17 ~ "Io sono la Fonte"

Ashes P.O.V

"Cosa mi è saltato in testa quando ho detto a quei due apprendisti che li avrei aiutati?" penso sospirando continuando a camminare verso quella meta maledetta, dove non sarei mai voluta tornare. Troppi ricordi, troppi pensieri di tempi passati hanno dimora in quel luogo, dove due gattini giocavano e ridevano insieme, saltellando come coniglietti. Quei due piccoletti, vivaci e giocosi, così amici, così simili e così diversi, quasi l'opposto, eppure legati indissolubilmente. Quei cuccioli crescevano insieme, divenendo forti e coraggiosi.

Queste immagini mi appaiono davanti nitide come una fotografia, facendomi venire le lacrime agli occhi. "Oh, piccola Cenere. Quanto vorrei dirti quanto hai sbagliato ad abbandonare come una codarda ciò per cui hai combattuto" penso cercando di scacciare dalla testa quei ricordi dolorosi. Ma nulla. Non si può scordare il primo amore. Perchè l'amore è un sentimento travolgente, che porta via tutto come un mare impetuoso. L'amore è come un bocciolo di rosa: solo quando sboccia ti rendi conto di quanto è bello.

Vedo i due apprendisti che mi hanno trovata guardarmi curiosi. Meraviglioso... ora vorranno sentirmi raccontare della mia storia.

"Ashes, giusto?" chiede la gattina dalle zampe grigie. Annuisco chinando un poco il capo.

"Come mai sei venuta qui nel nostro territorio? E come fai a conoscere StelladiGelso?" chiede curioso l'altro apprendista.

Sbuffo, poi rispondo, cercando di sembrare calma: "Una volta facevo anch'io parte del Clan del Tuono. Ero una cucciola, mi chiamavo Cenere. Fu allora che lo conobbi. Lui era il fratello maggiore di un mio caro amico. Ricordo bene quel cucciolo con cui mi dilettavo a giocare, con quel manto color del sole e quegli occhi profondi e dolci, quel muso sempre sorridente, sempre pronto a tirarmi su di morale. Si chiamava Grano, ed io l'amavo. Ma un mostro senza cuore me l'ha portato via, un mostro senza corpo e senza occhi, che si era già preso molte altre vite innocenti. Era guerriero da pochi giorni quando morì, lo eravamo diventati insieme.

Ricordo la cerimonia. "D'ora in poi sarete conosciuti con i nomi di SolediGrano e FiammadiCenere" aveva detto quello che allora era il leader, StelladelTramonto, affiancato da quello che allora era il suo vice, BaccadiGelso, che voi conoscete come StelladiGelso. Ero così felice, ma, come tutti sanno, la felicità dura poco.

Dopo la morte di SolediGrano mi si spezzò il cuore. L'odio cominciava a montare sempre più nella mia anima: un profondo astio verso quel mostro ignoto. Verso di lui, lui che mi ha portato via tutto, lui che mi ha rovinato la vita. Fu allora che decisi di scappare, di provare a cancellare il mio dolore, ma ciò non mi aveva mai portato a niente. Mi mancava troppo".

Smetto improvvisamente di parlare, ricacciando indietro una lacrima che ha cominciato a fare capolino da dietro le palpebre. Oh, che hanno da guardare questi due cuccioli? Non hanno mai visto una gatta commuoversi? Prendo un bel respiro e continuo a raccontare:

"Ma poi, lui, il mio amato, mi comparve in sogno, dicendomi di tornare nel luogo da dove tutto era cominciato.

"Oh, SolediGrano, mi manchi così tanto. Quel mostro d'ombra che ti ha ucciso, strappandomi il cuore e riducendolo in mille pezzi, la dovrà pagare".

"Non lasciare che la sete di vendetta ti divori. Ashes, ritorna la forte e coraggiosa guerriera che eri. Ritorna la gatta che ho imparato ad amare. Trova i discendenti di quelli che furono guerrieri leggendari. E ricorda, amore mio:

Un'ombra oscura la foresta avvolgerà
La sua azione terribile sarà.
Sulla terra il sangue si spargerà
E tra le tenebre un mostro nascerà
Ma quando la speranza di ardere finirà
Nel buio della notte una stella apparirà
La Fonte del Pianto l'oscuro laverà
La forza del destino su tutto trionferà.

