il clan ammutolisce di fronte alla sua ira.

Ripenso alla giovane apprendista sciamana, AladiGufo, fuggita dal Clan quando non avevo neanche due lune. Non ricordo bene il suo aspetto, che nella mia mente non è che un'immagine sfocata, sbiadita dallo scorrere del tempo e dall'accumularsi dei ricordi. Qualche scorcio di memoria mi riporta alla mente il peculiare colore del suo pelo, screziato d'oro, d'argento e di bruno. Aveva inoltre, mi sembra, gli occhi azzurri, ma quello sinistro era sfumato di un verde pallido e splendente.

Nessuno, a parte Fogliad'Acanto, che le era, e le è ancora, molto affezionato, ha mai indagato sulle motivazioni della sua fuga. Io, però, sono convinta che l'abbia fatto per una sola ragione: ResinaRossa era sua madre, e lei sapeva che era stato StelladelSilenzio a ucciderla.

La risata del gatto il cui pelo è un alternarsi di grigio fumo e nero carbone prorompe nei miei pensieri, infrangendoli in mille pezzi e facendomi rizzare il pelo per l'irritazione.

"Ne sei certo? - ghigna StelladelSilenzio, picchiettando la superficie dura della roccia con uno dei suoi artigli micidiali, noti per essere taglienti come i denti di una volpe - Non mi sembra proprio che la tua amata AladiGufo meriti il titolo di 'migliore apprendista sciamana'. Anzi, ritengo che non meriti neanche il nome da sciamana..."

Gli occhi di Fogliad'Acanto si accendono come due fuochi ardenti, spandendo scintille sanguigne. "Non dire queste cose della mia apprendista! È solo colpa tua se ha lasciato il clan per diventare una solitaria!"

"Davvero? E io cosa avrei fatto di male per farla scappare?" recita con fare teatrale, nascondendo un ghignetto derisorio.

Fogliad'Acanto sembra in procinto di balzare addosso al suo stesso leader. Le zampe gli tremano violentemente, e i suoi occhi si fanno sempre più scuri e adirati. "Lei sapeva, StelladelSilenzio! Lei, a differenza di tutto il resto del clan, ha avuto il coraggio di scoprire la verità, e ha fatto la scelta giusta, decidendo di allontanarsi da te!"

"Non osare aggiungere altro!" ruggisce StelladelSilenzio.

"Assassino!" Il gatto bruno, incapace di trattenere ancora le lacrime, lascia che due gocce cristalline gli inumidiscano il pelo, ma ancora non abbassa il muso, intenzionato a fronteggiare il leader. "Assassino! Assassino!"

"Basta! - tuona StelladelSilenzio, tutta la forza della Foresta Oscura irrompe nella sua voce agghiacciante - Di' ancora una parola e non esiterò a esiliarti! E ricorda: una volta esiliato, chiunque ha il diritto di ucciderti. E credo proprio che ci sia qualcuno qui che non disubbidirebbe mai a un mio comando...". Rivolge lo sguardo nella direzione del grande gatto alle mie spalle che, deliziato, si lecca i baffi e sguaina gli artigli, avvicinandoseli alla gola.

Fogliad'Acanto deglutisce, ritrovando un po' di contegno e appiattendo il pelo sulla schiena. Le fiamme nei suoi occhi, però, non sono completamente assopite. "Dove sei, AladiGufo... Dove sei..." lo sento mormorare sottovoce.

Noto VioladelPensiero sbattere ripetutamente la coda a terra, nervosa: deve star nascondendo qualcosa. Tuttavia, le sue iridi blu scintillano di soddisfazione mentre fissano il leader, che le rivolge uno sguardo seducente. Fusa deliziate rimbombano sonore nella sua gola, irritandomi. Ma non era disperata?

"Ho preso la mia decisione" esclama StelladelSilenzio alzandosi sulle zampe e raccogliendo su di sé l'attenzione di tutti i guerrieri.

"No..." penso tra me e me, conscia di quella che sarà la decisione del leader.

"StelladiGelso vuole la guerra? E che guerra sia! Il Clan della Tenebra non si farà trovare impreparato! Organizzeremo il nostro attacco e invaderemo il loro territorio! La pagheranno per aver ucciso i nostri compagni!"

"Sì!" urlano tutti i gatti. Le grida di ArtiglioCremisi e di VioladelPensiero sovrastano le altre.

Mi acquatto a terra, cercando di nascondermi, ma ArtiglioCremisi mi costringe a rialzarmi con una poderosa zampata. "Sostieni il tuo leader, mocciosa!" sibila minaccioso. Vorrei soffiargli contro e ribattere, ma la sua stazza mi spaventa, per cui obbedisco senza obiettare.

Una volta cessate le urla, StelladelSilenzio riporta il silenzio con un movimento della coda. "Ci tenevo inoltre a fare questo annuncio, per dirvi che ho preso anche un'altra decisione. E ve la comunico adesso, in presenza dello spirito di LunaNebulosa, così che possa approvare la mia scelta. VioladelPensiero sarà la nuova vice del Clan della Tenebra!"

Un boato di entusiasmo e approvazione esplode tra la folla. La guerriera grigio-blu, orgogliosa del suo nuovo ruolo di vice, si alza in piedi e va ad appostarsi al fianco del leader. Solo in questo momento distinguo chiaramente un bagliore maligno nelle sue iridi del colore dell'acqua.

E tra la folla, nascosta in un angolo, scorgo la figura sfocata di una gatta dal manto grigio e bianco puntinato di stelle. Scuote la testa ripetutamente, piangendo e ripetendo in continuazione la stessa frase: "Il silenzio dominerà la battaglia".

Confusa, chiudo le palpebre. Quando le riapro, la visione è finita: l'ombra di LunaNebulosa si è riunita al vento, pronta a raggiungere il Clan della Stella.

~•~•~

Ecco un nuovo capitolo! Vi ricordavate ZampadiLibellula, l'apprendista del Clan della Tenebra incontrata per la prima volta al raduno? Che ne pensate di questo scorcio di vita del Clan della Tenebra? Ringrazio IreneElettra per l'adottino AladiGufo. Al prossimo capitolo!

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