Il sangue di un'innocente

StelladiLume era nella sua tana, immobile come una pietra e col colore del suo manto sarebbe potuto benissimo sembrare tale oggetto.
Non riusciva a credere a quello che aveva detto, a quello che aveva anche solo pensato di fare, come se fosse quel gatto che tanto odiava, quello spettro sfuggito al suo controllo che ora tormentava i suoi pensieri. Aveva minacciato StelladiCenere, aveve detto che lo avrebbe bandito nella Foresta Oscura e che avrebbe regnato con le SUE compagne alla faccia sua, quel "sue"... quella parola che aveva pronunciato così tranquillamente... in quel momento non sapeva se era più disgustato da quella parola in sé per sé, dal tono con cui l'aveva detta o da se stesso. Lui che minacciava qualcuno di allontanarlo dalla gatta che amava, lui che aveva provato su pelle cosa voleva dire, quanto poteva essere doloroso perdere l'amata, lui che aveva visto suo padre per il mostro che era e che aveva giurato di non diventare come lui... sì, in quel momento era più disgustato da se stesso che da altro.
- Mamma? -
Chiese alla gatta che stava sdraiata poco fuori la tana a riposare.
La Blu di Russia sollevò il capo e guardò il figlio preoccupata, sentiva dal tono che qualcosa non andava.
- Dimmi StelladiLume. -
- Secondo te... io potrei diventare come... Lui? -
A quella domanda seguì solo il silenzio.
PelodiSalamandra sembrava calma, ma StelladiLume conosceva bene sua madre e giurò di aver sentito il miagolio addolorato che aveva lanciata solo internamente, tanto che si sentì subito in colpa di averle posto una tale domanda, di averla allarmata e averle ricordato quanto dolore doveva aver provato quando quel gatto, quel gatto che aveva amato e che si era finto il compagno ideale, si era rivelato per il mostro che era e aveva rovinato la vita di un intero Clan.
- S-scusami... non avrei dovuto... -
- StelladiLume... -
Disse avvicinandosi a lui, sorridendogli dolcemente e accarezzandogli il muso.
- ... tu sei il gatto più dolce e giusto che abbia mai conosciuto, non ti sei lasciato influenzare da lui e hai cercato in tutti i modi di rimediare agli errori che tutti noi compiamo, tu non sei Lui e non lo sarai mai. -
E StelladiLume avrebbe tanto voluto essere sincero al cento per cento quando ricambiò il sorriso, ma dentro di se aveva paura, sentiva l'ombra di sue padre incombere su di lui come un rapace che puntava un cucciolo dall'alto e si preparava a colpire, come se potesse sbucare fuori da un momento all'altro e renderlo il mostro che aveva sempre desiderato che fosse.
"Sono solo paranoico..."
Pensò, magari provare a scusarsi con il gemello avrebbe risolto le cose.
Purtroppo l'accoglienza non fu delle migliori, ben presto difatti si trovarono a litigare nuovamente con toni accesi, peccato che quella volta FuocoFatuo si mise in mezzo, finendo per ferirsi ad una delle spalle e versare gocce di sangue che bagnarono le zampe di StelladiLume.
Lo spirito della Foresta Oscura emise una crudele risata di gioia, finalmente il sigillo era stato spezzato e poteva tornare nel mondo dei viventi!

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