Colei che la sua vita lasciò per la libertà,
nel cui cuore la fiamma del destino arderà,
che ha perso tutto ma tutto salverà,
costei la Fonte sarà.
Colui che è ignaro della verità,
nelle cui membra la forza delle stelle brucerà,
che la Fonte con le sue lacrime ristorerà,
costui il Pianto sarà.

Tuono, Fiume, Vento e Tenebra si raduneranno
Quando sole e luna di brillare smetteranno.
Il Tuono è Vittoria,
Il Fiume è Memoria,
Il Vento è Agilità,
La Tenebra è Verità.

Lì dove il cielo la terra incontrerà
Lì dove il Sogno si realizzerà,
Lì lo spirito del Guerriero risorgerà,
E la foresta salva sarà.

Addio, Ashes, coraggiosa guerriera dal manto di cenere"

L'avevo guardato dolcemente, i miei occhi verdi fissi nei suoi, dove ormai brillavano le stelle. Aveva cominciato poi a dissolversi, ribadendo: "Trova i prescelti, trova la Fonte del Pianto. Sono nel luogo dove tutto è cominciato".

Piangendo, gridai: "Lo farò, troverò i prescelti!".

Avevo capito che tornare era la scelta giusta. E poi, la profezia mi allettava. Glielo devo, a lui, che mi protegge dal Clan della Stella. Ma non tornerò a essere una guerriera, questo no. La vita da solitaria mi piace, ma fornirò il mio aiuto al Clan del Tuono".

Chiudo bruscamente la bocca e sul muso mi compare un ghigno, mentre sussurro a me stessa: "E, se riuscirò, ucciderò il mostro d'ombra, colui che mi ha tolto tutto, colui che ha portato via il mio amore, quando aveva appena dodici lune. Avrò vendicato SolediGrano e salvato la foresta. È la mia occasione. Non avrà scampo. Forza, giovani apprendisti, camminate più veloci. Non vedo l'ora che alle mie zampe si formi una pozza del sangue del mio nemico. E nessuno potrà impedirmi di fare giustizia. Nessuno". In questo preciso istante mettiamo piede nel territorio del campo, e subito mi avvolge quell'odore così dolce e piacevole: l'odore di casa.

ZampaChiara's P.O.V

Sono rimasta colpita dalla storia di Ashes. Mi dispiace molto per lei, ma anche io ho perso tutto. Sono passate ben tre lune, ma ancora non ci credo che non rivedrò mai più i miei amici, la mia casa, mia madre... e mio fratello...

Eppure nel mio cuore una piccola fiamma continua ad ardere senza sosta. È la speranza, piccola stella in un cielo nero, eppure così luminosa da riuscire a penetrare le tenebre. Non so come mai, ma sento che mio fratello mi è vicino, più vicino di quanto io possa immaginare. Lo sento, e lo spero con tutto il cuore. Deve essere vero, non può essere morto. È troppo piccolo, bisognoso di attenzione e di aiuto, così indifeso.

Lo rivoglio con me, voglio stringere di nuovo le sue mani, voglio tornare a giocare con lui a prenderci a cuscinate e a saltare sui letti, sparpagliando piume ovunque. Oh, quanto si arrabbiava la mamma! Ci metteva sempre in punizione, e noi ci sentivamo in colpa. Ma era così divertente, era così bello avere una famiglia che mi voleva bene. Qua è tutto fantastico, ma ho un po' di nostalgia della mia 'vita precedente'.

Ma sento che proprio da quella vita arriverà una minaccia, me lo dice l'istinto. Non siamo al sicuro. Non lo saremo mai. Ma questo è ovvio. Il rischio è parte indispensabile della vita di ogni gatto selvatico, è come il tassello di un puzzle, che messo insieme a tutti gli altri, costituisce la vita di ognuno di noi.

Il problema è che nell'aria c'è un odore forte e così particolare che ti penetra in profondità: è l'odore dei guai. E quella profezia, già prima poco rassicurante, ora che si è allungata mette proprio paura. Ogni parola mi rimbomba nella testa, facendomi tremare leggermente e rizzare il pelo.

"La Fonte del Pianto, i prescelti, il luogo dove il cielo incontra la terra... che cosa vuol dire tutto questo?" penso tremando ancora più forte, cominciando a sospettare qualcosa.

"No, non è possibile. Non può essere vero. Non ci credo. No!" penso disperata nel momento in cui mi viene l'illuminazione. Mi sento troppo legata a questa profezia, me ne sento parte.

"No! Non può essere. A meno che... non sia proprio io la Fonte! Ma certo! Come ho fatto a non capirlo subito? Sono io che ho perso tutto. Sono io che ho lasciato la mia vita serena per la libertà. Sono proprio io!". Termino i miei pensieri con un sospiro, l'eccitazione e l'orgoglio che si mescolano all'ansia e alla paura. Mi si rizza il pelo sulla schiena, facendomi sembrare davvero una palla di neve.

Vedo venirmi incontro saltellando ZampadiPassero e ZampadiSperanza che mi buttano a terra facendo le fusa. "Ehi, ragazze. Ci siamo viste due ore fa! Non un anno fa!" esclamo ridacchiando di fronte a quell'esagerato saluto.

"Non importa, ci sei mancata!" grida ZampadiPassero agitando le piume che porta elegantemente tra le orecchie.

Arrivano anche ZampadiCristallo e ZampaScarlatta. Quest'ultima fissa Ashes con sguardo incerto e minaccioso, mentre ZampadiCristallo saluta il fratello con un cenno della testa e una pacca sulla schiena, per poi rivolgere uno sguardo seducente a ZampadiSperanza, che arrossisce visibilmente sotto il manto rossiccio.

"Chi sei tu?" chiede l'apprendista bianca con coda e zampe scarlatte e gli occhi color del sangue rizzando il pelo e soffiando.

"Ashes è il mio nome. Vorrei parlare con il vostro leader riguardo ad una certa profezia".

"Ne parlo subito con mio padre. Tu aspetta qui" dice ZampadiCristallo voltandosi agitando la coda e sfiorando il naso di ZampadiSperanza, che agita i baffi e gli trotterella dietro sorridendo come un orsacchiotto che segue la sua mamma.

ZampadiPassero ride e mi sussurra in un orecchio: "Oh, i due promessi sposi desiderano stare insieme.
ZampadiCristallo e ZampadiSperanza per loro diletto
si abbracciano forte
e si danno un..."
Le tappo la bocca prima che possa finire la frase e la sento ridacchiare, facendomi il solletico sotto la zampetta grigia.

Intanto vedo Ashes guardare malinconica ZampadiCristallo e ZampadiSperanza con le code intrecciate. "Ricordo bene quei giorni passati nella gioia. Peccato che tutto sia finito così presto" sussurra. Parla di sicuro del suo amato, SolediGrano.

Subito mi torna in mente la profezia e per poco non mi metto a gridare. ZampadiPassero mi vede preoccupata e mi chiede: "Cos'hai, ZampaChiara?"

La guardo sudando freddo e rispondo: "Io sono la Fonte".

In questo preciso istante sento un turbine di vento circondarmi e sollevarmi da terra. Comincio ad agitarmi e gridare, ma nulla. Tutto è invano. Tutto gira vorticoso attorno al mio corpo, l'espressione di ZampadiPassero si dipinge di terrore come la mia.

La sento gridare: "ZampaChiara! Aiutatemi! Che succede? Aiuto!".

Poi più niente, solo il canto del vento. Una gran luce mi parte dagli occhi e quasi mi acceca. Un dolore atroce mi attraversa il corpo, mentre una scossa gelida mi appesantisce il pelo, come se fossi stata immersa in una fonte d'acqua gelata. Mi sento bruciare tutta, a cominciare dagli occhi, da cui sembrano uscire delle fiamme. L'ultima cosa che vedo prima di sprofondare nel buio sono due iridi blu e un muso felino bianco come la neve. Un sussurro arriva distinto alle mie orecchie:

"Ce l'hai fatta, giovane apprendista. Finalmente hai capito chi sei. E per questo d'ora in poi tu sarai conosciuta come FonteChiara, a ricordarti qual è il tuo posto nel mondo, portatrice del destino tuo e della foresta".

Ecco a voi un nuovo capitolo. Che ne pensate? Personalmente è uno dei miei preferiti. Che ne pensate di Ashes? Vi è piaciuta la sua storia? Continuate a leggere e commentate, mi raccomando. Al prossimo capitolo!

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